Perché confermare (da sfiduciato) Stefano Pioli al Milan?

US Salernitana v AC Milan - Serie A TIM
US Salernitana v AC Milan - Serie A TIM / Ivan Romano/GettyImages
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Stefano Pioli è stato di fatto sfiduciato dal Milan. Conferma a tempo per l'attuale tecnico rossonero che avrà a disposizione due partite di campionato (contro Sassuolo e Empoli) e una di Coppa Italia (contro il Cagliari) per sperare di riconquistare la fiducia ormai persa della dirigenza. La situazione in casa rossonera è bollente. Di fatto il mister sembra aver ottenuto la conferma più per mancanza di alternative di valore che per una chiara scelta tecnica della proprietà. Il nome di Ignazio Abate, attuale tecnico della Primavera, non convince totalmente e soprattutto non lo si vuole bruciare in un momento così delicato per il club.

Ma ha senso confermare un tecnico che non gode più della fiducia della proprietà? Probabilmente per questioni economiche sì. Stefano Pioli è sotto contratto con il Milan fino all'estate 2025 e in qualsiasi scelta futura sicuramente peserà il suo ingaggio da 3,5 milioni di euro annui. Dal punto di vista prettamente tecnico invece non ha alcun senso. Qualcosa si è rotto nel rapporto tra l'allenatore e l'ambiente rossonero. Le magie della cavalcata Scudetto e della corsa in Champions League sembrano ormai un lontano ricordo e sicuramente la sfilza di infortuni muscolari non aiuta a proteggere Pioli. A conferma della sfiducia societaria nei suoi confronti ci sono le voci di un possibile cambio nello staff tecnico e medico, andando a sostituire i preparatori e i professionisti che potrebbero aver provocato questa serie di infortuni muscolari, che hanno colpito soprattutto la difesa.

Per la prossima stagione si fanno tanti nomi. Quello più gettonato è sicuramente Antonio Conte, ma oltre ad avere un ingaggio importante porterebbe con sé una rivoluzione tattica (e di conseguenza importanti investimenti sul mercato). Nel taccuino della proprietà ci sono anche i nomi di Roberto De Zerbi - che difficilmente tornerà a breve in Italia -, Thiago Motta e Raffaele Palladino, che stanno dando risposte positive con Bologna e Monza.

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Per l'immediato c'è solo Stefano Pioli, confermato - come già detto - per assenze di alternative. Ma nelle prossime tre partite si gioca la panchina rossonera. Se dovessero arrivare sei punti in campionato e la qualificazione ai quarti di Coppa Italia, la società rossonera potrebbe prolungare di qualche altra settimana la sua permanenza a Milanello. Ma il primo passo falso potrebbe risultare fatale. Questo è il futuro di un allenatore sfiduciato dal club.