Perché Serie A e Champions League (e coppe europee) potranno giocare in contemporanea
Nella tarda mattinata di ieri a Milano si è svolta una nuova assemblea di Lega in cui i rappresentanti dei 20 club di Serie A hanno provato a trovare una soluzione univoca al problema dei calendari sempre più fitti. Dall'anno prossimo, con l'introduzione della nuova Champions League (con più partite nella prima fase) e del nuovo Mondiale per Club, le big si ritroveranno infatti a dover far fronte a un numero potenzialmente astronomico di partite.
Al termine della riunione, il presidente Lorenzo Casini ha dichiarato che non si è parlato di un ritorno a una Serie A a 18 squadre, ma ha aperto alla possibile sovrapposizione delle partite di campionato con quelle delle competizioni internazionali.
Uno scenario che, come riporta Calcio & Finanza, è reso possibile dall'accordo non rinnovato tra l’associazione delle leghe europee e la UEFA. Esso impediva infatti ai campionati nazionali di far disputare gare in contemporanea con le sfide di Champions, Europa e Conference League. Tuttavia, come è già recentemente avvenuto con Torino-Lazio della scorsa settimana, questo divieto non sussiste più.
Una presa di posizione, quella delle singole leghe nazionali, che sicuramente non farà contenta l'UEFA, che vedrà sfumare una parte più o meno consistente di potenziali spettatori che avrebbero seguito una partita europea.