Perché non bisogna puntare il dito contro Rafael Leao
Il Milan si prepara alla prossima sfida di campionato contro la Fiorentina. I rossoneri proveranno a dimenticare in fretta la brusca frenata contro la Cremonese, quest'ultima definita da Pioli come "il peccato originale" per non aver ottenuto i tre punti al termine dei novanta minuti di gioco.
Ciò che è finita nella lente d'ingrandimento è stata la prestazione del gruppo che - sempre secondo Pioli - è mancato d'atteggiamento e di cattiveria. Non solo: a finire al centro dei rumours dei tifosi è stata anche la prestazione alquanto discutibile di Rafael Leao. Il laterale offensivo portoghese non è entrato in campo con il giusto piglio, finendo anche sul taccuino del direttore di gara per un'ammonizione. Adesso per lui l'imperativo è uno solo: riscattarsi. Leao, dopo la prova nervosa e non pervenuta contro la Cremonese, dovrà lasciare il segno contro la Fiorentina. Lo stesso pensa Pioli che in conferenza stampa pre-match non si è sottratto nel "consolare" il giocatore: "Non è così facile mantenere alto il livello delle prestazioni giocando così tanto, ma uno con le sue qualità deve riuscirci".
Appunto, deve riuscirci. Leao è stato l'MVP della scorsa stagione e uno dei protagonisti del diciannovesimo scudetto milanista vinto a Reggio Emilia all'ultima giornata. Poi, se consideriamo anche il mese di ottobre, Leao ha inanellato due reti e due assist nelle cinque partite giocate guadagnando anche il premio di miglior giocatore del mese.
Inutile dirlo: il portoghese è una pedina fondamentale nel modulo di Pioli, e le critiche scatenatesi sui social sembrano alquanto fuori luogo per un elemento che ha fatto le fortune del club. Pioli ha spento sul nascere ogni polemica, affermando che non è per nulla facile mantenere sempre alto il livello delle prestazioni e anche nel post-partita di Cremona ha affermato che la prova non è dipesa da un singolo bensì da tutto il gruppo. Leao con ogni probabilità partirà titolare nel prossimo match e sicuramente cercherà il riscatto. Il Milan conta su di lui, lui vuole tornare a sorridere. E non chiamate i rossoneri Leao-Dipendenti: nell'ultima sfida è mancato anche Theo Hernandez con il problema che sta nel collettivo e non solo in un singolo. Ecco perché motivare - e non criticare - Leao stavolta è una scelta più che saggia.
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