Sofferenza ma anche consapevolezza: il mio ricordo del 9 luglio 2006, la storica notte del quarto Mondiale azzurro

Italia, Campione del Mondo 2006
Italia, Campione del Mondo 2006 / Shaun Botterill/Getty Images
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Passano gli anni, passano i giocatori ed i CT ma il ricordo della magica notte del 9 luglio 2006 in cui ci siamo laureati Campioni del Mondo rimane ancora perfettamente impresso nella mia e nella mente di tutti gli italiani, anche per coloro che il calcio nemmeno lo seguono.

Un trionfo assoluto ma soprattutto una boccata d'aria freschissima per tutto il movimento calcistico italiano, al tempo colpito dalla scandalo Calciopoli. I 23 azzurri scelti da Marcello Lippi dimostrarono a tutto il mondo il loro valore con una cavalcata storica che a distanza di 15 anni fa ancora venire la pelle d'oca al solo pensiero.

Italia, Campione del Mondo 2006
Italia, Campione del Mondo 2006 / Shaun Botterill/Getty Images

Inutile nasconderlo, l'Italia di Germania 2006 era una squadra impressionante ed attrezzata in ogni reparto: una difesa solidissima, un centrocampo grintoso e al tempo stesso estroso e un parco attaccanti d'altissimo livello. Di Nazionali così, senza nulla togliere alle successive spedizioni mondiali ed europee, se ne sono viste davvero poche.

Ne ero convinto al tempo, ne sono convinto ancora oggi: quella Nazionale era destinata al successo, quell'estate niente e nessuno poteva fermarci. Nel 2006 chi scrive aveva appena 13 anni ma nonostante la mia ancora giovane età, la consapevolezza e la sicurezza che quell'estate sarebbe stata speciale (e che i ragazzi di Lippi avrebbero vinto) era forte. Fortissima.

Marcello Lippi, Campione del Mondo 2006
Marcello Lippi, Campione del Mondo 2006 / Shaun Botterill/Getty Images

Personalmente la gara che più mi è rimasta impressa di quel Mondiale 2006 è stata la semifinale contro la Germania ma anche la finale di Berlino contro la Francia ha ovviamente un posto speciale nel mio cuore e nella mia mente. La lotteria dei rigori è stata una sofferenza enorme ma per fortuna Trezeguet non ha trasformato il suo penalty e tutto è andato per il meglio.

Quindi grazie David, grazie Azzurri. Non ho mai provato delle emozioni così forti come quella notte calcisticamente parlando. Sono passati qualcosa come 15 anni ma il ricordo è ancora vivissimo nel mio cuore e nella mia mente. "Il cielo è azzurro sopra Berlino".


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