Nico Gonzalez out: come può sostituirlo la Fiorentina (in campo e sul mercato)
Il 2023 di Nico Gonzalez sul campo è già finito, con anticipo, dopo l'infortunio rimediato nella sfida di Conference League tra Ferencvaros e Fiorentina, un problema fisico tale da provocarne l'uscita in barella e il successivo utilizzo delle stampelle. Immediata apprensione in casa viola, come logico che sia, culminata col comunicato di ieri: "Lesione di secondo grado dei muscoli flessori della coscia destra" e conseguente stop tra uno e due mesi (con la speranza di riaverlo a disposizione a fine gennaio).
Sono due, dunque, i punti di vista da cui affrontare una simile defezione, la più pesante possibile per i viola: da un lato c'è il richiamo urgente del campo, con tante sfide all'orizzonte, d'altro canto gennaio si avvicina ed è fisiologico un riferimento al mercato, riferimento che del resto si stava facendo sentire anche a prescindere dall'infortunio dell'argentino.
Il richiamo del campo
Partiamo ovviamente dal campo: quali partite salterà Nico Gonzalez? Perderà senz'altro le sfide di campionato contro Verona, Monza, Torino, Sassuolo e Udinese ed il quarto di finale di Coppa Italia, il dubbio principale riguarda la Supercoppa Italiana (18 gennaio, semifinale col Napoli) ma non è sicuro che Italiano voglia rischiarlo, anche qualora fosse a disposizione. Anche perché, in campionato, ci saranno poi due sfide potenzialmente importanti contro Bologna (possibile scontro diretto) e Inter (il 21 e il 28 gennaio).
Italiano è dunque costretto a trovare le giuste contromisure, la soluzione più intuitiva (senza dunque stravolgimenti e giocatori adattati) è quella che prevede Ikoné a destra, al posto di Nico Gonzalez, e Sottil a sinistra, con Bonaventura alle spalle di uno tra Nzola e Beltran. Questo sulla carta è lo schieramento offensivo più naturale in assenza dell'argentino, con Brekalo e Kouamé pronti a subentrare.
Il problema chiave e riscontrabile già nei numeri è quello dei pochi gol dagli esterni, in assenza del capocannoniere della squadra: Nico Gonzalez ha segnato 6 gol in campionato, dopo di lui la situazione è critica. Ikoné è ancora a secco, Sottil, Kouamé e Brekalo hanno segnato appena un gol a testa, senza rispondere dunque alla richiesta spesso rivolta da Italiano ai suoi esterni offensivi. Una squadra che fatica a trovare i gol anche con la prima punta (Nzola o Beltran che sia) si trova dunque senza il calciatore più incisivo e minaccioso, capace sia di saltare l'uomo che di finalizzare (anche di testa).
Una soluzione alternativa, ancora difficile da immaginare ma non impossibile in assoluto, potrebbe prevedere Lucas Beltran schierato come esterno offensivo in un tridente completato da Nzola e Ikoné. Una veste inedita in viola, per l'ex River, ma che andrebbe a riprendere un po' il suo percorso a inizio carriera, legandosi comunque alle sue caratteristiche (certo non quelle della prima punta in senso stretto).
Cosa succederà sul mercato?
C'è poi, come detto, un mercato invernale all'orizzonte, con già tanti nomi tirati in ballo: sia profili che conoscono il nostro campionato, come Laurienté o il sogno Berardi, che profili chiamati eventualmente ad adattarsi come De la Vega, Grull o Beste. Al netto di Berardi, al momento utopia più che soluzione percorribile, si pone un problema non da poco: Laurienté ad esempio costa caro e, così come gli altri esterni attualmente in viola, non ha i gol di Gonzalez nelle proprie corde (7 gol è il suo record stagionale, in questa stagione è fermo a quota uno).
Un problema che nel caso degli altri candidati si aggiunge a quello del necessario ambientamento in Serie A, questione impossibile da sottovalutare e spesso tale da rallentare l'esplosione anche di elementi talentuosi: sia De la Vega che Grull o Beste hanno aspetti che incuriosiscono e intrigano Italiano, dunque, ma difficilmente potrebbero fare la differenza fin da subito rispetto a chi è attualmente in rosa.
L'imperativo, dunque, non può essere connesso solo all'aspetto numerico - alla necessità di acquistare un esterno per rimpiazzare numericamente Nico - ma si dovrà legare al profilo del giocatore che arriverà. L'abilità nel saltare l'uomo e la rapidità non saranno doti sufficienti, la concretezza sottoporta e le doti balistiche rappresentano priorità ineluduibili e al momento, eccettuato Berardi, i profili ipotizzati (o perlomeno citati mediaticamente) non sposterebbero la situazione da quella attuale.