Perché il rinnovo di Castrovilli con la Fiorentina è solo un punto di partenza
L'etichetta del predestinato, l'idea di un futuro da big assoluto che inizia ad aleggiare fin dai primi passi sul campo, finisce spesso per diventare - a lungo termine - una forma di condanna o comunque un ingombro scomodo con cui fare i conti. Il rendimento deludente di una squadra o l'impatto fisiologico di gravi infortuni sulla carriera di un calciatore, in un mix tutt'altro che virtuoso, riescono a tracciare un percorso più in salita, a rendere meno inesorabile e scontato l'emergere di un talento (anche se universalmente riconosciuto).
Dai sorrisi al vero riscatto
Il caso di Gaetano Castrovilli è del tutto emblematico in questo senso, con l'ulteriore nodo di una fama da "eterno giovane" che continua mediaticamente a caratterizzare il classe '97 della Fiorentina. Il ritorno dopo l'infinito calvario dell'infortunio, ritorno consumato nel corso della lunga pausa per i Mondiali, ha regalato sorrisi e sprazzi di qualità sul campo, la questione adesso si è però spostata su un livello differente e ben più delicato.
Dai sorrisi per un ritorno tanto atteso, insomma, si è arrivati alla volontà di dare un contributo ancor più sostanziale alla causa viola, di aumentare il proprio minutaggio agli ordini di Vincenzo Italiano e di non risultare più una mera arma a partita in corso.
Parallelamente al desiderio di Castrovilli, quello di tornare protagonista sul campo, si sottolinea un'altra strada (questa sì in discesa): quella che conduce al rinnovo. Secondo quanto sottolinea oggi Repubblica, infatti, l'idea di un prolungamento fino al 2026 (con opzione per il 2027) si starebbe facendo sempre più spazio: superata ogni distanza tra le parti, dunque, si scongiura così il rischio di arrivare alla prossima stagione col calciatore in scadenza (l'attuale contratto ha infatti durata fino al giugno del 2024).
Il rinnovo non basta
Un attestato di stima da sottolineare per un calciatore che ha già all'attivo 105 presenze in maglia viola e che, prima dell'infortunio rimediato nell'aprile del 2022 aveva dimostrato di poter dare un buon contributo nel 4-3-3 di Italiano. L'imminente rinnovo non deve però essere considerato alla stregua di un punto di arrivo o di una mera tutela sul fronte del mercato ma, aspetto prioritario, dovrà andare di pari passo con una centralità di Castrovilli nel progetto tecnico, pur con qualche nodo da superare. Innanzitutto la concorrenza.
Sia nel 4-3-3 che nel 4-2-3-1, infatti, l'importanza di elementi come Bonaventura e Barak rende complesso immaginare un Castrovilli titolare inamovibile, almeno a stretto giro. Il tutto condito dalla necessaria cautela espressa anche da Italiano: "Avrà momenti di alti e bassi. Sono momenti normali per chi ha avuto infortuni di questo tipo, ed è successo anche a me. Passi dal sentirti un leone a non riuscire nemmeno ad accelerare. Se tornerà il Gaetano prima dell’infortunio, avremo un’arma in più per regalare emozioni forti" ha detto il tecnico a margine della trasferta di Conference col Braga.
Come tornare protagonista?
Un aspetto però cruciale, che fa da contraltare positivo ai freni appena descritti, riguarda proprio l'identikit di Castrovilli e la sua unicità rispetto agli altri interpreti del centrocampo. Una mezzala in grado di dare dinamismo, sì, ma soprattutto di aggiungere qualità nel saltare l'uomo e grande capacità d'inserimento e di arrivare alla conclusione anche da fuori area: tutti aspetti utili, peraltro, anche immaginandone un utilizzo da trequartista nel 4-2-3-1.
L'ipotesi più verosimile per una nuova esplosione in viola rimane comunque quella offerta dal 4-3-3 e dall'impiego più consono, quello come mezzala sinistra, alternandosi perlopiù a Barak e completando dunque il reparto con Amrabat e Bonaventura, andando a fornire qualità e visione di gioco alla mediana gigliata (soprattutto potendosi abbassare per fornire fonti di gioco diverse rispetto al più macchinoso Amrabat).
Anche la scorsa stagione, del resto, ci offrì un perfetto esempio di riscatto e di rinascita, proprio prima del grave infortunio di metà aprile: prima della sfida col Venezia infatti, con successive lesioni del legamento crociato anteriore, del legamento collaterale mediale e del menisco esterno del ginocchio sinistro, Castrovilli aveva collezionato 10 partite consecutive da titolare, risollevando una stagione fin lì vissuta da comparsa e tornando protagonista.
L'imminente rinnovo contrattuale, dunque, dovrà rappresentare una nota lieta da non vivere come aliena rispetto al discorso tecnico, con la necessità vitale di ritrovare anche fiducia e continuità sul campo. I tre fronti su cui i viola sono ancora impegnati e un Italiano sempre ben propenso verso le rotazioni (intenzionato a far sentire tutti protagonisti) saranno senz'altro aspetti cruciali per sancire un ennesimo rilancio, probabilmente il più prezioso.