Il pagellone del mercato di Premier League: United scatenato, Grealish-mania al City. Delusione Gunners
Può suonare a dir poco curioso, se non paradossale, che quello appena concluso sia stato il mercato più "povero" in Premier League dal 2015 a questa parte ma, nonostante una spesa complessiva vicina al miliardo e 300 milioni di euro, uno studio Deloitte fa emergere proprio un 11% in meno rispetto allo scorso anno e, dunque, un impatto della pandemia che ha finito per colpire anche un vero e proprio impero economico come quello inglese, con un calo delle entrate dei club comunque incisivo e persino storico, in un contesto di crescita costante. Se nel confronto col recente passato emerge un calo degli investimenti, però, lo stesso non può essere detto confrontando la realtà inglese a quella degli altri campionati europei: la Premier resta saldamente in testa con un vero e proprio abisso rispetto alla Serie A e alla sua spesa da 550 milioni di euro (per un secondo posto comunque sorprendente). Si registra, e questo non sorprende, un aumento degli affari conclusi a parametro zero ma, d'altro canto, le big hanno regalato anche colpi costosi e in linea con la storia del mercato inglese.
Le pretendenti al titolo
Il Manchester City, campione in carica e con Guardiola ancora al comando, non ha certo rivoluzionato la rosa e ha concentrato tutte le energie su Jack Grealish, acquistato per 117 milioni di euro e colpo più costoso dell'estate (nonché l'inglese più pagato di sempre). Aguero è un addio dal nome pesante ma il suo ruolo nei Citizens non era più centrale e, dunque, la squadra non può dirsi indebolita. Il neo principale è il mancato arrivo di una punta di ruolo del calibro di Kane, apparso a tratti molto vicino ma rimasto poi al Tottenham. Con Pep in panchina, però, anche l'assenza di un vero centravanti potrebbe non rivelarsi grave: voto 6,5. Chi ha dimostrato di voler fare sul serio, lanciando il guanto di sfida ai rivali cittadini, è stato indubbiamente il Manchester United: i Red Devils hanno giocato il ruolo del leone sul mercato, anche al di là del botto finale chiamato CR7. Già Varane e Jadon Sancho rappresentano rinforzi dal peso specifico dirompente nell'undici di Solskjaer che, al contempo, non ha perso nessuno dei suoi punti di forza (incassando comunque 30 milioni per James). L'arrivo di Cristiano Ronaldo rende logico un bell'8 finale al mercato United, con una squadra migliorata visibilmente grazie ai tre innesti. Mercato decisamente conservativo quello realizzato dal Liverpool, che vede in Van Djik e nel suo rientro una sorta di nuovo acquisto fondamentale. Quello di Konaté, possibile partner dell'olandese in difesa, è stato il solo acquisto e si è scelto, di pari passo, di responsabilizzare il giovane talento Elliott, di ritorno dal Blackburn e protagonista in Championship. Non è stato infine rimpiazzato l'addio (a zero) di Wijnaldum: voto 5,5. Di tutt'altro tenore la valutazione al mercato del Chelsea di Tuchel, già forte di una Champions conquistata e capace di rinforzarsi in ruoli chiave: l'arrivo di Lukaku non farà rimpiangere Abraham e Giroud, nuovi protagonisti in Italia, mentre Saul Niguez rappresenta un colpo last minute oculato che contribuisce ulteriormente a rinforzare la squadra. Il voto è dunque un 8.
Outsider e possibili rivelazioni
Mercato particolare quello degli Spurs, ruotato a lungo attorno al tormentone Harry Kane: un vero e proprio caso di mercato rientrato in extremis, una permanenza che di fatto rappresenta il vero colpo per Paratici ed Espirito Santo. L'arrivo di Paratici ha senz'altro regalato un occhio di riguardo per la Serie A, gli arrivi di Gollini e Romero lo dimostrano, al contempo Emerson Royal è stato il colpo in extremis per rimpiazzare Aurier. Il discorso relativo a Gil, arrivato nello scambio con Lamela, è da valutare invece in prospettiva. La mancata cessione di Kane permette di dare un 6,5 al Tottenham ma qualcosa manca soprattutto al centro della difesa, accanto a Romero. Una sessione estiva ricca di interrogativi e di incognite quella dei Gunners, l'Arsenal ha aperto il portafogli e ha speso copiosamente (basti pensare ai 58 milioni per Ben White) ma le tre sconfitte rimediate fin qui dimostrano come Arteta abbia un gran lavoro da fare per plasmare il gruppo. Anche gli acquisti di Lokonga, Tavares e Tomiyasu (per complessivi 44 milioni di euro) non danno garanzie nell'immediato: voto 5,5. Di tono diverso il mercato messo in piedi dal Leicester, ormai realtà solida in Premier e capace di rinforzarsi con acquisti mirati in ogni reparto: Vestergaard in difesa, Soumaré a centrocampo e Daka in attacco permettono a Rodgers di vedere migliorata la squadra a disposizione. Voto 7. Gli Hammers, già rivelazione nella scorsa stagione, si candidano a ripetersi e lo fanno pur senza un mercato esplosivo, con un Lindgard in meno su cui puntare. Gli arrivi di Zouma e Vlasic possono comunque regalare un 6,5 al West Ham, pur senza infiammare troppo i tifosi nella stagione del ritorno in Europa. L'Everton non ha regalato colpi a effetto o grandi nomi, come accaduto con Ancelotti, e ha dato vita a un mercato sicuramente al risparmio, con arrivi a parametro zero (Townsend) o investimenti ridotti (Gray per appena 2 milioni di euro). L'intenzione è quella di dimostrare che anche senza svenarsi si possa migliorare una squadra e le prime uscite stanno dando ragione ai Toffees. Voto 6,5. L'addio di Grealish all'Aston Villa potrebbe far pensare a un indebolimento della squadra di Smith ma, di fatto, sarebbe una visione superficiale: Buendia e Bailey sono degni sostituti dello stesso Grealish, il primo arriva da una grande annata in Championship e merita una chance tra i big. Al contempo Ings e l'ex nerazzurro Young rappresentano comunque rinforzi utili alla causa: il voto, nonostante l'addio comunque ben ripagato di Grealish, è un 7. Il Leeds, a sua volta tra le sorprese positive della stagione scorsa, non ha rivoluzionato la rosa a disposizione di Bielsa, mettendogli comunque a disposizione due rinforzi come Daniel James e Firpo, niente di faraonico o trascendentale ma rosa comunque migliorata e 6,5 come voto.
Il lotta per la categoria
Il Newcastle è rimasto a guardare, dando vita a un mercato privo di colpi: ha di fatto solo confermato Willock, prendendolo a titolo definitivo, e portato il messicano Munoz in Premier. Il voto finale è un 5. Dopo l'era Espirito Santo il Wolverhampton (voto 5,5) è ripartito da Bruno Lage, le avvisaglie non sono delle migliori (zero punti fin qui) e la rosa non appare rinforzata a sufficienza rispetto allo scorso anno dagli arrivi di Sà, al posto di Rui Patricio, e di Trincao dal Barcellona. Il Crystal Palace ha cambiato tanto, a partire da Vieira al posto di Hodgson in panchina, e le incognite sembrano superare le certezze: la scelta è stata coraggiosa, con tanti giovani dalla Championship a cui dare fiducia, ma la Premier potrebbe far pagare un conto salato ai nuovi talenti, chiamati a sostituire i vari Townsend, Sakho e van Aanholt. Come ogni scommessa non manca però un lato intrigante, pensando a elementi come Gallagher, Olise o Guehi, e il coraggio di osare merita un 6 finale. Le prime impressioni potrebbero preoccupare il Southampton ma alla lunga Armstrong, eccellente in Championship l'anno scorso, potrebbe rimpiazzare a dovere Ings. Ancora da valutare invece Lyanco come rimpiazzo di Vestergaard: il voto finale è un 6. Il Brighton ha messo a segno un colpo estivo ma non in entrata: cedere White per quasi 60 milioni non è certo un affare da poco. Resta da capire quanto l'addio sarà assorbito dalla squadra e quanto ne risentirà la tenuta della difesa a tre di Potter. La sufficienza deriva dagli arrivi di Cucurella e Mwepu, centrocampista versatile e con un buon bottino di reti nel repertorio, e dalla conferma dei giocatori migliori, il voto è un 6. Il Burnley rimedia un 5,5 ma di fatto prosegue con una politica ormai rodata, quella delle conferme: l'undici titolare resta il solito e gli acquisti messi a segno non spostano gli equilibri, con una salvezza tutta da sudare. Spostandoci sulle neopromosse Watford, Norwich e Brentford si sottolinea come i primi abbiano puntato assolutamente sull'esperienza, assicurandosi Rose, Kucka, Sissoko e King. Colpi utili in Premier, per provare a mantenere la categoria, tali da ottenere un 6,5. Il Norwich ha provato a rimpiazzare Buendia, ceduto per 40 milioni di euro, con numerosi colpi, in tutti i reparti: Kabak in difesa e Gilmour a metà campo sono chiamati a non far rimpiangere troppo l'addio dell'argentino, missione non facile. Il voto è un 6. Infine il Brentford di Frank, ancora imbattuto nelle prime tre sfide di Premier: a differenza del Watford la strada scelta non è stata quella dell'esperienza, gli investimenti sono stati fatti su giocatori ancora giovani come Ajer, Onyeka e Wissa, il coraggio è da ammirare ma qualche certezza in più poteva essere utile, voto 5,5.