Perché Nikola Milenkovic a 15 milioni è un affare da non farsi scappare
Una particolarità della sessione estiva di mercato in corso, almeno soffermandosi sugli ultimi giorni, riguarda il ruolo da protagonisti che si stanno ritagliando i difensori centrali: tutt'altro che comparse, insomma, ma vere e proprie tessere fondamentali di un mosaico che potrebbe prendere forma a breve.
Se i ritorni di Pogba e Lukaku, insieme all'ingaggio di Di Maria, hanno fin qui infiammato la sessione in corso, infatti, è sulla difesa che si concentrano oggi le prime pagine: Koulibaly è già volato a Londra per firmare col Chelsea, de Ligt e Skriniar appaiono in uscita da Juventus e Inter, con il conseguente valzer di mercato che si profila e con la necessità di sostituire veri e propri pilastri.
La giostra dei centrali
Una giostra a cui potrebbero partecipare in tanti, da Acerbi e Bremer passando per Pau Torres, ma che rischia di veder passare sotto silenzio un possibile affare, valido per tutte le big che si troveranno verosimilmente a dover mettere a segno un colpo in difesa. Ci riferiamo a quel Nikola Milenkovic che, a un anno dalla scadenza del contratto con la Fiorentina, è forte di una sorta di patto con la società viola: qualora una big si presentasse alla porta il club non farebbe muro e, verosimilmente, basterebbero 15 milioni di euro per assicurarsi il serbo.
In un contesto come quello appena illustrato, di esodo dei punti fermi difensivi, poter contare su un elemento del calibro di Milenkovic potrebbe realmente fare la differenza, dal punto di vista tecnico e non solo. Appare evidente come sia utopistico, in senso assoluto, pensare di rimpiazzare centrali del livello di Koulibaly e de Ligt con il classe '97 ora in forza alla Fiorentina: le carenze principali di Milenkovic, a tal proposito, riguardano le capacità di impostazione date invece al senegalese e all'olandese, aspetto che senz'altro sarà proibitivo da rimpiazzare a prescindere. Anche un profilo come Bremer, micidiale in marcatura, non sarebbe in senso stretto un rimpiazzo di de Ligt pur richiedendo un investimento pesante.
Perché puntare su Nikola Milenkovic
Diventa a questo punto, nell'impossibilità di trovare profili che siano in tutto e per tutto all'altezza dei partenti, capire le opportunità offerte dal mercato e stilare una sorta di bilancio: esistono diversi aspetti che rendono Milenkovic un affare con minori margini di rischio rispetto ad altri, una sorta di investimento sicuro. In primo luogo, aspetto condiviso ovviamente con Bremer, la conoscenza del campionato italiano appare una base fondamentale: 155 presenze in Serie A sono un biglietto da visita di tutto rispetto, trattandosi peraltro di un ventiquattrenne, e non richiederebbero dunque periodi di ambientamento prolungati o deleteri necessari, invece, per profili più "esotici".
Rispetto a Bremer risalta però un evidente divario nel rapporto qualità-prezzo: i 15 milioni necessari per il serbo, in sostanza, appaiono un investimento più sostenibile e saggio rispetto ai 30-40 milioni da tirar fuori per il brasiliano del Toro, coi granata che peraltro si stanno rivelando tutt'altro che morbidi nelle trattative coi club interessati. Il prezzo del cartellino assolutamente contenuto e la giovane età, assieme all'esperienza accumulata nelle cinque stagioni in maglia viola, vanno a comporre un insieme più che mai accattivante, ricordando peraltro la capacità di Milenkovic di disimpegnarsi sia come centrale di destra in una difesa a quattro che come terzo a destra in un contesto di 3-5-2 come quello dell'Inter di Inzaghi.
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