Perché la FIFA ha avviato un'indagine ai danni dell'Ecuador

Byron Castillo
Byron Castillo / Agencia Press South/GettyImages
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La marcia di avvicinamento ai prossimi Mondiali, in programma in Qatar con insolita collocazione invernale, è stata fin qui seguita da ombre legate a possibili esclusioni che - a titolo più o meno deliberato o speculativo - sono state tirate in ballo, come riflesso mediatico più che come rischio effettivo. Dopo quanto accaduto in tal senso con l'Iran, tanto rumore per nulla, ci s'interroga adesso sul destino dell'Ecuador, un'incognita che del resto trova una sponda importante nel procedimento avviato dalla FIFA nei confronti della stessa Nazionale sudamericana.

Pervis Estupiñan, Byron Castillo
Castillo contro il Cile / Pool/GettyImages

Perché la FIFA ha avviato l'indagine

Un'indagine, questa, legata nello specifico al calciatore Byron Castillo e al ricorso fatto dal Cile proprio in merito a quest'ultimo e al suo schieramento in campo. In sostanza nell'occhio del ciclone è finito il certificato di nascita presentato dalla Nazionale ecuadoregna: questo, secondo quanto sostenuto dalla Federcalcio cilena, riporterebbe una data di nascita fasulla (10 novembre 1998 anziché 25 luglio 1995) e soprattutto sarebbe un certificato colombiano e non ecuadoregno.

Di fatto, insomma, la Federazione del Cile avrebbe fatto notare come uno dei giocatori schierati dall'Ecuador nel percorso di qualificazione ai Mondiali non potesse scendere in campo con quella Nazionale. Alla luce di tale scoperta il Cile si aspetterebbe, come sanzione, una sconfitta a tavolino in tutte le sfide di qualificazione disputate dall'Ecuador in cui Castillo era in campo (ad esempio entrambe le sfide con lo stesso Cile). Un ribaltone che porterebbe il Cile ad avere 5 punti in più in classifica, andando così a rimpiazzare lo stesso Ecuador tra le Nazionali qualificate a Qatar 2022.

FIFA
FIFA / SOPA Images/GettyImages

Un nuovo caso mediatico?

A differenza di quanto accaduto nel caso dell'Iran, dunque, siamo di fronte ad accuse ben definite e soprattutto prese in considerazione dalla FIFA, che si troverà dunque a dover deliberare sulla questione. Diventa evidente come il riscontro mediatico della faccenda sia di portata enorme soprattutto dalle nostre parti: c'è chi auspica, in sostanza, un'esclusione dell'Ecuador tout court e non nelle modalità ipotizzate dal Cile. Di fronte a questa ipotesi tornerebbe in ballo il famoso "vuoto" normativo in merito ai criteri di ripescaggio, rendendo possibile sostenere tutto ed il contrario di tutto, da una posizione evidentemente interessata come quella italiana.


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