Note liete e delusioni delle sfide dell'Italia con Inghilterra e Malta

  • Un gioco incoraggiante, abbondanza a sinistra e uno Scamacca ritrovato
  • Problemi in difesa e risultati ancora deludenti contro le big
Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Naomi Baker/GettyImages
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Quell'arco di tempo che intercorre tra l'ultima partita della sosta della Nazionale e la ripresa del campionato è interamente dedicato alle riflessioni. I giocatori sono tornati nei rispettivi club per preparare le prossime partite, mentre a noi non resta che tornare su quelle appena giocate per constatare, nel caso specifico dell'Italia, cos'ha funzionato e cosa invece va addrizzato.

Gli Azzurri si portano a casa una vittoria con un avversario parecchio modesto, Malta, e una sconfitta amara contro una Nazionale, l'Inghilterra, che, almeno sulla carta, dovrebbe essere una nostra antagonista ma che nei fatti sembra navigare per ben altri mari. Ma da cosa possiamo ripartire in vista delle due gare, decisive per il nostro destino, contro Macedonia del Nord e Ucraina?

Le note liete

L'imprinting spallettiano

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Robin Jones/GettyImages

Partiamo proprio dalle note positive. Una su tutte: la mentalità mostrata dagli Azzurri. Che sia contro il piccolo Malta o contro la terribile Inghilterra, l'Italia ha giocato sempre con lo stesso approccio propositivo, finalizzato ad attaccare l'avversario non appena ce n'è l'opportunità. Ciò si traduce in un dominio del gioco contro squadre modeste e un caro vecchio "difesa e contropiede" contro quelle invece più attrezzate.

Il secondo gol segnato da Kane, nato da una palla persa in attacco, ha generato un po' malumore sul posizionamento poco prudente dei nostri, ma Spalletti ha liquidato la faccenda nel post-partita sostenendo sostanzialmente che se si vuole giocare in maniera europea, allora bisogna essere disposti a marcare uomo contro uomo e a prendersi qualche rischio.

La sensazione è che la qualità delle prestazioni dell'Italia possa solo migliorare. Spalletti si è seduto in panchina in una situazione un po' particolare, con l'addio improvviso di Mancini e un Europeo tutt'altro che raggiunto. Ritiro dopo ritiro, il tecnico di Certaldo potrà inculcare sempre di più e meglio la propria filosofia nella testa dei giocatori, che devono ancora abituarsi a uno stile non esattamente tipico per una nazionale.

Una corsia mancina ben coperta (forse fin troppo)

Destiny Udogie
Destiny Udogie / Jonathan Moscrop/GettyImages

Durante questa sosta Spalletti ha esaudito le richieste di milioni di italiani, che da mesi invocavano a gran voce la convocazione di Destiny Udogie. Alla prima chiamata tra i grandi, l'ex Udinese non ha deluso ed è stato proprio lui ad apparecchiare l'azione per il momentaneo vantaggio siglato da Scamacca.

Udogie è una delle sorprese più piacevoli del Tottenham di Postecoglou che sta primeggiando in Premier League e stavolta il CT non poteva davvero non convocarlo (altrimenti sarebbe potuto partire un impeachment per sollevarlo dall'incarico). Tuttavia, la corsia mancina sembra avere ancora il nome di Federico Dimarco, giocatore più esperto e abituato a calcare grandi palcoscenici.

Non dimentichiamoci però di Leonardo Spinazzola, il quale, dopo aver ricevuto da Spalletti in persona la notizia della mancata chiamata in azzurro, ha promesso che farà di tutto per recuperare il posto. Se per l'esterno della Roma sembrano passate le notti magiche di Euro 2020, ci sono altri due terzini che potrebbero occupare la fascia sinistra dell'Italia, entrambi giocano nella Fiorentina e sono Cristiano Biraghi e Fabiano Parisi. Forse il primo non eccelle in una determinata categoria quanto Udogie e Dimarco, mentre il secondo è ancora troppo giovane (almeno per questo Europeo), ma ci sono ben 5 giocatori che offrono enormi garanzie sull'out mancino.

Abbiamo il nostro 9?

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Gianluca Scamacca / GLYN KIRK/GettyImages

Uno dei compiti che Spalletti dovrà svolgere durante il suo mandato da commissario tecnico sarà quello di porre fine alla maledizione del centravanti e di trovarci un 9 che possa garantire una certa mole di gol per gli anni a venire.

Missione già compiuta? Forse è ancora troppo presto per dirlo, ma la rete segnata da Gianluca Scamacca contro l'Inghilterra fa ben sperare per il futuro. L'attaccante dell'Atalanta deve ancora recuperare la giusta condizione dopo un lungo infortunio, ma a Wembley è stato uno dei pericolosi e, soprattutto, ha dimostrato di poter colpire anche con pochissimi palloni toccati; una dote che è mancata ai "bomber" azzurri dell'ultimo decennio.

Le delusioni

Giorgio Scalvini e Alessandro Bastoni

Harry Kane, Alessandro Bastoni, Giorgio Scalvini
Harry Kane, Alessandro Bastoni, Giorgio Scalvini / Jonathan Moscrop/GettyImages

Se l'attacco ha sempre fatto fatica, è invece sulla difesa che l'Italia ha costruito le proprie fortune recenti. Che gli addi di Chiellini e Bonucci (quest'ultimo non ufficiale) si sarebbero fatti sentire lo sapevamo, ma onestamente ci aspettavamo che con Alessandro Bastoni e Giorgio Scalvini, con Acerbi a fare da chioccia all'atalantino, avessimo le spalle coperte.

Probabilmente è ancora così visto che parliamo di due centrali giovani che giocano già in club di primissimo livello. Eppure, martedì sera hanno fatto entrambi una brutta figura con errori individuali facilmente evitabili.

Le perplessità non sono dovute ai giocatori in questione, che - lo ripetiamo - sono tra i migliori in circolazione, bensì dal loro impiego tattico. Sia Scalvini che Bastoni, ma anche lo stesso Acerbi o altri interpreti come Mancini, Gatti e Buongiorno, giocano abitualmente in una linea a tre, mentre in Nazionale compongono la coppia centrale di una difesa a quattro. Un grande difensore non fa errori in nessun sistema di gioco, questo è vero, ma forse Spalletti dovrebbe prendere in considerazione un modulo che contempli la difesa a tre per mettere i centrali che ha a disposizione più a loro agio.

Ancora fatica contro le big

Ultimo aspetto sul quale il CT dovrà lavorare riguarda lo score contro le nazionali di prim'ordine. Dopo la finale di Euro 2020, l'Italia ha giocato 11 partite con squadre che dovrebbero essere sul suo livello e i risultati sono impietosi:

  • Italia-Spagna (Semifinali di Nations League 2021-22) 1-2
  • Italia-Belgio (Finale 3/4° posto Nations League 2021-22) 2-1
  • Italia-Argentina (La Finalissima) 0-3
  • Italia-Germania (Gironi di Nations League 2022-23) 1-1
  • Inghilterra-Italia (Gironi di Nations League 2022-23) 0-0
  • Italia-Germania (Gironi di Nations League 2022-23) 5-2
  • Italia-Inghilterra (Gironi di Nations League 2022-23) 1-0
  • Italia-Inghilterra (Qualificazioni Euro 2024) 1-2
  • Spagna-Italia (Semifinali di Nations League 2022-23) 2-1
  • Olanda-Italia (Finale 3/4° posto Nations League 2022-23) 2-3
  • Inghilterra-Italia (Qualificazioni Euro 2024) 3-1

Solo 3 vittorie, 2 delle quali arrivate contro squadre leggermente meno forti (Belgio e Olanda), sono decisamente poche per una Nazionale che vuole tornare a dire la sua nel panorama calcistico internazionale. Potrebbe essere colpa del caso, ma forse è un altro tema sul quale Spalletti dovrà riflettere.