Per Marcus Thuram (a livello tattico) l'Inter è la scelta migliore?
All'interno del contesto del mercato, accanto ai discorsi legati alle cifre che spesso attirano con forza le attenzioni dei media e smuovono le reazioni dei tifosi, emergono altri aspetti - altrettanto degni di attenzione - che possono condizionare le scelte di un giocatore.
Lo stiamo vedendo, del resto, anche pensando a Frattesi e alla sua squadra di domani: il centrocampista, ormai in procinto di lasciare il Sassuolo, ha confermato l'importanza di un modulo che preveda le mezzali come criterio di scelta, per vedere esaltate le proprie caratteristiche e per non doversi snaturare.
Il percorso di Thuram: sempre più punta
Pensando invece alla scelta di Marcus Thuram, l'Inter a discapito del Milan, osserviamo qualcosa di diverso: si tratta di una soluzione controintuitiva per certi versi, pensando al passato del giocatore e all'assetto tattico delle due milanesi. Un discorso che ha però una propria coerenza considerando, invece, la volontà espressa dal giocatore e ancor di più il suo percorso di crescita nelle stagioni in Bundesliga.
Inizialmente, infatti, la carriera di Thuram, basandosi soprattutto sull'esperienza in Ligue 2 prima del grande salto, pareva raccontarci un profilo da esterno offensivo capace di unire esplositivà, atletismo e dribbling: un profilo, questo, che ha cambiato forma nel tempo e che - nell'ultima stagione - ha portato Thuram a vivere la migliore annata a livello realizzativo. Rispetto agli albori della propria carriera, dunque, il francese ha saputo crescere negli ultimi metri e ha assunto un identikit da attaccante vero e proprio, vestendo sistematicamente il ruolo di terminale offensivo nel 4-2-3-1.
4-2-3-1 o 3-5-2: la scelta di Thuram
Un assetto tattico (il 4-2-3-1 appunto) che sulla carta avrebbe reso logico e automatico un passaggio al Milan di Pioli, senza dover stravolgere le proprie abitudini: unico terminale offensivo oppure elemento da utilizzare come esterno alto a sinistra, in caso di assenza di Leao. Le stagioni in Bundesliga, col Gladbach, hanno permesso d'altro canto a Thuram di diventare una punta a tutti gli effetti, giocando però solo sporadicamente in un contesto di 3-5-2 come quello in cui si troverà ad agire agli ordini di Inzaghi.
La possibilità di ambientarsi nel 4-2-3-1 sembrava essere uno degli elementi trainanti per la fiducia del Milan, assieme alla folta presenza di francesi in rosa, ma la rivoluzione nerazzurra in attacco (con Dzeko al Fenerbahce, Correa in uscita e Lukaku di nuovo al Chelsea) ha aperto spazi che - evidentemente - hanno convinto Thuram di poter dare qualcosa di importante anche in un mosaico tattico differente dal solito, senza vederla come una minaccia ma come un'opportunità per completare definitivamente il proprio percorso.