Perché Alfred Duncan è come un nuovo acquisto per la Fiorentina
- Il centrocampista vive uno stato di grazia: tanti minuti e già 3 assist
- Italiano sorpreso dalla crescita sul piano mentale
- Possibile strada verso il rinnovo?
Il galateo dell'allenatore, che ricorda del resto da vicino quello di qualsiasi tesserato, prevede che le esternazioni sul singolo calciatore siano rigorosamente all'insegna di un tiepido equilibrio, condite da inviti prevedibili - come un neutro auspicio che il giocatore di turno "continui a farsi trovare pronto" - e prive insomma di verve o di frasi ad effetto. Succede però, di rado, che di fronte a crescite esponenziali e persino inattese il tecnico - nel caso specifico Vincenzo Italiano - esca dai binari consueti per riferirsi al rendimento di Alfred Duncan in questa prima parte di stagione.
"Dov'è andato quest'estate? Dove ha fatto le vacanze, con chi le ha fatte? Perché è arrivato un calciatore diverso. Si cresce di allenamento in allenamento, figuriamoci dopo una stagione, io sono qui a valutare e a vedere quello che mostrano i ragazzi, chi è più bravo si guadagna presenze, fiducia e continuità. Quest'anno sia Alfred che Chino stanno dimostrando grande crescita e maturità, il merito va a loro, è così che si mette in difficoltà l'allenatore e si guadagna la stima del gruppo, dell'ambiente e continuità di prestazioni" ha affermato il tecnico alla vigilia di Fiorentina-Ferencvaros.
L'estate ha cambiato tutto
Un vero e proprio riconoscimento (rivolto qui anche a Quarta oltre che a Duncan) che individua parole chiave, parole come maturità, come fiducia e come continuità. Tutti aspetti dotati di un loro peso pensando alla parabola di Duncan alla Fiorentina, a un percorso che lo ha spesso visto diventare marginale (inesorabilmente accostato a un possibile addio) ma che, oggi, lo sta vedendo a tutti gli effetti protagonista dell'attualità viola. Lo dimostra in modo plastico anche il tema della continuità, con 4 partite da titolare su 7 in campionato (e solo una sfida vissuta interamente in panchina) e con il ragguardevole dato rappresentato dai 3 assist per i compagni, in aggiunta al gol firmato nel 2-2 col Lecce.
Lo scenario attorno a Duncan, come ammesso dallo stesso centrocampista nella prima stagione di Italiano, è certo divenuto più incoraggiante da quando l'ex Spezia siede in panchina - senza poter parlare a conti fatti di un esubero in senso stretto o di un elemento del tutto fuori dalle rotazioni - ma è chiaro che, come testimoniato dalle parole del tecnico, il centrocampista attualmente a disposizione vada considerato proprio come un nuovo acquisto, qualcosa di ben diverso da un rincalzo o da un mero gregario su cui puntare in caso di necessità (come accaduto nel recente passato).
Italiano ha trovato un Duncan nuovo, rimesso a lucido, tanto da chiedersi quale vacanza abbia avuto su di lui un effetto così dirompente e sostanziale, anche dal punto di vista della maturità e della costanza. A 30 anni suonati, del resto, diventava anche complesso proseguire a chiedersi che calciatore potesse essere Duncan, continuare a percepirlo come eterno incompiuto, figurarselo come i (tanti) onesti professionisti con le valigie in mano, a caccia di minutaggio e mai davvero protagonisti di una storia.
Perché questo Duncan è un nuovo acquisto?
Dove possiamo trovare le chiavi di questa novità, tali da rendere il ghanese equiparabile a un acquisto? Superficialmente potremmo, viene naturale, appellarci al sinistro che ha saputo dipingere - già 3 volte - traiettorie tali da mandare in porta i compagni: Duncan ha saputo, pur arrivando al cross dalla trequarti e restando particolarmente accentrato, a lanciare al meglio Nico Gonzalez e Martinez Quarta, mettendoli nelle condizioni di staccare indisturbati e di segnare (contro Frosinone e Atalanta). La natura di assistman non è però in discontinuità col passato, già al Sassuolo Duncan arrivò a fornire un buon numero di assist: ben 6 nel 2019/20 (tra Sassuolo e Fiorentina) e 4 nelle stagioni 2015/16 e 2018/19.
Una partenza così a razzo, a livello di qualità di calcio, lascia ovviamente immaginare un raggiungimento o un superamento del record dei 6 assist stagionali ma - come anticipato - la "novità" rappresentata da Duncan non può trovarsi qui. Il fulcro della questione riguarda un centrocampo rimasto orfano di Amrabat, in debito dunque di muscoli e di atletismo: né Mandragora né tantomeno Arthur o Maxime Lopez possono dare quel tipo di contributo, possono mordere l'avversario con l'intensità a cui ci aveva abituato il marocchino, non si tratta insomma di elementi prettamente "di fatica".
Duncan, in questo suo magico inizio di stagione, riesce a palesare quella stessa generosità e quello strapotere atletico che - accanto a un regista come Arthur - valgono tanto, danno equilibrio e solidità a una mediana che altrimenti rischiava di scoprirsi fragile. Le statistiche di assist e passaggi chiave sorprendono, ovviamente, ma trovano un contraltare di vitale importanza nell'intensità e nella capacità di farsi valere anche in fase di interdizione, recuperando palloni e disturbando il possesso avversario. Un vero e proprio stato di grazia che non si limita a far felice Italiano: può essere realmente l'incipit di una nuova storia, con tanto di rinnovo all'orizzonte, che non veda Duncan come comparsa ma che lo faccia sentire davvero al centro della squadra, dopo un'infinita attesa.