Milan, Giroud e quella 9 "maledetta": tutti i suoi predecessori
L'ufficialità è arrivata ormai da qualche giorno: Olivier Giroud è un nuovo giocatore del Milan. Il francese si trasferisce al termine di una lunga trattativa col Chelsea che non aveva intenzione di lasciarlo partire a costo zero.
L'attaccante campione del Mondo ha scelto di indossare la 9, una maglia non banale quando si parla di Milan. Da quando Inzaghi ha smesso di giocare, sono stati ben 10 i giocatori che hanno cercato di raccogliere l'eredità di Super Pippo, ma sia le giovani promesse sia i grandi bomber hanno fortemente deluso le attese.
I tifosi del Milan sperano che Giroud possa finalmente spezzare la maledizione di Pippo Inzaghi, ma vediamo quali sono stati i predecessori del francese con la maglia n°9.
1. Alexandre Pato (2012-2013)
Arrivato a Milano nel 2007, Alexandre Pato aveva impressionato tutta la Serie A con i suoi gol e con le sue giocate. Dopo l'addio di Inzaghi, il Papero ha scelto di lasciare il 7 per diventare il nuovo 9 del Milan. Di lì in poi, la carriera del brasiliano ha iniziato a impantanarsi, tra continui infortuni e prestazioni deludenti.
Con la maglia maledetta, Pato segna 1 gol ogni 171' prima di essere ceduto al Corinthians.
2. Alessandro Matri (2013-2014)
Tifosissimo del Milan sin da bambino e prodotto del vivaio rossonero, Alessandro Matri torna a Milanello nell'estate 2013. Dopo essersi imposto come uno degli attaccanti migliori del campionato, il Diavolo decide di prelevarlo dalla Juventus per poco più di 10 milioni di euro.
Il Mitra non regge però l'emozione di giocare per la sua squadra del cuore e nei soli 6 mesi rossoneri racimola un solo gol.
3. Fernando Torres (2014-2015)
Nel 2014, il Milan cerca un attaccante d'esperienza per riportare onore alla gloriosa maglia n°9. A Londra, Fernando Torres non è mai riuscito a ripetere col Chelsea le grandi cose mostrate nei Reds ed è in cerca di una nuova sistemazione. Sembrerebbe un matrimonio proficuo, con entrambe le parti pronte a rimettersi in gioco per riscattarsi, ma il Niño sarà una delle più deludenti punte dei rossoneri.
Il gol all'esordio contro l'Empoli illude i tifosi: anche lo spagnolo lascerà Milanello dopo appena 6 mesi.
4. Mattia Destro (2015)
Nello stesso gennaio della cessione di Torres, Adriano Galliani è andato a citofonare direttamente sotto casa sua per chiudere la trattativa, ma nemmeno Mattia Destro riesce a spezzare un trend negativo che inizia ad assumere le sembianze di una maledizione vera e propria.
3 reti in 15 presenze non convincono la dirigenza rossonera a esercitare il riscatto e l'attaccante marchigiano lascia il Diavolo in estate.
5. Luiz Adriano (2015-2016)
Dopo aver segnato diversi gol in Ucraina e aver guadagnato una discreta esperienza internazionale con lo Shakhtar, Luiz Adriano si trasferisce al Milan per 8 milioni di euro. A lui e Carlos Bacca viene affidato il compito di ridare linfa all'attacco rossonero, ma è il brasiliano a prendere la 9.
Ma la maledizione sembra averlo colpito particolarmente, visto che nell'estate 2016 decide di lasciare il suo vecchio numero per optare sul 7. A gennaio lascia Milano con un "bottino" di 4 gol in 33 presenze.
6. Gianluca Lapadula (2016-2017)
Nel 2016 il Milan prova l'azzardo e investe 9 milioni di euro per acquistare Gianluca Lapadula, capocannoniere della Serie B appena conclusa. Tuttavia, l'attaccante italo-peruviano sembra soffrire sin da subito il salto di qualità e viene impiegato col contagocce.
Nonostante le premesse, l'attuale bomber del Benevento segna 8 gol in 29 presenze nella sua unica stagione rossonera. Non un granché, sia chiaro, ma al momento è il miglior attaccante nell'era post-Inzaghi.
7. André Silva (2017-2018)
L'estate del 2017 è quella della rivoluzione rossonera, del "passiamo alle cose formali", e dei 200 milioni spesi dal duo Fassone-Mirabelli ben 40 sono stati investiti per André Silva. Il portoghese gode dell'investitura di Cristiano Ronaldo e per permettergli di ambientarsi in Serie A gli viene affiancato Nikola Kalinic.
Silva mostra il proprio talento in maniera scostante, affermandosi come uno dei migliori bomber dell'Europa League (8 gol in 14 presenze), ma deludendo in campionato, siglando solo 2 reti.
8. Gonzalo Higuain (2018-2019)
L'arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus sembra togliere molto spazio a Gonzalo Higuain che, per continuare a essere protagonista, sceglie i rossoneri. Il Pipita segna però solo 6 gol in 15 partite, condite da un'espulsione nella sfida contro la sua ex squadra.
Tante aspettative unite al suo nervosismo, compromettono l'esperienza milanista dell'argentino che, dopo appena 6 mesi, sceglie di volare in Inghilterra dal suo maestro Maurizio Sarri.
9. Krzystof Piatek (2019-2020)
Il caso del polacco potrebbe convincere perfino i più scettici sui poteri "paranormali" della 9 rossonera. Quando arriva al Milan nell'inverno 2019, quel numero è occupato dal Pipita, così Krzysztof Piatek sceglie il 19. Nei suoi primi mesi, il polacco segna diversi gol, tanto da essere paragonato a Shevchenko per la freddezza e il cinismo sotto porta.
Nell'estate 2019, la musica cambia di colpo: Piatek decide ignaro di togliere quell'1 davanti e di indossare la 9, compromettendo così la sua esperienza a Milano. Con quella maglia, l'ex Genoa sigla solo 5 gol in 20 partite e nel mercato invernale, complice il ritorno di Ibrahimovic, lascia la Serie A.
10. Mario Mandzukic (2021)
11 presenze e 0 gol: questo il bottino di Mario Mandzukic con la maglia del Milan. Maldini e Massara lo ingaggiano a parametro zero e gli offrono il ruolo di vice-Ibra. La sua condizione fisica precaria, un feeling con la tifoseria mai sbocciato e - perché no - la maglia n°9 sono i motivi del fallimento del croato in rossonero.
Mandzukic è stato l'ultimo giocatore a indossare quella maglia e ora il peso passa tutto su Olivier Giroud.
11. Olivier Giroud (2021- )
Per tornare a dare lustro alla maglia n°9, il Milan ha puntato tutto su un attaccante forte ed esperto come Olivier Giroud. Nel corso della sua carriera, il francese ha vinto tanto e ha sempre mostrato una grande personalità, quindi, appena arrivato alla sede rossonera, non si sarà fatto intimorire da quello che, in fin dei conti, è solo un numero.
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