Perché la Fiorentina deve puntare ancora su Valentina Giacinti
Le stagioni della Fiorentina e di Valentina Giacinti, al di là dell'intreccio di mercato emerso a gennaio, hanno finito per somigliarsi: tante attese e altrettante ambizioni, un epilogo incoraggiante ma - in mezzo - tante difficoltà, momenti di disillusione accompagnata alla necessità di ricalibrare gli obiettivi. Da un lato una salvezza arrivata in extremis, con l'incubo di una discesa in B, d'altro canto un doloroso addio al "suo" Milan, uno strappo connesso al rapporto compromesso con Ganz e, a marzo, un grave infortunio, col necessario recupero (e col rientro in campo con gol).
Un destino comune
Per capire la ragione basilare per cui l'intreccio emerso a gennaio possa e debba ancora proseguire occorre proprio partire da qui, dalla necessità di riscattarsi insieme e di percorrere (nella prossima stagione) una strada comune e mossa da motivazioni altrettanto forti di rivalsa, dopo un anno di pochi alti e molti bassi.
Trovarsi dalle posizioni di vetta alla lotta per non retrocedere, col rischio di soccombere di fronte a un obiettivo inatteso, oppure rendersi conto di non essere più capitano e punto fermo di una squadra, in panchina per schermaglie slegate dal campo e dall'aspetto tecnico: la stagione 2021/22 ha dato carburante sia alle viola che alla Giacinti, pensando alla necessità di ripartire, e l'idea di farlo insieme potrebbe dare un'ulteriore e decisiva spinta.
Il ruolo della Panico
Il futuro della panchina della Fiorentina femminile non sembra del tutto scritto ma al momento non immaginiamo un ribaltone e, nonostante una stagione difficile, è verosimile che l'allenatrice resti Patrizia Panico.
In tal senso il ruolo dell'ex attaccante potrebbe essere una chiave di lettura non da poco, pensando al futuro della Giacinti: quest'ultima ha ammesso di essere arrivata in viola anche per la presenza della stessa Panico in panchina, un vero e proprio modello quando era calciatrice e - ora - una possibile guida ideale. "La mia prima panchina l’ho fatta contro le viola, Patrizia Panico ha incrociato il mio sguardo e ho capito. Lei è il mio modello da quando ero piccola: l’aspettavo a fine partita per le foto insieme e ora mi allena" ha recentemente ammesso la Giacinti a Repubblica.
Effetto azzurro
Nonostante un'annata a dir poco complessa, con tanto di rischio retrocessione, il valore della rosa gigliata fa sì che le convocazioni di CT Bertolini in vista degli Europei comprendano ben otto giocatrici viola.
Si tratta del club più rappresentato insieme all'Inter, segnale della folta presenza di calciatrici di qualità e della volontà di puntare su italiane di livello da parte del club gigliato: in tal senso la presenza della Giacinti, tornata anche tra le convocate azzurre dopo l'infortunio, rappresenta un timbro di garanzia non da poco, considerando lo spessore della classe '94 e la sua esperienza ad alto livello.
Numeri (sul campo e fuori)
Esiste poi un dato ben difficile da aggirare, quello legato alle statistiche e al potenziale che sulla carta può avere un reparto avanzato che abbia Giacinti e Sabatino come interpreti. Nonostante un'annata difficile la Giacinti è riuscita comunque a mettere a segno dieci reti, arrivando dunque in doppia cifra per la nona volta (pensando alle stagioni vissute in Serie A) e di fatto offre una garanzia formidabile di concretezza sotto porta e senso del gol, doti certo complesse da rimpiazzare.
Accanto alle questioni di campo esiste anche il peso della Giacinti sul fronte dell'immagine e del prestigio, un nome che conta e dà lustro all'intero gruppo: si parla di esperienza e di gol, senz'altro, ma anche di una popolarità con pochi pari a livello social, di un nome di punta del calcio femminile che - di certo - detiene un peso specifico difficilmente sostituibile in caso di addio.
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