Perché la Fiorentina deve provare a prendere Cengiz Under
Sono i giorni, questi, della girandola incontrollata di voci: dalle piste trite e ritrite alle idee inedite e talvolta peregrine e fin troppo creative, si tesse la tela del mercato e gli addetti ai lavori cercano di mantenere il silenzio sui loro movimenti, gettando magari fumo negli occhi a chi tenta di anticiparne le mosse. La Fiorentina non fa eccezione e, anzi, già da qualche settimana viene accostata a numerosi nomi, anche nomi pesanti, soprattutto in mediana e sugli esterni: tanti candidati, insomma, per il nuovo corso targato Rino Gattuso.
Nel frattempo, mentre il mercato muove i primi passi, va in scena l'Europeo: e nel girone dell'Italia, in quella Turchia sconfitta in modo piuttosto comodo al debutto, figura anche un giocatore ben conosciuto in Serie A per le tre stagioni vissute con la maglia della Roma, figura anche Cengiz Under. Nella serata di ieri è emersa proprio l'idea, lanciata da Sky Sport, di un interesse della Fiorentina per il classe '97 turco: un'idea intrigante anche se ben diversa da quelle fin qui ipotizzate in ottica viola, sugli esterni. Un'idea che potrebbe davvero valer la pena di seguire.
Il 4-2-3-1 di Gattuso
Il primo motivo per cui ci troviamo a considerare opportuna la possibilità di puntare su Cengiz Under, portandolo a Firenze, si ricollega alla necessaria ricerca di esterni offensivi legata all'arrivo di Gattuso al posto di Iachini. Il 3-5-2 rimarrà verosimilmente un ricordo e l'approdo al 4-2-3-1, con incursioni sporadiche nel 4-3-3, appare invece una soluzione quantomeno probabile se non del tutto scontata. E Under, osservando la sua storia italiana prima della deludente esperienza in Premier, ha reso al meglio proprio nel 4-2-3-1 della sua prima stagione in Italia, con il suo mentore Di Francesco sulla panchina giallorossa, di fatto il tecnico che più di tutti ha saputo valorizzarne le doti e dargli fiducia.
Agire in questo contesto tattico appare vitale per il talento turco, probabilmente innocuo o comunque meno a proprio agio in altre situazioni: la possibilità di accentrarsi da destra e andare al tiro, col suo mancino velenoso, il dialogo col trequartista (Castrovilli o Bonaventura) e l'opportunità di agevolare le sovrapposizioni di Lirola (o chi per lui) sono tutte carte importanti da giocare, tutte alla portata di Under. Un giocatore che offrirebbe soluzioni ben diverse, dunque alternative, rispetto al più disciplinato e meno imprevedibile Callejon, potendo plasmare il suo 4-2-3-1 in modo diverso a seconda delle evenienze e trovando in Under, di fatto, un elemento avvicinabile al Politano dell'ultima stagione a Napoli.
La convenienza dell'affare
Un altro aspetto che conta, in sede di mercato, è chiaramente quello dell'opportunità economica, della possibilità di investire cifre coerenti con il livello del giocatore e di non trovarsi ad assecondare valutazioni gonfiate o mere speculazioni. Certo la presenza di Under a Euro 2020 potrebbe non aiutare troppo i viola, in caso di exploit del turco della Roma nelle prossime due partite, ma resta un dato oggettivo il rendimento deludente della talentuosa ala nelle ultime stagioni, tra i giallorossi e il Leicester. Under non si è rilanciato in Premier League, tutt'altro, ha trovato spazio con il contagocce collezionando appena 941 minuti tra tutte le competizioni con 2 gol (nessuno in Premier) e 3 assist all'attivo.
Difficile dunque, per la Roma, fare la voce grossa o attaccare al giocatore un prezzo che possa realmente scoraggiare i club interessati. Il giocatore, dal canto proprio, ha fatto sapere di sognare la possibilità di lavorare con José Mourinho, un desiderio coltivato da tempo, ma è difficile immaginare una permanenza in giallorosso sia per Under che per Kluivert, notoriamente un pupillo dello Special One già dai tempi dell'Ajax. Il debole di Mourinho per l'olandese, insieme al rendimento inferiore alle aspettative di Cengiz nelle ultime stagioni, potrebbe dare modo ai club interessati di assicurarsi il turco senza doversi svenare, opportunità per certi versi opposta ad altri candidati usciti negli ultimi giorni in ottica gigliata nello stesso ruolo, nomi dispendiosi come Guedes, Nico Gonzalez, Politano e Orsolini.
La piazza ideale
Fin qui abbiamo esplorato il punto di vista viola ma, al contempo, occorre tenere in considerazione anche le possibili motivazioni del giocatore di fronte alla pista fiorentina. Detto della sua volontà di misurarsi con un tecnico come Mourinho, senz'altro comprensibile, occorre comunque sottolineare come possa essere costruttivo separarsi da una piazza in cui ormai Under sembra già aver toccato il suo apice (nel 2017/18) per approcciarsi a una nuova realtà, ripartendo in qualche modo da zero senza però lasciare un campionato in cui ha già dimostrato (a sprazzi) la propria cifra tecnica. Il suo mancino imprevedibile, quello che stregò Di Francesco, può davvero essere un'arma, insieme alla sua tecnica, per far innamorare il pubblico del Franchi, sempre pronto a premiare la classe e la fantasia, e per rilanciarsi a tutti gli effetti. Il tutto, ma questo sta alla base, con una dose di voglia di rivalsa che dovrà necessariamente passare dall'abnegazione nel lavoro e dalla continuità, anche con l'aiuto di una condizione fisica fin qui non sempre ideale.
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