Osimhen la sblocca e Simeone la chiude: Napoli-Samp 2-0, è sempre festa al Maradona

Spalletti e Osimhen
Spalletti e Osimhen / Francesco Pecoraro/GettyImages
facebooktwitterreddit

Ancora una coda della lunga festa del Napoli, ancora una passerella gioiosa per il popolo partenopeo, con la leggera nota malinconica dovuta all'addio ormai sicuro di Spalletti. La nuova tappa della festa azzurra parte, sul campo, con una grande occasione per Zielinski: tiro potente sul primo palo, alto di poco.

La Sampdoria risponde con Zanoli, vicino al gol contro il "suo" Napoli ma fermato da Meret in uscita. C'è spazio anche per un tentativo di Kvaratskhelia, da poco eletto miglior calcatore della Serie A 22/23: destro deviato in corner dalla difesa al quarto d'ora. Il georgiano cerca una soluzione diversa, un collo esterno potentissimo che finisce però alto sulla traversa, ma l'occasione principale è per i blucerchiati: cross di Gabbiadini per Quagliarella che, sul secondo palo, manda fuori (da due passi) colpendo di testa. L'ultima emozione del primo tempo la regala Osimhen, un colpo di testa di poco a lato al 44'.

Victor Osimhen
Il rigore di Osimhen / Francesco Pecoraro/GettyImages

Dopo un'occasione del giovane Malagrida in avvio di ripresa, buon riflesso di Meret, la sfida si sblocca grazie a Osimhen, dal dischetto: il nigeriano, dopo aver conquistato il rigore, batte Turk con un potente destro e firma l'1-0 al 64'. Un episodio che mette in discesa la sfida per gli azzurri, vicini al 2-0 con Anguissa e due volte con Gaetano (appena entrato, al 70'). Nel finale proprio Gaetano si infortuna, gli azzurri chiudono dunque in 10 ma riescono addirittura a trovare il 2-0 con un gran destro di Simeone da fuori. Da sottolineare la standing ovation del Maradona, nel finale, per Fabio Quagliarella.

La chiave tattica

I ritmi sono chiaramente condizionati dal significato perlopiù simbolico/emotivo della sfida, con lo spettacolo che sembra essere in mano agli spalti più che al campo. Dopo qualche istante di affanno la Samp prova comunque a uscire e a concedersi qualcosa in più di sporadiche ripartenze: buona manovra dei blucerchiati e capacità di attaccare bene la profondità soprattutto sulla destra. Il Napoli non rinuncia alla consueta manovra ma si rivela più lezioso del solito, concedendosi qualche sufficienza di troppo nell'ultimo passaggio.

Dejan Stankovic, Luciano Spalletti
Stankovic e Spalletti / Jonathan Moscrop/GettyImages

Da sottolineare la capacità partenopea, un vero marchio di fabbrica, di recuperare prontamente palla dopo averla persa, giù sulla trequarti avversaria. Possesso in mano al Napoli in avvio di ripresa ma ritmi compassati e ancora qualche leziosità che toglie efficacia. Il gol di Osimhen a metà ripresa cambia volto alla partita e di fatto la "stappa": Napoli in controllo e Samp ormai fuori dalla partita, con una pioggia di occasioni per gli azzurri (e il meritato 2-0 nel finale).

L'episodio del match

Il Napoli, al di là del consueto possesso palla, non riesce a sbloccare la sfida ed è il gol di Osimhen su rigore (conquistato proprio dal nigeriano) a dare la giusta spinta agli azzurri: dal rigore in poi diventa un monologo partenopeo e la manovra degli uomini di Spalletti diventa più efficace e meno fumosa rispetto a quanto fosse in precedenza.

Il migliore in campo - Osimhen

i due marcatori di giornata possono condividere l'onore: Osimhen non gioca la sua migliore partita in senso assoluto ed è meno famelico del solito ma conquista il rigore e, di fatto, cambia volto alla sfida col suo gol. Simeone dal canto proprio entra in campo e chiude i conti con un destro da fuori area, andando poi a esultare con la maglia di Maradona tra le mani. Gran gol ed esultanza evocativa.