Perché Edoardo Bove può servire alla Fiorentina (e viceversa)

  • Ritorno di fiamma dei viola sul 2002 della Roma?
  • Bove può essere un colpo ideale per il 3-4-2-1 di Palladino
  • La Fiorentina può dargli il minutaggio ideale per affermarsi
AS Roma v Torino FC - Serie A TIM
AS Roma v Torino FC - Serie A TIM / Silvia Lore/GettyImages
facebooktwitterreddit

Sono due gli aspetti principali di discontinuità che possiamo già riscontrare mettendo a confronto la Fiorentina di Italiano e quella, appena nata, di Raffaele Palladino: da un lato il passaggio alla difesa a tre e dall'altro una vera e propria rivoluzione a centrocampo, con esodo già avvenuto e con annessi acquisti necessari per compensare. La linea mediana cambierà radicalmente, anzi ha già iniziato a farlo, nei nomi innanzitutto ma anche nelle caratteristiche degli interpreti che agiranno nel 3-4-2-1 di Palladino: difficile che la prossima Fiorentina si affidi a un regista in senso stretto, più verosimile che il nuovo tecnico (anche osservando quello che è stato il suo Monza) auspichi l'arrivo di elementi dal maggiore dinamismo e dalla maggiore capacità di unire le due fasi, senza vestire i panni del "direttore d'orchestra".

Bove-Fiorentina: colpo ideale?

Il discorso quantitativo si esaurisce in fretta: gli addii di Arthur, Maxime Lopez e Duncan (ma anche di Bonaventura e Castrovilli, citando elementi utili anche sulla trequarti) fanno sì che Pradè e Goretti debbano muoversi con forza proprio sulla mediana, per non lasciare scoperto Palladino in un reparto chiave. Al momento Palladino può contare soltanto su Mandragora e sul rientrante Bianco, con Barak pronto all'occorrenza ad arretrare il raggio d'azione. Non è dunque complesso capire quanto siano vitali almeno due acquisti per ristabilire una situazione al momento critica, due innesti che dovranno dunque incontrare gli input di Palladino: valutando i profili citati fin qui a livello di voci di mercato (ancor prima di Tessmann) è chiaro come il dinamismo sia un criterio basilare, in questo senso possiamo leggere anche il possibile ritorno di fiamma (citato dal Corriere dello Sport) per Edoardo Bove della Roma.

Edoardo Bove
Bove / James Worsfold/GettyImages

Il classe 2002 ha vissuto la stagione più importante, quella della continuità maggiore e dell'emancipazione dal ruolo di promessa: con Mourinho soprattutto e con Daniele De Rossi in seguito, infatti, il centrocampista romano ha trovato spazio per 1777 minuti in Serie A, 707 in Europa League e 143 in Coppa Italia. Nel complesso è stato l'undicesimo calciatore più utilizzato della rosa nel 2023/24, superando in tal senso colleghi più esperti e affermati: come detto, dunque, è riuscito a lasciarsi alle spalle l'etichetta di giovane per diventare a tutti gli effetti una realtà del nostro calcio (aspetto che, come noto, spesso rimane una pura utopia e che vede i più giovani perdersi tra innumerevoli e poco fruttuosi prestiti in B o in squadre che lottano per la salvezza).

Conviene anche al giocatore?

L'evoluzione di Bove nel corso degli anni della sua affermazione, da promessa a elemento nel giro dei titolari, lo ha visto cambiare status e contorni: da talento abile nell'inserimento (con la nomea di goleador legata ai trascorsi nelle giovanili) a "cane malato" (secondo la diciutura mourinhana) dedito all'interdizione, alla foga agonistica come cifra distintiva, alla corsa. Nei momenti migliori della propria giovane carriera, in giallorosso, Bove ha saputo comporre una sintesi delle due anime: non ha più ritrovato quella vena offensiva degli inizi ma è cresciuto in interdizione, sia come generosità che come intelligenza tattica, diventando spesso un motorino instancabile o un uomo-ovunque. Un profilo che, è evidente, potrebbe comporre con Mandragora una coppia ben assortita e complementare, aggiungendo al centrocampo gigliato quel dinamismo e quell'intensità al momento vacanti.

Al contempo, valutando anche il punto di vista del calciatore, è logico che distaccarsi dalla sua Roma possa apparire come una forma di rinuncia o di sacrifico ma - dalla prospettiva del professionista - l'approdo in una realtà diversa, con più minutaggio a disposizione, potrebbe sancire un ulteriore salto di qualità, con tanto di affaccio sulla Nazionale di domani (dato il periodo di forzata ristrutturazione azzurra). Il mercato rappresenta spesso una sintesi tra le opportunità delle parti, in questo senso si può anche citare la possibilità della Roma di fare cassa con un elemento prezioso sì ma non inamovibile: resta da capire, ovviamente, se De Rossi porrà un veto o se darà il via libera per questa potenziale nuova avventura di Bove.

feed