Mourinho parla del calendario della Roma e preannuncia i rientri di Sanches e Dybala
Giornata di vigilia in casa Roma. Domani i giallorossi andranno in scena all'Olimpico per affrontare il Lecce nella gara valida per l'11ª giornata di Serie A. I ragazzi di José Mourinho vogliono tornare al successo dopo che la sconfitta con l'Inter ha interrotto la striscia di 3 vittorie consecutive. Proprio lo Special One è intervenuto in conferenza stampa per introdurre il match contro i salentini (Fonte: forzaroma.info).
Come stanno Dybala e Renato Sanches? "Renato e Paulo tornano in squadra, ma non sono in condizioni ottimali. Secondo il dipartimento medico e i preparatori senza rischio ed è quello che abbiamo bisogno di sentire, anche per loro che hanno la fiducia sufficiente per stare in campo. Ci possono dare una mano, tutti gli altri che sono fuori restano fuori".
Che insidie ha la partita di domani? "Il Lecce è una buona squadra. È una squadra di contropiede, sono fortissimi. Hanno gente molto veloce sulle fasce sia a destra che a sinistra. Hanno soluzioni per cambiare durante la partita. Hanno un bravo allenatore che sa anche organizzare la squadra dal punto di vista della costruzione e organizzazione. Ha perso un'unica partita per numeri esagerati contro il Napoli, poi il resto ha fatto risultato o ha lottato fino alla fine".
Cosa manca alla Roma per potersi giocare i big match? “Non voglio entrare né nella critica né nella progettazione del futuro. Ci mancavano 5 titolari, se fossero mancati all’Inter avrebbero avuto altri 5 da far giocare, così anche il Milan, Juventus, Atalanta o Fiorentina. Quando mancano a noi non abbiamo altri 5 titolari”.
Bisogna rassegnarci al fatto che 5 titolari come Smalling, Spinazzola, Sanches e Dybala al 100% non potranno mai esserci se non per brevi periodi? “Nella tua domanda c'è anche la risposta. Una cosa è un giocatore infortunato, un altro è uno con una storia clinica. Uno infortunato non ha una storia clinica ma che come tutti gli atleti in un momento hanno avuto un infortunio. I giocatori che hanno una storia clinica sono quelli che ciclicamente hanno problemi fisici che si ripetono anno dopo anno. Sono cose diverse. Se gli infortuni non sono di contatto come quello di Dybala l'anno scorso con Palomino, sono infortuni che uno staff tecnico sente che deve fare qualcosa di più a livello di prevenzione e di accelerare il recupero. Quando esiste una storia clinica è difficile. Gareth Bale ad esempio è stato nel miglior club del mondo per anni e la sua storia clinica non gli permetteva di essere super ma lo è stato solo in determinati momenti. Quando la sua storia clinica non gli permetteva di essere a disposizione, c'erano altri per giocare e mantenere il livello alto. La Roma ha diversi giocatori con una storia clinica, ti dico la verità sono contento di averli in determinati momenti. Quando non ci stanno, non ci stanno. C'è una storia clinica difficile da combattere. Pensi che Dybala sarebbe qua senza la sua storia clinica. Smalling lo conosco meglio di tutti voi, l'ho avuto a Manchester e sono felice quando è a disposizione".
La Roma non ha altri 5 titolari come l’Inter. “Li abbiamo ma hanno un altro profilo. Bove e Zalewski non sono prodotti finiti, giocano nella Roma ma non sono prodotti finiti. non pensavo di parlare di questo oggi, ci sono altre persone a cui fare queste domande. Do sempre il massimo e per questo non ho voluto rispondere alle domande di critica. Sono molto esigente con me stesso e la cosa peggiore per me è non essere soddisfatto di me stesso. Dopo l’Inter non avevo questo sentimento ma esattamente il contrario. Abbiamo fatto una partita d’accordo con la nostra possibilità, siamo stati in partita fino alla fine. Se avevamo un po’ di fortuna eravamo noi a fare lo 1-0 con Cristante. CI aspettavamo quella partita lì, ma abbiamo avuto una organizzazione e un metodo per non perdere. Siamo stati vicinissimi a farlo. Sono andato via dopo quella partita triste per lo sforzo dei giocatori che hanno giocato due giorni prima. Ci sono giocatori che hanno fatto 5 partite da 90 minuti di fila. Sono stanchi di giocare contro gente fresca. Sono andato via con un senso di soddisfazione. Quel gol non si deve prendere, lo abbiamo analizzato con i ragazzi. Le gambe e la freschezza, i limiti dell’accumulazione, i giocatori hanno fatto bene. Avevamo gialli nelle posizioni chiave per tantissimo tempo, se li hai li cambi altrimenti no. Hanno giocato contro i più fort d’Italia e la Roma con metà squadra ha lottato fino alla fine. Domani non abbiamo Paredes, abbiamo metà Paulino e ⅓ di Renato che ci aiuteranno a vincere domani. Le tre vittorie ci hanno messo in una posizione migliore, cercheremo di vincere e di avvicinarci di nuovo”.
Celik a sinistra si può riproporre? "Cerchiamo di fare il meglio per la squadra. C'erano tante necessità, abbiamo cercato di fare il meglio per la squadra".
Il calendario porterà tante partite ravvicinate. Sente questa cosa come un problema o come un'opportunità? "Il numero di partite le sappiamo prima dell'inizio del campionato. Abbiamo il campionato, la coppa e l'Europa League. Ci sono squadre con più potenziale per fare tutto questo e altre che ne hanno meno e hanno difficoltà. Se avessimo 6 centrali, potremmo giocare anche ogni 3 giorni. Quando ne hai 4, che diventano 3, che diventano 2, diventa più difficile. Nel calcio penso che la parola alibi si usa più quando si perde. La parola alibi non si utilizza in anticipo. Noi parliamo del calendario dall'inizio del campionato, non lo abbiamo fatto per la prima volta dopo l'Inter. Capisco che nel calcio c'è tanta gente con il paracadute. Non è il loro mondo, non lo conoscono, vengono per status o politica. Per l'abito o la cravatta. Non è gente nata e cresciuti nel calcio. Queste persone vanno rispettate per lo status e basta. Non vale la pena commentare. È come se io parlassi di fisica atomica o di cinema. Sono dei paracadutisti arrivati e che sono qui. Non sanno cosa significare giocare dopo 3 giorni, non sono cosa è l'accumulazione oppure lo sanno e fanno finta di non sapere. Nella Lega Calcio c'è anche gente con una storia di calcio e che ha lavorato nel mondo del calcio con squadre che sa quali sono le difficoltà e sa cosa è la stanchezza. C'è gente che ha lavorato nell'organizzazione dei club. Potevano influenzare positivamente. Dopo ogni partita in Europa, siamo sempre la squadra che soffre di più. Se il nostro club non fa questa domanda pubblicamente, sono sempre io che devo parlare delle stesse cose e magari non dovrei farlo: per me l'alibi nella grammatica calcistica è qualcosa che si utilizza dopo. La prossima settimana succederà di nuovo ed è l'unico momento nel quale dici "sfortuna". La Lazio gioca martedì, noi giovedì. Non possiamo giocare lunedì perché c'è la pausa e la partita dovrà essere domenica. Qui siamo stati sfortunati punto. La Lazio avrà un vantaggio ma non c'è niente da dire o commentare. Tutto quello che è successo fino ad oggi e che tornerà dopo, la Roma p veramente penalizzata. Fortunatamente per me mi sembra che i tifosi non sono degli scemi perché in ogni partita la musica della Lega è fischiata, ci sarà un motivo. Loro non sono scemi".