Perché si parla così tanto della foto di Cristiano Ronaldo e Lionel Messi?

Sembra strano rimanere ancora colpiti da una fotografia in un'epoca in cui, grazie a smartphone sempre più potenti, intelligenti e performanti, chiunque di noi può scattare istantanee mozzafiato e raccogliere centinaia (a volte anche migliaia) di likes sui social.

La digitalizzazione, se da un lato ha semplificato il lavoro di fotografi più o meno professionisti, dall'altro ha indebolito la forza evocativa dello scatto che, tra una photoshoppata e l'altra, risulta scialbo, piatto. Potremmo quasi dire che una fotografia fatta bene non fa quasi più notizia.

C'è voluta dunque una collaborazione senza precedenti per ridare a quest'arte la dignità che merita. Nelle ultime ore il mondo del calcio sta sguazzando infatti in un brodo di giuggiole per via di una pubblicità di Louis Vuitton.

Ma cosa c'entra il marchio francese con il mondo del calcio? Alla fine i calciofili lo conoscono soltanto per via delle pochette griffate che i giocatori portano con sé quando nel prepartita arrivano negli spogliatoi, ma la gran parte dei tifosi non si può permettere nemmeno un portachiavi di Louis Vuitton.

L'azienda di moda ha però fatto il botto con la sua ultima campagna pubblicitaria che vede come testimonial due dei più grandi (se non i più grandi in assoluto) calciatori di sempre: Cristiano Ronaldo e Lionel Messi.

L'asso portoghese e quello argentino vengono immortalati nel bel mezzo di una partita a scacchi improvvisata su un baule di Vuitton (una scacchiera bella costosa). Dietro la lente c'è Annie Leibovitz, fotografa statunitense che ha collaborato anche con Vogue e Rolling Stones, e che in passato ha scattato uno dei ritratti più celebri di John Lennon e Yoko Ono.

Lo scatto, pubblicato sabato sera sul profilo Instagram di Louis Vuitton e poi ricondiviso da Messi e CR7, ha riscosso immediatamente un successo spropositato, tanto che per i molti utenti che l'hanno commentato (si contano oltre 20mila commenti e più di 3 milioni di likes) si tratta della foto del decennio, se non di quella del secolo.

Ma qual è il segreto di questo successo? Sicuramente un fattore da non trascurare riguarda l'immane community che Ronaldo e Messi possono vantare sui social. Ad oggi i due sono rispettivamente al secondo e quarto posto tra i profili Instagram più seguiti al mondo. Sulla piattaforma di Mark Zuckerberg, CR7 ha 499 milioni di followers (soltanto la pagina ufficiale di Instagram ne ha di più), che uniti ai "soli" 375 milioni della Pulce fanno un seguito da quasi 900 milioni di persone.

I due campioni non sono stati scelti soltanto per via della loro fanbase, ma anche e soprattutto perché rappresentano i calciatori più segnanti del terzo millennio. Leo e Cristiano hanno monopolizzato questo sport per più di dieci anni e la loro narrazione di ragazzi prodigiosi dall'infanzia difficile che però sono riusciti a realizzare i propri sogni li ha elevati a modello da seguire agli occhi dei ragazzi di tutto il globo.

Nell'intervista concessa a Piers Morgan qualche giorno fa, Cristiano Ronaldo ha dichiarato di non considerare Messi un amico e che probabilmente la cosa è reciproca. Ha specificato però che tra loro c'è un rapporto di profonda stima e che - perché no - gli piacerebbe un giorno poter giocare al suo fianco. Per diverse motivazioni sportive ed economiche, l'uno non ha mai potuto accostare il proprio nome a quello dell'altro e così, in tutta la loro lunga carriera, non c'è mai stato un marchio che sia stato in grado di ingaggiare sia l'argentino sia il portoghese.

I due si rispettano, questo è ovvio, ma Messi e Ronaldo sono due fabbriche che sono sempre state considerate incompatibili. Entrambe si ergono infatti a rappresentare il miglior calciatore del pianeta e, pertanto, non possono collaborare. Riuscireste a vedere Coca-Cola e Pepsi insieme in uno spot pubblicitario?

A Louis Vuitton va dunque riconosciuto il merito di aver collegato territori che prima sembravano estremamente lontani e di aver celebrato il loro matrimonio nel momento perfetto, a poche ore dall'inizio di quello che - ahinoi - sarà il loro ultimo Mondiale.

Sebbene si siano tolti lo sfizio di alzare al cielo una Copa America e un Europeo, nelle scintillanti bacheche di Messi e Ronaldo manca la vittoria del trofeo più ambito di tutti e in Qatar avranno l'ultima possibilità di conquistarlo. Gli amanti del pallone sperano in una finale tra Argentina e Portogallo per poter vedere per un'ultima volta il marziano di Rosario affrontare il cyborg di Madeira, ma, sebbene l'idea di una "Last Dance" tra i due appaia affascinante, non sarebbe quella partita a decretare chi sia stato il più forte tra i due.

Ed è qui che arriviamo alla partita a scacchi. La prima domanda che tutti noi ci siamo fatti quando abbiamo visto la foto è stata: "Ma che c'entrano Messi e Ronaldo con gli scacchi!?". Va bene che le case di moda hanno sempre dei modi tutti loro di farsi pubblicità, ma perché non metterli - che so - uno contro uno in un campo da street football con il motivo vuittoniano stampato sull'erba?

Ovviamente si tratta di una metafora. La rivalità tra la Pulce e CR7 è sempre stata una partita a scacchi, un gioco di misure e contromisure: alla mossa di uno rispondeva sempre la risposta dell'altro atta ad annullare la situazione di svantaggio per portarsi a sua volta avanti. Osservando la postura dei due sembra che sia Messi a dover scegliere dove posizionare la pedina e che Ronaldo stia solo aspettando per decidere cosa fare in seguito.

Non sono un esperto di scacchi, ma navigando in rete ho letto che le pedine ritratte da Leibovitz occupano le stesse posizioni di quelle della sfida del 2017 tra Magnus Carlsen e Hikaru Nakamura. La partita risale al 2017 e terminò con un pareggio.

Cosa significa? Che non importa che ne sarà del Mondiale o di come finiranno le loro carriere, Cristiano Ronaldo e Lionel Messi rimangono due mostri assoluti del calcio e parlare dell'uno in funzione dell'altro sarebbe ingiusto nei confronti delle loro carriere formidabili. Comunque vada, dobbiamo ritenerci fortunati di aver vissuto nella loro stessa epoca.