Nota ufficiale della FIGC: accordo tra Procura e Fagioli, la durata della squalifica
La giornata di oggi si è rivelata cruciale per stabilire l'entità della squalifica di Nicolò Fagioli per il caso scommesse, che lo ha visto come primo calciatore coinvolto in ordine di tempo e come primo disponibile a collaborare con la giustizia.
Una collaborazione che si è rivelata poi la chiave per arrivare a una squalifica ridotta rispetto ai 3 anni spesso citati come sanzione minima per il giovane della Juventus: 12 mesi complessivi di squalifica, da comunicato ufficiale della FIGC, che si tradurranno però in soli 7 mesi lontano dal campo da gioco, con 5 mesi aggiuntivi come "prescrizioni alternative". Tali prescrizioni alternative, in sostanza, saranno legate a 10 incontri pubblici nell'arco di 5 mesi in aggiunta a un piano terapeutico per curare la ludopatia, piano a cui - come noto - il calciatore ha già palesato di voler aderire.
Il comunicato ufficiale sulla squalifica di Fagioli
"La Procura Federale ha raggiunto un accordo (ex art. 126 CGS) con il calciatore Nicolò Fagioli a seguito del quale lo stesso verrà sanzionato con una squalifica di 12 mesi, 5 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 12.500 euro, per la violazione dell’art.24 del CGS che vieta la possibilità di effettuare scommesse su eventi calcistici organizzati da FIGC, UEFA e FIFA.
Riguardo le prescrizioni alternative, Fagioli dovrà partecipare ad un piano terapeutico della durata minima di 6 mesi e ad un ciclo di almeno 10 incontri pubblici, da svolgersi nell’arco di 5 mesi, presso Associazioni sportive dilettantistiche, Centri federali territoriali, Centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, e comunque secondo le indicazioni e il programma proposti dalla FIGC.
La Procura Federale vigilerà sul rispetto di quanto indicato e, in caso di violazioni, adotterà i provvedimenti di propria competenza, ai sensi del CGS, con risoluzione dell’accordo e prosecuzione del procedimento disciplinare dinanzi agli Organi giudicanti di giustizia sportiva".