Milinkovic-Savic, la settima stagione con la Lazio
Milinkovic-Savic resterà alla Lazio. I rumor su un suo trasferimento si sentono ogni estate da anni, ma alla fine il serbo resta sempre in biancoceleste. A fine stagione sembrava potesse consumarsi l'ultima gara con i capitolini, ma il 21 ha scelto di proseguire con Maurizio Sarri e la squadra che l'ha reso uno dei migliori nel suo ruolo.
Per giocatori del suo livello, che potrebbero ambire a palcoscenici più importanti, le notizie non si spengono mai, anche a tre giorni dalla fine del calciomercato. A mettere a tacere ogni indiscrezione ci ha però pensato il suo agente in un'intervista al Corriere dello Sport: "Se non avverranno miracoli in questi ultimi tre giorni resterà alla Lazio. Fino a quando lo dirà il tempo. Quest’estate nessun club è stato pronto a pagare quanto chiesto da Lotito quindi penso che la situazione non cambierà".
La cifra richiesta da Lotito, stando sempre a quanto riportato dall'agente al Corriere, si aggirava intorno ai 100 milioni di euro. Forse un po' alta, ma comprensibile se pensiamo ai prezzi a cui spesso vengono venduti i calciatori in Premier League. Secondo lo stesso agente: "Parlava di circa 100 milioni e se si guarda come gioca Sergej forse aveva ragione. Ma la Lazio non ha vinto grandi trofei in Europa quindi posso dire che 100 milioni sono troppi".
Rimandando un discorso che probabilmente tornerà attuale la prossima estate (Milinkovic ha un contratto che scadrà nel 2024), occorre focalizzarci sull'importanza di un calciatore che prima o poi la Lazio potrebbe perdere con una cessione al ribasso o addirittura a parametro zero. Ne sarà valsa la pena? Probabilmente sì.
Acquistato nel 2016 per 12 milioni di euro dal Genk, il centrocampista serbo ha impiegato una stagione per ambientarsi e poi non ha mai smesso di incantare con la maglia biancoceleste. Amato dai tifosi per le sue giocate, le sue qualità tecniche e la personalità, ma anche per la scelta ogni anno di proseguire con la Lazio. Nonostante l'addio di Inzaghi, nonostante l'addio di pedine importanti del gruppo nel corso degli anni (come Candreva, Biglia, Keita, Felipe Anderson o de Vrij), il 21 non ha mai abbandonato la causa biancoceleste migliorando sempre il suo rendimento sul campo, senza mal di pancia o lamentele.
Ad oggi è tra i migliori interpreti della Serie A, tra i singoli da cui una squadra dipende maggiormente (insieme a Ciro Immobile). Non ha sofferto il cambio in panchina, e con Sarri ha raggiunto un altro step di maturità, migliorando molte delle sue statistiche offensive. Riceve quasi 1000 passaggi in più rispetto ai suoi compagni migliori, è sempre più preciso e determinante nelle azioni offensive, ha sfiorato il record di gol personale in Serie A (12) fermandosi a 11, ed è arrivato per la prima volta in doppia cifra di assist (10) in campionato (statistiche consultabili su fbref.com).
La Lazio, nella costruzione della manovra, ma soprattutto per finalizzare l'azione, si affida completamente a lui, soprattutto da quando Luis Alberto non è un riferimento costante. I desideri andalusi dello spagnolo lo hanno "costretto" a caricarsi il centrocampo della Lazio sulle sue larghe spalle e Milinkovic si è fatto trovare pronto.
È iniziata la sua settima stagione con la maglia biancoceleste. Potrebbe essere l'ultima, potrebbe restare fino a fine contratto o decidere addirittura di prolungare e giurare amore eterno alla Lazio. In queste situazioni non c'è un vincitore e uno sconfitto, ma soltanto situazioni ideali. Quella del serbo che continua a illuminare sul campo, mantenendo alto il suo valore di mercato e l'interesse delle big, quello della società che apprezza la professionalità del giocatore e fa di tutto per trattenerlo, e quella dei tifosi, che hanno trovato un idolo a cui affidarsi e si godono un calciatore unico nella storia recente dei biancocelesti.
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