Paulo Fonseca porterà avanti le sue idee tattiche e fissa lo Scudetto come obiettivo

Paulo Fonseca
Paulo Fonseca / Stephen Nadler/ISI Photos/GettyImages
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Tour de force per il Milan di Paulo Fonseca, chiamato a risollevare la squadra dopo un inizio di stagione ben al di sotto delle aspettative. I rossoneri hanno ottenuto appena due punti nelle prime tre giornate di Serie A e la sfida contro il Venezia di domani sera anticiperà le due gare in rapida successione contro Liverpool e Inter. Tre gare che potrebbero determinare anche il futuro del tecnico portoghese che. come di consueto, ha parlato in conferenza stampa analizzando la situazione della squadra, le proprie idee e gli errori commessi in queste prima gare.

"Dopo queste prime tre partite avere 70mila persone a San Siro è una grande dichiarazione d'amore e una grande responsabilità per noi per renderli orgogliosi. Le partite sono tutte importanti, specialmente in questo momento in cui non abbiamo vinto le prime tre gare. Sono fiducioso come sempre, è importante vincere e poi penseremo alle altre due partite (vs Liverpool e Inter, ndr). Dobbiamo essere focalizzati sulla partita di domani".

"Il caso Theo e Leao non è mai stato aperto per me. Se saranno titolari non lo so, vediamo domani. Sono due giocatori come gli altri, c'è una buona atmosfera e hanno lavorato tranquilli. Sono sempre sotto esame, così come tutti gli altri allenatori. Siamo dipendenti dai risultati e sono focalizzato sul mio lavoro e non può essere altrimenti, se ci concentriamo su quello che gli altri scrivono o dicono diventa difficile lavorare. Dobbiamo lavorare per migliorare ed è quello che sto facendo".

"C'è la possibilità di vedere Reijnders più avanti. quandi penso alle dinamiche della squadra cerco sempre di avere calciatori di metterli in posizioni favorevoli. Non lo abbiamo schierato più avanzato fino ad ora perché non abbiamo avuto molti momenti offensivi. Non so se ci siamo una chiave per uscire dai momenti complicati, vado avanti con la stessa passione e la stessa fiducia: cerco di risolvere i problemi che la squadra ha avuto in queste prime tre partite. La chiave è focalizzarsi sul lavoro e sui giocatori".

"Difesa a tre no. Si parla tanto di sistemi di gioco, se guardiamo le grandi squadre il modulo è solo l'inizio perché poi le dinamiche sono diverse. Quando siamo in fase d'attacco c'è un modulo diverso rispetto a quello difensivo. Le dinamiche e le intenzioni della squadra sono più importanti della formazione iniziale. Ho sentito Ibra al telefono in questi giorni":

"Per me Sarri è il miglior allenatore italiano. Rispetto sempre le opinioni degli altri ma sono io che lavoro con i calciatori. Non abbiamo tutti le stesse idee, devo seguire quello in cui credo e non quello in cui credono gli altri. Con la dirigenza ci siamo sentiti tutti i giorni".

"Durante la sosta ho analizzato le difficoltà del Milan in fase di non possesso palla, ma non abbiamo avuto tanti calciatori qui per via delle convocazioni in nazionale. Abbiamo avuto tanti difensori. Secondo me non è solo un problema di difesa ma abbiamo lavorato molto sul comportamento della linea difensiva e quello individuale. Il Milan deve vincere sempre, non solo la partita di domani. Ho guardato le partite del Venezia ed è vero che sono pericolosi in contropiede. Contro il Parma, che giocava in modo simile, abbiamo sofferto ma poi c'è stato un miglioramento contro la Lazio. Abbiamo preparato la gara contro il Venezia e siamo pronti".

"Non posso credere che calciatori con questa qualità sappiano giocare solo per difendersi bassi e ripartire in contropiede. C'è del lavoro da fare, ma penso sia chiaro che è una cosa da migliorare e una squadra che non vuole prendere tanti gol deve avere il più possibile il possesso palla. Non voglio parlare nel dettaglio dei nostri problemi ma ci sono ed è chiaro per tutti. Abbiamo preso diversi gol in maniera simile ed è una cosa che dobbiamo migliorare".

"L'obiettivo resta lo Scudetto, senza dubbio. Penso sia importante dirlo. Quando attraversiamo questi momenti c'è la possibilità di buttarsi giù, invece vedo tutti i giorni una squadra viva che vuole migliorarsi. Ed è per questo che sono fiducioso. Poi ci sono i risultati ma non posso essere negativo quando vedo come lavorano i miei giocatori. Maignan ha un carattere forte ed è già uno dei leader del gruppo, abbiamo bisogno di giocatori così, anche altri che sono arrivati da poco possono diventare dei leader".

"Silvano Vos ha iniziato ad allenarsi con noi questa settimana. Mi ha confermato che è un giocatore di qualità, che vuole la palla e che vuole partecipare al gioco offensivo. Tecnicamente è forte e penso che possa giocare sia a centrocampo che sulla trequarti. Con l'infortunio di Bennacer lavorerà, insieme a Zeroli, con la prima squadra".


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