Perché Antonio Conte ha deciso di optare (definitivamente) sul 4-3-3 per il Napoli
Il passaggio del Napoli dal 3-4-2-1 al 4-3-3 visto all'Allianz Stadium sarà definitivo, o quasi. La conferma è arrivata da Antonio Conte dopo il pareggio strappato in casa della Juventus, spiegando anche il motivo che l'ha portato a questa piccola rivoluzione tattica.
"Abbiamo cambiato sistema di gioco perché ho dovuto fare alcune considerazioni. L'ultimo giorno di mercato sono arrivati McTominay e Gilmour, oltre al reintegro di Folorinsho. Siamo passati da avere due soli centrocampisti a poter fare tante scelte".
Inoltre il Napoli ha in rosa diversi esterni offensivi, che non permettono ad Antonio Conte di trasformare il 3-4-2-1 nel più classico 3-5-2. Il rischio è di far morire calcisticamente diversi elementi nella rosa azzurra, giocatori del calibro di Kvaratskhelia (che dovrebbe adattarsi come seconda punta), Politano e David Neres (acquistato per circa 30 milioni in estate).
Per questo motivo Conte, che ha aggiunto che l'ottimo allenatore è colui che adatta il sistema di gioco alle caratteristiche della propria squadra e non viceversa, ha optato per il 4-3-3. In questo modo il mister del Napoli può sfruttare i suoi tre migliori centrocampisti centrali, ovvero Anguissa, Lobotka e McTominay (con Gilmour prima riserva), e il tridente offensivo che tante soddisfazioni ha dato ai tifosi partenopei negli ultimi anni. Una delle preoccupazioni del tecnico è legata alla fase difensiva, ma nei novanta minuti dell'Allianz Stadium si è visto un reparto solido e concreto, nonostante l'abitudine di Buongiorno - uomo chiave della difesa - di giocare con la linea a tre.
Il passaggio al 4-3-3 però non mette definitivamente nel dimenticatoio il 3-4-2-1, sistema di gioco che rimane utile a seconda dell'avversario e del periodo di forma della squadra.