Mercato da chiudere prima del campionato: tra Liga, Arabia e parole di De Siervo
Un tema che negli ultimi anni sta diventando sempre più caldo. Perché il calciomercato non chiude prima dell'inizio dei campionati? Una domanda la cui risposta non è univoca, ma si è modificata e ampliata nel corso del tempo fino a raggiungere un limite che in molti casi è già stato valicato. Comincia la Serie A (sempre più vicina agli inizi di agosto) e, più in generale, i maggiori campionati europei, e i giocatori che hanno vestito ufficialmente una maglia non esitano a trasferirsi altrove per vestirne altre.
Non sono ovviamente loro il problema, ma le tentazioni e le occasioni che una sessione di calciomercato aperta può offrire. C'è chi lo usa come strategia per indebolire una potenziale rivale senza darle modo di avere un sostituto adeguato in tempo e poi, come in ogni discorso riguardante il calciomercato, ad incidere c'è la solita Saudi Pro League.
I contratti fuori mercato, che ora stanno coinvolgendo la stella della Roma Paulo Dybala, offrono finali di carriera ricchissimi, con i quali i club del nostro paese che non riescono a competere. Complicano la preparazione di una stagione che sfuma dopo che le squadre hanno già messo piede in campo. Una situazione che per alcuni non è più tollerabile e che l'AD della Lega Serie A De Siervo ha spiegato brevemente in un'intervista alla Repubblica.
"Non è utopia iniziare dopo il calciomercato. Ci abbiamo provato, anche confrontandoci con le Leghe europee, ma la Liga è stata categorica in tal senso, non siamo riusciti a trovare l'accordo. Nostro malgrado quindi, abbiamo dovuto accettare di arrivare fino al 30 agosto per la chiusura del mercato. Anche con la Lega saudita abbiamo aperto un dialogo che va nella direzione di posticipare l'inizio dei campionati dopo il calciomercato".
È stata proprio la Liga a imporsi, probabilmente per paura di non riuscire a sostituire i calciatori che la Saudi Pro League avrebbe provato ad acquistare, ma anche per dei paletti finanziari che, se spostiamo il focus alla passata stagione, aveva portato molte squadre del campionato spagnolo, a iscrivere in lista i nuovi calciatori negli ultimi giorni utili.
Tuttavia, in un'intervista ad ampio raggio con giocatori, allenatori, rappresentanti, direttori sportivi e club, Diario AS ha raccontato quanto la volontà comune (delle varie realtà spagnole) sia quella di anticipare la chiusura del calciomercato a prima dell'inizio dei campionati. Un pensiero condiviso da tutti, con toni più o meno accesi a secondo del caso.
Nei giocatori non porta soltanto occasioni, ma anche instabilità e dubbi. Riflessioni del tipo "seppur si è molto concentrati sul proprio club, c'è sempre quel dubbio del 'resto o vado via', del 'se prendono qualcuno nel mio ruolo', 'del se gioco due buone prime giornate e possono vendermi' o 'se gioco male e preferiscono comprare qualcuno al mio posto'. Si tratta di un'insicurezza che danneggia tutti". Una conclusione alla quale arrivano anche gli allenatori come Pacheta, ex tecnico di Valladolid e Villarreal, che in dichiarazioni precedenti affermava: "Si sta inquinando la competizione perché unn calciatore che ha un offerta della squadra avversaria potrebbe non dare il 100%... 'E io lo metto o non lo metto?'. Sappiamo tutti che la maggior parte delle trattative si concentrano nelle ultime due settimane. 'Cosa cambia che siano il 15 o il 30 agosto?'".
Qualcosa cambia, a meno che tutti non si uniformino a modificare le date di chiusura almeno per quanto concerne i principali campionati europei. La stessa Premier League, dopo l'esperimento di procedere individualmente e chiudere il mercato prima dell'inizio del campionato a partire dal 2018, è tornata sui suoi passi. Per cambiare serve un comune accordo che, considerato il malcontento di tutte le parti in causa, tifosi compresi, non può ancora tardare molto. Fondamentale sarà la pressione dei principali rappresentanti delle leghe del calcio europeo, che dovranno lavorare con la UEFA per trovare un'intesa che ridimensioni il calciomercato almeno per quanto concerne la data di chiusura.