Pellegrini carica il gruppo in vista della Croazia e spiega su cosa bisogna lavorare

Lorenzo Pellegrini parla della prossima sfida dell'Italia contro la Croazia all'UEFA.
Lorenzo Pellegrini
Lorenzo Pellegrini / Claudio Villa/GettyImages
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Lorenzo Pellegrini ha parlato ai canali ufficiali dell'UEFA in vista della prossima gara della Nazionale contro la Croazia, match che può determinare il cammino degli Azzurri in questo Europeo in Germania. Il giocatore ribadisce la volontà di difendere il titolo di campioni d'Europa oltre a spiegare le differenze tra il gruppo del 2020 e quello di quest'anno. Parole anche sul modus operandi di Spalletti verso la gara decisiva della competizione.

Sulla prossima gara: "Ovviamente l’atmosfera non è come dopo la partita con l’Albania. Per bravura della Spagna e per nostre responsabilità non abbiamo fatto una partita all’altezza dell’Italia. E’ stata una partita difficile ma che ci può consigliare su ciò che ci aspetta dopo. Il nostro sguardo, la nostra mente sono già alla prossima partita. Il nostro obiettivo è superare il gruppo e daremo tutto per riuscirci".

Sulla gara persa con la Spagna e su cosa lavorare: "In realtà ci sono molti spunti. Il mister Spalletti vuole dominare le partite e quello è il nostro obiettivo. Ovviamente con la Spagna non ci è riuscito. Cercheremo di curare ogni dettaglio per riuscire ad essere quello che vogliamo essere".

Sul voler difendere il titolo: "Assolutamente sì. Sappiamo che sono cambiate tante cose e che ci sono tante squadre forti, ma noi veniamo qui per giocarcela con tutti e soprattutto per dare il nostro 100%. Diventa difficile fare pronostici, ma siamo un bel gruppo, siamo uniti, cerchiamo di seguire il mister al 200%, tutto quello che ci chiede, che ci dice. Continueremo a farlo per prenderci una soddisfazione e rendere i nostri tifosi orgogliosi".

Sull'obiettivo che si è posto Pellegrini: "Diciamo che è uno dei miei obiettivi quello di cercare di trasmettere la mia personalità, la mia tranquillità ai miei compagni perché queste sono partite, sono emozioni diverse da quelle che vivi con un club. E’ un fattore che è mancato contro la Spagna e non dovrà più succedere perché adesso inizia il momento in cui bisogna tirare fuori il meglio da ognuno di noi".

Sull'atteggiamento da adottare con la Croazia: "No, assolutamente no. Noi affronteremo la Croazia per fare ciò che vogliamo fare, dominare la partita e vincerla".

Sulla Croazia: "La Croazia è una squadra forte. Ha giocatori incredibili. Ha iniziato male il torneo con la Spagna ma anche in quella circostanza ha giocato bene, creando tante occasioni. E’ una squadra che ha qualità, noi cercheremo di fare la partita, di dominare, poi in base a quello che succederà, penseremo a come rispondere lì sul campo al momento".

Sul gruppo parzialmente "nuovo": "E’ vero, noi abbiamo tanti giocatori alla prima esperienza. Anche io visto che ho saltato quello del 2020 [per infortunio]. E’ normale sentire un po’ di emozione soprattutto inizialmente. Penso che si debba avere la capacità di capire che rappresentiamo il nostro popolo e in determinati momenti che si vuole fare quel qualcosa in più".

Su Modric: "Modric è un giocatore eccezionale, sicuramente non lo devo dire io, è l’artefice di se stesso. E’ un calciatore incredibile, con una qualità impressionante ma non solo. Ha anche una grande personalità, su di lui in un momento difficile puoi sempre contare. Soprattutto per questo credo sia un modello per tanti giocatori".

Su cosa servirà per vincere: "Serviranno tutti e due perché solo una o l’altra cosa non ti fa andare avanti. Il cuore serve perché quando indossi la maglia della nazionale, rappresenti un’intera nazione. Bisogna tenere a mente che è una responsabilità grande e bisogna avere la personalità necessaria per assumersi questa responsabilità. E poi ci vorrà testa perché in partite così importanti sono i dettagli a fare la differenza e in quelli la testa ti aiuta tanto".