Perché non è arrivata la firma di Igor Tudor col Napoli?
Il ribaltone in panchina in casa Napoli presenta dei tratti ambivalenti: se infatti l'esonero di Rudi Garcia era scontato, il ritorno di Walter Mazzarri ha colto un po' tutti di sorpresa. A poche ore dal fischio finale della sfida contro l'Empoli, la cui sconfitta ha ratificato l'addio del tecnico francese, l'indiziato numero uno per sostituirlo era infatti Igor Tudor, con il quale però si è arrivati a un nulla di fatto.
A spiegare i motivi del mancato accordo è Anthony Seric, procuratore dell'allenatore croato, che ha rilasciato una breve intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, rivelando che all'origine dell'affare saltato ci sono principalmente due ragioni.
Divergenze tattiche
Seric dichiara di aver accompagnato il suo assistito a un colloqui con Aurelio De Laurentiis, ma già lì sono emerse delle certe divergenze, in primis sul piano tattico. Il patron del Napoli cercava un tecnico amante del 4-3-3 per poter offrire continuità al modulo e allo stile di gioco utilizzati dalla sua squadra negli ultimi anni, ma questi principi sono ben distanti dalla filosofia di Tudor: "Il club vuole un tecnico che si allinei sul 4-3-3 e le discussioni hanno riguardato in che modo svilupparlo. Tuttavia se si chiama Tudor, si è a conoscenza del tipo di gioco dinamico che propone con esterni a tutta fascia".
L'aspetto contrattuale
Già in quel caso le parti avevano intuito che un accordo sarebbe stato alquanto complicato, ma a compromettere inevitabilmente la trattativa ci hanno pensato la distanza tra domanda e offerta per quanto riguarda il contratto ma soprattutto una diversa prospettiva dell'incarico. Per dirla con le parole di Seric: "Tudor desidera un contesto in cui poter portare a termine un ciclo, dove ci sia un progetto in cui essere coinvolto a termini più lunghi", e per diventare il nuovo allenatore del Napoli avrebbe voluto un contratto di almeno un anno e mezzo, mentre De Laurentiis, essendo alla ricerca di un traghettatore, ha messo sul piatto solo 7 mesi.
Bisogna specificare che il colloquio è sempre rimasto cordiale, semplicemente società e allenatore avevano obiettivi e necessità incompatibili: "Se lo chiama un club di questo spessore è meraviglioso, ma dipende cosa serve e in che modo. Penso che i migliori ascoltino con interesse una proposta di De Laurentiis. Igor è fenomenale, è senz’altro tra i top in Italia. Ma nessuna delusione. Erano solo due idee troppo diverse per essere compatibili".