Milan a caccia della rimonta: perché può crederci e perché è utopia
Scorrono i giorni, le ore e i minuti. Manca pochissimo al ritorno di una Semifinale di Champions League che sarà presto storia per Milan e Inter. Una delle due, al termine dei 180 o 210 minuti, avrà raggiunto una Finale che manca da più di una decade a Milano. Da Ancelotti nel 2007 per i rossoneri a Mourinho nel 2010 per i nerazzurri.
L'avversaria sarà una tra Real Madrid e Manchester City, impegnate domani sera all'Etihad, nella casa dei citizens. Ma poco importa. Importa arrivarci, imporsi contro il rivale di sempre. Prendersi qualcosa di unico e negarlo all'altro. È la sintesi una rivalità elevata al massimo livello, la "Finale" del lato del tabellone degli umani.
Perché può crederci
La Champions League è la notte delle stelle, o almeno così si dice da tempo. Il Milan ne ha recuperata una, la stella principale del suo undici. Rafael Leao è tornato a correre, a palleggiare con il sorriso, ci sono video e immagini a testimoniarlo. L'elongazione che gli ha impedito di prendere parte alla Semifinale di andata sembra essere già alle spalle e ora tutta l'attenzione è focalizzata sull'attaccante portoghese.
Una cieca speranza oltre che l'attenzione. Le rimonte, di per sè, sono già difficili, figurarsi in una notte di Champions League. Non mancano esempi del passato di remuntade pazzesche, anche nel penultimo turno; ora tocca a Pioli preparare il piano tattico perfetto e a i suoi calciatori interpretarlo oltre il limite. L'intelligenza artificiale assegna un misero 6% alle probabilità di passaggio turno del Milan; Sabatini aveva detto il 7% per la sua Salernitana. Numeri che a volte lasciano il tempo che trovano. Il trasporto di una serata indimenticabile, l'errore, l'episodio, quella giocata che cambia l'inerzia. Un Euroderby così si disputa solo un paio di volte sul campo e centinaia nella testa dei suoi tifosi e protagonisti che da settimane stanno visualizzando questo momento.
Il piano tattico con Pioli proverà a indirizzare la gara fin dalle prime battute e vanno evidenziate le novità di Saelemaekers a destra che, connesso all'infortunio di Bennacer, sposta il 10 Brahim Diaz in posizione centrale e di Thiaw per Kjaer in difesa per provare a contenere fisicamente e in velocità la coppia d'attacco nerazzurra.
Probabile formazione Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Thiaw, Tomori, Theo; Tonali, Krunic; Saelemaekers, Brahim Diaz, Rafael Leao; Giroud. All. Stefano Pioli
Perché è utopia
I motivi per cui la squadra rossonera può, o forse meglio, deve crederci sono abbastanza intuitivi, ed è obiettivo il perché un'eventuale rimonta sarebbe ricordata come un'impresa. La realizzazione di un'utopia. L'Inter è più in forma, ha una rosa più lunga e di qualità, non ha assenze pesanti. La squadra di Simone Inzaghi ha messo in fila 7 vittorie consecutive in tutte le competizioni, segnando 21 gol e subendone soltanto 3 nelle stesse.
Ha ritrovato Dzeko e Lukaku, Mkhitaryan e Calhanoglu e si affida a un'idea di gioco che ha attraversato e superato i suoi momenti critici. Ha un vantaggio di due reti e l'opportunità di raggiungere Istanbul anche perdendo di misura. L'esperienza dei singoli sembra essere maggiore e anche la calma con cui gli stessi sono scesi in campo nella Semifinale d'andata; inoltre, Inzaghi ha quasi sempre battuto Pioli nella stagione corrente. Insomma, se si allarga il discorso a tutti gli aspetti possibili, gli scenari positivi per i rossoneri diventano ancora più piccoli.
L'undici da battere per il Milan dovrebbe essere lo stesso della gara d'andata. Tra scaramanzia del non cambiare e realtà di forma e intesa dei calciatori, Simone Inzaghi potrebbe far accomodare in panchina ancora Brozovic e Lukaku, per puntare su Calhanoglu in regia e l'esperto Edin Dzeko in coppia con Lautaro.
Probabile formazione Inter (3-5-2): Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro Martinez, Dzeko. All. Simone Inzaghi