Pasqua come rinascita: i 5 giocatori della Serie A 2020/21 "risorti" dopo essere dati per finiti
Di Marco Deiana
Periodo di rinascite. Periodo di rinascite anche in Serie A. Diversi calciatori prima e durante la stagione sono stati dati per finiti, spacciati. Alcuni ormai a fine carriera, altri con una carriera da ricostruire da altre parti. Invece la voglia di rivalsa, di rivincita, di farcela, ha avuto la meglio. Legandoci quindi alla Pasqua abbiamo deciso di parlare dei giocatori del campionato italiano che più di recente si sono rilanciati e hanno vissuto una sorta di rinascita.
1. Christian Eriksen
A gennaio, dopo dodici mesi anonimi in nerazzurro, sembrava sul punto di dover lasciare Milano. Incompreso. Almeno tatticamente. Qualche problema societario in casa Inter però ha bloccato la sessione invernale del club lombardo e così Christian Eriksen è rimasto in Italia.
All'improvviso la rinascita. Antonio Conte - che più volte aveva dichiarato la sua voglia di adattarlo nella sua idea di calcio - riesce ad inserirlo nel 3-5-2. Il danese inizia a dare qualità al centrocampo e non perde più la maglia da titolare, diventando uno dei giocatori più importanti della squadra nerazzurra che lotta per la vittoria dello Scudetto.
2. Mattia Destro
Da attaccante prodigio a calciatore totalmente inaffidabile. La parabola discendente di Mattia Destro è sotto gli occhi di tutti. Sembrava potesse diventare l'attaccante di punta della Nazionale. Non è mai riuscito a fare il salto di qualità definitivo. Dopo le esperienze con Roma e Milan ha deciso di accettare l'offerta del Bologna.
Anche in Emilia il suo rendimento è stato troppo discontinuo. A dirla tutta, probabilmente più bassi che alti, con qualche passaggio di troppo in infermeria. La scorsa estate, ormai svincolato, ha deciso di ripartire dal Genoa, dove è iniziata la sua carriera da professionista. E qui è rinato. Nonostante la concorrenza in attacco (tra Pandev, Scamacca e Shomurodov, ha trovato il suo spazio e ha ritrovato con più continuità la via del gol.
3. Kevin Strootman
Probabilmente in questo caso non si tratta di una vera e propria rinascita. Kevin Strootman ha lasciato l'Italia nell'estate 2018 dopo l'esperienza alla Roma. L'olandese - che dopo il triplo infortunio al ginocchio non è mai tornato sul rendimento iniziale - ha deciso di accettare la corte del Marsiglia. In Francia ha toccato le 30 presenze stagionali (per due anni di fila) ma il suo rendimento è stato al di sotto delle aspettative.
Accolto come una star, Strootman ha deluso i tifosi marsigliesi che lo scorso gennaio non si sono strappati i capelli quando hanno saputo della sua cessione in prestito al Genoa. Ma qui, nella costa ligure, Kevin ha ritrovato quella brillantezza di un tempo, trascinando il Grifone fuori dalle zone caldissime della classifica. In pochi mesi ha conquistato tutti. Una rinascita quasi inaspettata.
4. Simone Zaza
Parlare di rinascita forse è ancora azzardato perché da Simone Zaza ci si aspetta un rendimento più costante. L'attaccante granata dopo le varie esperienze tra Sassuolo, Juventus, West Ham e Valencia, nell'estate 2018 decide di cedere alla corte del Torino. Un investimento importante per i granata, che vedono in lui il partner ideale del Gallo Belotti.
In realtà i due sembrano quasi pestarsi i piedi. Ma mentre il capitano segna e trascina la squadra, Zaza soffre questa situazione e non riesce a toccare neanche i 10 gol stagionali per due annate di fila. Quest'anno il suo rendimento ha avuto una graduale crescita e nonostante le difficoltà della sua squadra, che si trova in lotta per non retrocedere, ha già realizzato gol pesanti (contro Benevento e Sassuolo, portando a casa 4 punti in due partite con due doppiette) che potrebbero valere la salvezza a fine stagione. Difficile chiamarla rinascita, ma più giusto chiamarlo risveglio.
5. Bruno Peres
Dalle stelle alle stalle fino alla rinascita. Le ultime stagioni di Bruno Peres sono state assolutamente da dimenticare. Fuori dal progetto della Roma e a caccia di spazio nel suo Brasile. Ma anche in Patria il tornante brasiliano sembrava solo l'ombra - sbiadita - di se stesso. Rendimento discontinuo e pochi lampi
Le due esperienze brasiliane con le maglia di San Paolo e Sport Recife sono state da dimenticare, tanto che nessuno dei due club ha riscattato il suo cartellino. Tornato alla Roma si è rimesso in gioco e con l'aiuto di Paulo Fonseca è rinato. Diventato titolare nelle gare post lockdown, nell'ultima stagione si alterna con Karsdorp (un altro rinato dopo che sembrava dato per finito a causa del doppio infortunio al ginocchio), dando ampie garanzie al tecnico giallorosso.
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