Perché la cessione di Pogba a giugno da parte della Juventus è impraticabile?
Sembrava tornato il sereno tra la Juventus e Paul Pogba, con il ritorno in campo - nonostante lo scivolone del ritardo prima del match contro il Friburgo - e un ritorno alla normalità anche sul campo d'allenamento. Poi ieri nell'allenamento di rifinitura prima della gara contro la Sampdoria è arrivato il colpo di scena. Il centrocampista francese si è fermato per infortunio, l'ennesimo, che rischia di tenerlo lontano dai campo per almeno un mese.
La dirigenza della Juventus è infastidita, considerando l'arrivo in pompa magna in estate. Il colpo a costo zero, il ritorno in bianconero del calciatore che ha generato la miglior cessione nella storia del club. Era tutto perfetto per la rinascita sia del francese - che al Manchester United non ha mai reso al massimo - sia della squadra bianconera - vogliosa di ritornare a vincere il campionato.
Niente di tutto ciò. Paul Pogba non ha mai visto il campo quest'anno, se non per 35 minuti scarsi totali. Troppo pochi per uno che avrebbe dovuto risollevare le sue sorti e quelle del club. A questo si aggiungono alcune scelte azzardate effettuate in estate con l'obiettivo di recuperare da un vecchio infortunio per i Mondiali di Qatar 2022, scelta che poi si è rivelata inutile, costringendolo ad una operazione chirurgica ritardata.
Insomma, la seconda vita a Torino del Polpo è stata fin qui da dimenticare e c'è chi parla già di un possibile addio a fine stagione. Tuttavia, come evidenzia La Gazzetta dello Sport, la cessione di Pogba a giugno impedirebbe ai bianconeri di usufruire dei benefici del Decreto Crescita, pertanto si tratta di una pista decisamente impercorribile. Sta di fatto, però, che a campionato concluso la società incontrerà il giocatore per tirare le somme e, soprattutto, per trovare una situazione per il futuro che li faccia contenti entrambi.