Perché l'Atalanta può vincere lo scudetto
La favola dell'Atalanta ormai è diventata realtà. I bergamaschi si sono consolidati nel nostro panorama calcistico grazie alla famiglia Percassi - abile nel costruire una macchina quasi perfetta - e anche grazie a un tecnico come Gian Piero Gasperini. Adesso i tifosi sognano in grande, dato il gap di punti colmato che lascia sulle tribune del Gewiss Stadium spazio per quell'obiettivo adesso finito all'ordine del giorno: lo Scudetto.
Tutto l'ambiente però vola basso: nonostante la grande ammucchiata in cima alla classifica, Gasperini predica calma ma ora è troppo tardi per nascondersi grazie anche alle ultime prestazioni che hanno fatto della Dea una seria candidata per il titolo. Ma la domanda sorge spontanea: è giusto crederci?
Finora il verdetto del campo ha dato ragione agli orobici, pochi gli scontri persi (solo due) e tante certezze presenti nell'organico. Basti pensare a Pasalic - autore di una tripletta nell'ultimo match contro il Venezia - e all'ormai catalizzatore offensivo Duvan Zapata che continua a segnare con un bottino di tutto rispetto (9 le reti, a pari merito col Cholito Simeone). In difesa spazio a un ottimo innesto come Demiral e anche i nuovi arrivi come Davide Zappacosta e Teun Koopminers sembrerebbero aver lasciato il segno. Specialmente l'ultimo che - stando a quanto riportato da Prima Bergamo - è stato uno degli MVP dell'ultima sfida casalinga percorrendo 11,644 km, recuperi effettuati (15), palle giocate (96) e passaggi riusciti sulla trequarti (25), dimostrazione di come l'ex AZ si sia perfettamente integrato negli schemi atalantini.
Ciò che però ancora lascia tutti perplessi è il low profile adottato da Gasperini in una lunga intervista post-partita a Sky Sport, specialmente in vista della trasferta di Napoli: "Il Napoli gioca per lo scudetto mentre noi questa credibilità non l’abbiamo ancora acquisita. Non abbiamo la dimensione di Napoli e Inter, ma come punti siamo molto vicini. Abbiamo voglia di misurarci".
Misurarci, quasi a voler tenere tutti coi piedi per terra anche se le grandi hanno rallentato il passo. Il Napoli - reduce dal pareggio contro il Sassuolo - e il Milan sono vicinissimi e fattore non da poco anche il ritmo alquanto balbettante di Juventus, Roma e Lazio. Da sottolineare invece la continuità di risultati dell'Inter (guarda caso club che ha frenato Gasp & Co.).
L'Atalanta non vuole fermarsi e per favore... non chiamiamola outsider dato che da molti anni si è stabilita nelle parti alte alla classifica. Piuttosto chiamiamola come una nuova sorella, che si distacca dalle altre sette. E che forse adesso non è poi così immatura per sognare sempre più in grande.
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