Nemanja Matic nel cuore della Roma
Ha impiegato un po' di tempo, ma alla fine Nemanja Matic si è preso la Roma. Precisamente il cuore della Roma. Quello dei giallorossi, esaltati sugli spalti e a casa, e quello dei suoi compagni che ha sembrato guidare con la sua esperienza nei momenti propizi, in quelli difficili, e più in generale in ogni cambiamento emotivo della partita.
La prestazione del centrocampista serbo contro il Feyenoord è stata per distacco la migliore stagionale. Non ha segnato o servito assist, ma ha comunque dimostrato una superiorità netta su tutti i suoi colleghi di reparto.
83 tocchi, secondo dopo Gianluca Mancini, ma operando in una zona del campo molto più delicata. 66 passaggi, con una percentuale dell'81.8 di completamento e 2 key-passes, oltre a 8 lunghi completati, più di tutti i giocatori di movimento. A queste si aggiungono le statistiche difensive in cui Matic è stato dominante. 7 duelli vinti, 3 palloni interecettati, 5 tackle.
Potrebbero bastare questi dati, confrontati a quelli degli altri calciatori in campo per raccontare la sua gara monumentale, ma c'è un discorso più ampio che riguarda lui, e in parte anche Bryan Cristante. Tanti erano dubbiosi sull'utilizzo della coppia nel cuore dello schema tattico di Mourinho, a inizio stagione e anche durante. Tanti lo sono ancora e infatti le domande sulla coppia di centrocampisti viene spesso ripetuta nelle interviste. "Perchè sempre la stessa domanda, io e Bryan? (ride). Penso che abbiamo giocato molto bene come squadra. Abbiamo giocato molto bene" (Matic post Roma-Salisburgo).
A parlarne, interrogato sul tema, era stato anche il numero 4 giallorosso nella conferenza prepartita contro il Feyenoord: "Più partite si giocano insieme, più si trovano meccanismi automatici. Penso sia una questione di numero di partite giocate insieme che ha aiutato un po' tutta la squadra a giocare con complicità".
Una grande partita è stata giocata più o meno da tutti i giallorossi, sia tra gli undici titolari che tra i sostituti entrati in corso d'opera. E Bryan Cristante non ha certamente deluso, dimostrando, in maniera forse meno risaltante, che è sempre un tassello fondamentale per la Roma. Che la Roma può giocare anche con due mediani meno dinamici di altri, e che non per questo debba necessariamente mancare supporto in fase offensiva (i giallorossi sfiorano il vantaggio con un cross di Matic proprio per Cristante).
Le novità di Nemanja Matic
"Mi aspettavo un lavoro più semplice, ma anche qui devi correre molto. Sto giocando praticamente tutte le gare e mi sento forte e in fiducia"
- Nemanja Matic al Times
A 34 anni, firmare per un club in Italia dopo quasi una decade in Premier League, per l'allenatore a cui ha regalato più partite, doveva sembrargli molto più facile, e a settembre parlava così riguardo alle aspettative. Mesi dopo possiamo dire che non sta invecchiando, ma che ogni partita gli si allunga l'esperienza, la lucidità e la consapevolezza di giocare in un modo che forse non ci aspettavamo.
Nemanja Matic è intenso nei contrasti, usa i suoi 194 centimetri in modo crudo ed elegante. A volte attende quegli attimi in più per far credere ai suoi avversari di poterlo spostare, per poi sgusciare via in transizione in modo sorprendentemente rapido. La sua ombra si staglia davanti al pacchetto difensivo, costringendo spesso i dribblomani a scegliere le vie laterali.
Si dice, e spesso corrisponde a verità, che le squadre nei momenti difficili o topici di una partita, si affidino anche inconsciamente ai giocatori in grado di accendere la luce, a quelli più fantasiosi e creativi. Nella Roma c'è Paulo Dybala, ci sono Lorenzo Pellegrini e Leonardo Spinazzola, e una decina di metri più indietro c'è anche Nemanja Matic.
Alla corsa che non si interrompe mai, ai contrasti, ai duelli aerei, ai cambi gioco per dare respiro alla manovra, il centrocampista serbo ha aggiunto anche altro. La responsabilità di prendersi i palloni sporchi, pulirli e riconsegnarli nel migliore dei modi ai compagni ma, a far innamorare ancor di più i suoi tifosi, ci sono però le conduzioni palla al piede che si trovano nella parte finale del video e, più in generale, nelle parti finali delle partite. Quando gli altri sono stremati, Matic corre ancora, ultimamente anche con la sfera incollata per spaccare le difese in un modo che ora inizia a diventare frequente.
I giallorossi possono stare tranquilli, il rinnovo automatico del serbo è scattato dopo la partita con il Sassuolo. L'anno prossimo sarà ancora al fianco di Mourinho, per provare a trasmettere i suoi dettami in campo. Quella contro il Feyenoord era la 200ª partita di Matic sotto l'allenatore portoghese, forse la migliore della sua avventura nella Capitale italiana.
Una stagione così, a livello di presenze (41) e minutaggio (2500+), non la viveva da anni. Nemanja Matic invecchia bene, come il vino. Bisognava credere al suo preparatore e amico Sasa Mirosavljevic, che a inizio luglio parlava così del serbo al Corriere dello Sport in relazione alla sua condizione fisica e al suo approdo alla Roma: "Nemanja è un grande professionista, lo vedrete quando comincerà ad allenarsi e a giocare per la Roma. È in ottime condizioni fisiche e non ho dubbi che lo dimostrerà già nei primi test atletici: sta bene come se non avesse mai terminato la stagione, è già in ottima forma. Gli anni per lui non contano, ha il corpo e lo spirito di un ragazzo. E tanta professionalità che gli ha permesso di avere una carriera magnifica".