Nico Gonzalez può giocare da prima punta nella Juventus? Analisi e prospettive

In Germania ha giocato anche come punta: l'esperimento può funzionare con Thiago Motta?
Nico Gonzalez
Nico Gonzalez / Marco Canoniero/GettyImages
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Non è raro che, di fronte a criticità più o meno radicate, si percorrano strade apparentemente illogiche o del tutto controintuitive: si complicano le cose semplici, annientando il peso dei ruoli e provando ad avventurarci in ipotesi alternative. L'eterno caso Dusan Vlahovic, alla Juventus, ci riporta sistematicamente al punto di partenza: il destino bianconero dell'ex viola si muove in un ripetersi di alti e bassi, in un continuo passaggio dallo status di punto fermo a quello di incognita (con annesse valutazioni sul peso a bilancio di un ingaggio pesante). Appare evidente che l'ingaggio del centravanti serbo, per trovare un corrispettivo coerente sul campo agli occhi della piazza, debba tradursi in un rendimento da top player: accendersi a corrente alternata, brillare solo a sprazzi, riporta in ballo i mugugni e le valutazioni su quale sia il livello del classe 2000.

Dusan Vlahovic, Nico Gonzalez
Empoli v Juventus - Serie A / Gabriele Maltinti/GettyImages

La doppietta contro il Verona, unici due gol fin qui su sei presenze complessive, trova nella fiducia espressa da Thiago Motta un supporto insufficiente ad allontanare la costante aria di crisi, la tendenza a mettere in discussione la centralità di Vlahovic. Negli ultimi giorni, tra l'altro, si fanno sempre più frequenti le suggestioni e le speculazioni sui possibili accorgimenti del tecnico, sulla possibilità di immaginare una Juve senza Vlahovic come terminale offensivo (pur senza stravolgimenti tattici che investano il resto della squadra). Il contesto resta quello del 4-2-3-1, senza ribaltamenti in tal senso, ma l'interrogativo riguarda proprio l'individuazione (con Milik fuori dai giochi) di un'alternativa a Vlahovic come prima punta.

Nico Gonzalez può guidare l'attacco?

L'ipotesi che porta a immaginare Nico Gonzalez in quel ruolo presenta un solo appiglio e si affianca a potenziali controindicazioni anche piuttosto evidenti. L'appiglio ci porta a vedere come Nico Gonzalez sia vissuto come esterno offensivo puro, soprattutto se a destra a piede invertito, solo da qualche anno a questa parte, anche grazie al percorso vissuto alla Fiorentina: in precedenza ha vestito anche i panni della punta, con dei distinguo però necessari rispetto agli interessi della Juve e di Motta. L'impiego come prima punta solitaria, senza un altro attaccante accanto, risale più all'esperienza con l'Argentinos Juniors - si parla di 7 anni fa - e non ha trovato poi un seguito nel percorso europeo, se non in rare occasioni.

Con lo Stoccarda, in Bundesliga e in 2.Bundesliga, Gonzalez ha giocato in posizione più avanzata e centrale ma - generalmente - lo ha fatto con un altro attaccante, in un contesto di 3-5-2 o 4-3-1-2. Il profilo di terminale offensivo si allontana da quanto chiede Thiago Motta al suo centravanti: Gonzalez può dare un proprio contributo nell'attacco degli spazi, anche nel gioco aereo, ma non riesce ovviamente a fornire il necessario supporto giocando spalle alla porta o facendo da sponda.

Nico Gonzalez
Nico Gonzalez / Marco Canoniero/GettyImages

Vedendo Zirkzee come prototipo ideale è evidente quanto Nico non possa risultare conforme all'obiettivo, se non a partita in corso: risulta una forzatura immaginarlo come prima punta di un attacco completato da Weah, Koopmeiners e Yildiz. Una possibilità di utilizzo come attaccante passerebbe dalla convivenza con Vlahovic, ad esempio in un 4-3-1-2 con Koopmeiners trequartista: niente che appaia, però, nei piani di Thiago Motta almeno a stretto giro. Il tutto considerando come, spostandolo al centro, verrebbe meno il contributo prezioso offerto nel saltare l'uomo e nel dare sfogo sugli esterni all'attacco bianconero: un aspetto chiave di quanto costruito fin qui dal nuovo tecnico, un punto a cui è deleterio rinunciare.

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