Mourinho e la dichiarazione d'amore per Leandro Paredes

È l'argentino a decidere il ritmo dei giallorossi.
Torino FC v AS Roma - Serie A TIM
Torino FC v AS Roma - Serie A TIM / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Un po' di turnover, qualche segnale di miglioramento, i meriti sulla crescita di Edoardo Bove e la volontà di smorzare la pressione anche fuori dalla Serie A. La Roma si prepara a indossare l'abito europeo per un'altra notte, non quello delle grandi occasioni, quello riservato a una partita di un girone sulla carta semplice, da vincere senza particolari problemi.

Sono questi i temi principali analizzati da José Mourinho nella conferenza stampa prepartita realizzata nella giornata di ieri. Alle 21, allo Stadio Olimpico atterreranno gli svizzeri del Servette, fuori ai preliminari di Champions contro i Rangers e già sconfitti nella prima gara del girone contro lo Slavia Praga. Una sfida da vincere per i giallorossi, che devono assolutamente dare continuità ai risultati, troppo negativi in questo inizio di stagione.

Insieme a José Mourinho si è seduto davanti ai microfoni il centrocampista campione del mondo in carica Leandro Paredes, tornato a Roma in estate per sostituire idealmente Nemanja Matic. E il portoghese ha speso grandi parole per lui.

Jose Mourinho
AS Roma v Frosinone Calcio - Serie A TIM / Silvia Lore/GettyImages

"Tutto vero. È un prodotto finito come giocatore. Non è un ragazzino in fase di evoluzione. È quel giocatore là, che io ti dico veramente che in fase offensiva mi piace tanto da sempre. E ora che lavoro con lui, dico di più, lo amo con la palla. Amo. E la squadra con lui è passata da avere meno possesso palla dell’avversario ad avere più possesso palla rispetto dell’avversario. Questa è la sua caratteristica. Una connessione importante fra i difensori e la parte offensiva. Una grande tranquillità con la palla, se la gode anche. Senza palla è un pochino quello che siamo noi. Non è solo Leo, siamo noi, non siamo una squadra molto veloce. Non siamo una squadra con una transizione molto forte, reattiva, non siamo questo. Noi cerchiamo sempre gli equilibri come squadra, se siamo equilibrati, questo tipo di problema si sente meno. Nell’ultima partita mi è piaciuto molto l’equilibrio che la squadra ha avuto. La vera opportunità che loro hanno avuto è stata la profondità diretta dell’attaccante centrale. Dove noi difensivamente non abbiamo anticipato la copertura della profondità, quando il giocatore era in possesso e a palla libera. Non è stato un problema dei centrocampisti, ma più dei difensori che non hanno anticipato la profondità. Questo per dirti che basicamente la tua analisi è corretta, io sono d’accordo. Mi piaceva tanto, tantissimo, Nemanja. Per questo motivo ha giocato con me in tre club diversi. Mi piace tanto Paredes, come carattere, come giocatore, in fase offensiva lo amo. È un grande giocatore in fase di possesso palla".

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Un grande giocatore in fase di possesso palla, al quale Mourinho sta provando ad affidare le chiavi del centrocampo giallorosso. Contro il Frosinone si è rivisto Pellegrini, che con il gol nel finale ha provato a scrollarsi di dosso il peso di diverse prestazioni negative. È sparito da quella zona Bryan Cristante, miglior interprete dell'inizio della stagione giallorossa, perché il tecnico aveva bisogno di lui nel pacchetto arretrato. Rientrava dal leggero infortunio Aouar e mancava Renato Sanches, ancora out.

Al di là delle assenze, Leandro paredes in regia è la soluzione che sta sperimentando la Roma di Mourinho per provare a tirarsi fuori da una crisi di risultati con pochi precedenti. Alla ricerca di un equilibrio che l'argentino classe 1994 può assolutamente garantire.

"Ho trovato una Roma molto cambiata. Mi sento molto felice di essere qui: non solo in questa società, ma anche per essere tornato a vivere a Roma. La mia famiglia è molto contenta. E sì, mi sento pronto per questa sfida. Amo Roma, farò di tutto per dare il massimo: ogni giorno, in ogni partita, in ogni allenamento. Per fare bene e per cercare di vincere qualcosa con questa maglia".

Daniele De Rossi, Leandro Paredes
AS Roma v Juventus FC - Serie A / Giuseppe Bellini/GettyImages

Quando salutava Roma per trasferirsi allo Zenit (luglio 2017), Leandro Paredes lasciava un club con l'ultimo De Rossi, Radja Nainggolan, Kevin Strootman e Lorenzo Pellegrini. 6 anni dopo la rosa è stata completamente rivoluzionata. Il 7 è diventato il capitano dei giallorossi, lui ha giocato a Parigi e a Torino, vincendo la Coppa del Mondo in Qatar. Tante esperienze diverse, che lo hanno reso il calciatore che è oggi.

"Contano, e anche tantissimo. Nella prima esperienza alla Roma sono stato veramente bene. Al PSG, nei primi tre anni sono stato benissimo. Alla Juve è stato un anno molto difficile, non solo per me ma per tutta la squadra. Appena sono tornato qui, il mister mi ha dato subito fiducia. E parlo per me: avere la fiducia del mister e dei miei compagni è molto importante. Questo sicuramente mi fa dare il massimo ogni giorno, per me, per la squadra e per il tecnico. Per me, è un onore avere Mourinho come allenatore".

Jose Mourinho, Leandro Paredes
AS Roma v AC Milan - Serie A TIM / ATPImages/GettyImages

Un onore essere allenato da Mourinho e un passaggio con cui si collega alle parole del portoghese, quelle riguardanti la velocità: "alzare il ritmo è sicuramente una delle cose da migliorare". Ora stiamo vedendo una Roma in evoluzione, molto diversa da quella di fine stagione, una squadra che ha sostituito 3-4 elementi titolari. Lukaku ha una dimensione diversa da Abraham, Ibañez e Ndicka non hanno caratteristiche simili, Kristensen sta provando a garantirsi un posto sulla corsia destra, e Paredes e Matic hanno stili differenti. La Roma cambierà ritmo insieme al regista argentino?