I club di Serie A con il nome dello stadio "brandizzato": quanto incassano?
Di Marco Deiana
Con l'accordo tra Unipol e Cagliari, in Italia si torna a parlare del naming rights (o diritto di denominazione) degli stadi del Bel Paese. Una pratica poco sfruttata in Serie A e di conseguenza nelle serie minori italiane, ma che va di moda in Bundesliga e - in tono minore, ma sempre superiore al nostro campionato - in Premier League. Con il contratto firmato nelle scorse ore dal club isolano con il gruppo assicurativo, sono arrivate a cinque le società di Serie A che sfruttano il diritto di denominazione degli impianti per aumentare i propri incassi.
Ma quali sono gli altri stadi della Serie A che hanno ceduto i diritti della denominazione del proprio stadio? Ma soprattutto, quanto guadagnano da questa pratica?
1. Atalanta - Gewiss Stadium
Con un affare totale da 4,5 milioni di euro, l'Atalanta - che sta vivendo il periodo più importante della sua storia calcistica - ha ceduto il nome del proprio stadio all'azienda del settore elettrotecnico Gewiss. L'Atleti Azzurri d'Italia è così diventato il Gewiss Stadium.
Il contratto di naming rights è stato firmato per una durata totale di sei anni, con un compenso stagionale di 750mila euro.
2. Cagliari - Unipol Domus
Il colpo a sorpresa del Cagliari nell'estate 2021 non arriva dal mercato ma dal commerciale. La società sarda, in attesa di ottenere il via libera per la costruzione del nuovo impianto - che sorgerà sulle ceneri dell'ormai abbandonato Sant'Elia -, ha sottoscritto un importante contratto di naming rights con Unipol: operazione da circa 100 milioni di euro totali in 10 anni. Insomma, per farla breve: 10 milioni di euro l'anno.
L'attuale Sardegna Arena diventa quindi Unipol Domus. Non è però sicuro che questo nome rimarrà anche sul nuovo impianto.
3. Juventus - Allianz Stadium
Tra i club a sfruttare questa pratica non poteva mancare la Juventus. Dopo l'inaugurazione del nuovo impianto, nato sulle ceneri del Delle Alpi, avvenuta nel 2011, la dirigenza bianconera ha speso i primi anni alla ricerca del contratto giusto (raramente infatti questi accordi sono di breve durata). L'azienda non sarebbe dovuta essere né una concorrente dei fornitori ufficiali del club, né una casa automobilistica (per via di una possibile concorrenza con FIAT).
Nell'estate 2017 arriva la svolta con l'accordo con Allianz. Lo stadio da Juventus Stadium diventa Allianz Stadium e la società bianconera - ad oggi - ha un contratto fino al 2030 (iniziale era fino al 2023, esteso la scorsa stagione). Per la prima parte del contratto ha sottoscritto un accordo da 75 milioni di euro totali (circa 6,2 milioni di euro l'anno). A questa cifra vanno aggiunti 103 milioni di euro del prolungamento sottoscritto nel febbraio 2020 (anche se all'interno di questa cifra, oltre alla denominazione dello stadio, rientrano anche accordi di sponsorizzazioni legati alla squadra femminile e al kit d'allenamento della prima squadra maschile.
4. Sassuolo - Mapei Stadium
Il Sassuolo è tra le squadre che incassano più soldi dal main sponsor in Serie A, con circa 18 milioni di euro stagionali che arrivano nella casse del club neroverde direttamente da Mapei, l'azienda della famiglia Squinzi (proprietaria anche gli emiliani).
Di questi 18 milioni però una parte, circa 3 milioni l'anno, è legata al nome dello stadio. Lo stadio Giglio, poi diventato Stadio Città del Tricolore, infatti attualmente viene chiamato Mapei Stadium.
5. Udinese - Dacia Arena
C'è anche l'Udinese tra le società a sfruttare la pratica del naming rights. Il club bianconero dopo aver ristrutturato l'impianto, ha ceduto il nome dello stadio Friuli alla casa automobilistica Dacia. Lo stadio attualmente si chiama Dacia Arena.
Per la cessione del nome dell'impianto l'Udinese ha sottoscritto un contratto quinquennale, incassando un totale di 2,5 milioni di euro (500mila euro l'anno).
Ma c'è anche un club che punta alla Serie A ad incassare denaro tramite la cessione della denominazione del nome dello stadio. Di chi si tratta?
6. Monza - U-Power Stadium
Con l'arrivo di Silvio Berlusconi, il Monza ha deciso di fare le cose in grande. Dopo aver conquistato la Serie B (che mancava da quasi vent'anni) e aver sfiorato una storica promozione in Serie A, la società lombarda non si fermerà. In questi anni la proprietà ha investito parecchio nel club (sia per l'acquisto dei giocatori sia per rendere più moderne le strutture). Ma non solo spese...
Il Monza infatti nell'estate 2020 ha ceduto il nome del proprio impianto a U-Power. Lo stadio Brianteo è diventato così U-Power Stadium con un incasso per il club di circa 250mila euro l'anno (compresa una sponsorizzazione - non principale - nella maglia da gioco)