Napoli, Spalletti presenta il match contro l'Empoli ed esalta alcuni suoi giocatori
Alla vigilia della sfida contro l'Empoli, il tecnico del Napoli Luciano Spalletti ha parlato nella classica conferenza stampa. Il mister della squadra partenopea ha presentato il match contro i toscani, ripercorrendo anche gli inizi della sua carriera. Tra gli argomenti trattati anche il giorno di riposo concesso in settimana e alcuni singoli. Queste le sue parole.
"Credo che ci siano stati passi avanti dopo le sconfitte. La lettura e la gestione di situazioni simili è stata ammortizzata bene. Domani sarà una partita delicata per la loro precisa geometria tattica, noi dovremo dilatare la loro compattezza. Loro hanno un modo di giocare che viene da lontano, sanno stare in campo benisimo e hanno giocatori forti come Vicario, Parisi e Baldanzi, oltre all'esperienza di Luperto che abbiamo avuto noi ma doveva giocare con continuità".
"Io sono partito da Empoli e a Empoli sono molto grato. Nel calcio cerchiamo continuamente modelli da cui poter prendere qualcosa e se uno fa un giro a Monteboro, spunti su come fare calcio se ne possono trovare tanti. Ho avuto la fortuna di lavorare lì, sia come calciatore che come allenatore".
"Dopo Francoforte ho dato un giorno di riposo totale. Ho dei preparatori molto bravi che sanno indicarmi quello che è il carico per gli allenamenti successivi, mano a mano. Distanze e velocità fanno la differenza nel recupero. Noi modello internazionale? Non so se lo possiamo diventare ma la nostra impostazione è quella di giocare un buon calcio. Ci fanno piacere i complimenti. Di Lorenzo e Osimhen sono simboli anche per il loro modo di comportarsi".
"Lobotka lo tentammo di prendere anche quando ero all'Inter, su segnalazione di Alessandro Pane, mi ricordo che venne e noi cercavamo un giocatore come lui, poi però mettemmo Brozovic. Sapevo benissimo chi era Lobotka quando sono diventato allenatore del Napoli. Non so perché, e non me lo devo spiegare, Anguissa non giocava in un top club".