Pesce d'aprile in Serie A: i più clamorosi flop di mercato
La storia della Serie A è costellata di nomi gonfiati e spinti fino all'inverosimile, nomi esplosi poi come bolle di sapone: giocatori attesi come salvatori della Patria, acquistati a suon di milioni, finiti a scaldare malinconicamente la panchina o per offrire al calcio italiano la versione peggiore di sé.
Veri e propri pesci d'aprile insomma, arrivati come eroi e tornati alla base senza che nessuno volesse trattenerli. Si tratta spesso di elementi di livello importante, capaci di brillare in altri campionati, ma che in Italia hanno portato tifosi e addetti ai lavori a chiedersi "ma perché buttarci tanti milioni?". Questi, dunque, i flop di mercato più difficili da dimenticare in Serie A:
1. Ivan de la Pena - Lazio
Era l'astro nascente del Barcellona, esploso in una squadra che poteva contare su Guardiola, Ronaldo, Rivaldo e Figo. Arrivò in Italia per 30 miliardi di lire, percependo un ingaggio record nel 1998, ma apparve irriconoscibile rispetto al giocatore visto in blaugrana: tecnico, sì, ma troppo lento e mai pienamente in forma. Alla Lazio ha collezionato 14 presenze e nessun gol per poi andarsene, in prestito, all'OM e non tornare mai ai livelli dei primi anni in blaugrana.
2. Juan Esnaider - Juventus
Arrivò alla Juve nel gennaio del '99 con il gravoso compito di rimpiazzare l'infortunato Del Piero: i numeri delle ultime stagioni in Spagna lasciavano ben sperare, al netto di un carattere piuttosto spigoloso, ma le aspettative vennero ampiamente disilluse. Per lui 16 presenze in bianconero, con un solo gol segnato (in Coppa Italia).
3. José Mari - Milan
Arrivato al Milan con uno sponsor ingombrante, come Sacchi che lo valorizzò all'Atletico Madrid, non riuscì a rispondere alle aspettative, condizionate senz'altro dai 38 miliardi di lire spesi dai rossoneri nel 1999. Anche l'idea che si trattasse di un bomber in grado di andare in doppia cifra lo penalizzò: solo 5 le reti in rossonero, da fine '99 al 2002.
4. Vampeta - Inter
L'Inter lo acquistò nell'agosto 2000 soffiandolo alla concorrenza grazie a un investimento da 30 miliardi di lire, anche su consiglio del connazionale e amico Ronaldo. Il Fenomeno in quel caso non fu lungimirante: Vampeta, dopo buone stagioni tra Olanda e Brasile, disputò appena una partita in Serie A e finì fuori rosa dopo pochi mesi. La quintessenza del flop in Serie A.
5. Gaizka Mendieta - Lazio
Se qualche anno prima Cragnotti ci aveva provato con l'astro nascente del Barcellona, de la Pena, nel 2001 provò ad andare sul sicuro con un vero totem del Valencia come Mendieta: pagato 89 miliardi, del resto brillò nella Champions precedente, collezionò in biancoceleste appena 20 presenze senza mai trovare il gol.
6. Mido - Roma
Chiuso da Drogba all'OM l'egiziano scelse di tentare l'avventura in Serie A, la Roma ricordava le grandi cose mostrate dal centravanti all'Ajax (insieme a un giovane Ibrahimovic) e investì 6 milioni di euro nel 2004. Nessun segno memorabile del suo passaggio in giallorosso, con nessun gol in 13 presenze totali.
7. Ricardo Oliveira - Milan
Al di là dell'investimento da 17 milioni di euro del Milan, orfano di Sheva, il rimpianto rossonero su Oliveira nasce da un debutto più che mai incoraggiante, dato il gol con la Lazio, e da un seguito che si rivelò deludente anche a causa di un impiego piuttosto discontinuo e dei frequenti infortuni.
8. Diego Tristan - Livorno
La cessione di Lucarelli fu ovviamente un passaggio traumatico per il Livorno, reduce dall'avventura in UEFA. Spinelli tirò fuori dal cilindro il colpo ad effetto, ricordando il Tristan goleador del Deportivo, ma lo spagnolo non era più lo stesso e in Serie A trovò un solo gol nella stagione che sancì la retrocessione del Livorno in B.
9. Ricardo Quaresma - Inter
Dopo quattro stagioni da protagonista al Porto seguì Mourinho all'Inter, col desiderio di imporsi anche in Serie A, ma l'investimento di 18,6 milioni più bonus non venne mai ripagato. La trivela all'esordio prometteva bene ma, di fatto, si rivelò un fuoco di paglia: il portoghese non mostrò mai forma e mentalità tali da imporsi in Italia, tornando poi su buoni livelli lontano da Milano.
10. Diego - Juventus
La Juventus nel 2009 cercava il suo top player e investiva cifre importanti, come i 23 milioni per Diego, nell'ottica di tornare a vincere: la stagione 2009/10 fu deludente in toto e il brasiliano porta dunque su di sé lo stigma di un'annata amara in assoluto. Per lui tante presenze da titolare e anche 5 reti ma, dopo stagioni in doppia cifra, tutti si sarebbero attesi di più.
11. Jorge Martinez - Juventus
Le tre stagioni positive al Catania spinsero la Juventus a investire 12 milioni di euro sul Malaka. Un investimento disastroso: 20 presenze in bianconero tra tutte le competizioni e nessun gol, un'esperienza segnata dagli infortuni in una Juve, quella di Delneri, che deluse su tutti i fronti. Da segnalare il fatto che, contrattualmente, sia rimasto legato ai bianconeri per ben 6 anni.
12. Eljero Elia - Juventus
Campionato esaltante per la Juve a livello di squadra, col ritorno allo Scudetto sotto la guida di Conte. Elia però partecipò solo da comprimario: dopo l'arrivo per 9 milioni di euro non riuscì mai a convincere il tecnico, collezionando appena 5 presenze nella sua unica stagione in bianconero.
13. Edu Vargas - Napoli
Arrivato in azzurro nel mercato invernale, nel gennaio 2012, costò al Napoli 15 milioni di euro ma non incise mai in Serie A e non trovò spazio con continuità con Mazzarri. Ci si ricorda di lui, di fatto, solo per la tripletta segnata in Europa League contro l'AIK: unico lampo di un'esperienza da dimenticare.
14. Juan Iturbe - Roma
Dopo una prima sorprendente stagione in Italia, col Verona, fu riscattato dagli stessi gialloblu per 15 milioni: appena un mese dopo arrivò la Roma con un investimento da 22 milioni più 2,5 di bonus, una cifra che ovviamente condizionò le attese sul paraguaiano e che ce lo fa ricordare oggi come un flop, con 5 gol totali in 68 presenze (in tutte le competizioni).
15. Gabigol - Inter
Arrivato all'Inter per ben 30 milioni di euro, come astro nascente del calcio brasiliano, non riuscì mai a trovare spazio con continuità e alla fine collezionò soltanto 10 presenze con un solo gol messo a segno, a Bologna. Esperienza negativa anche al Benfica, Gabigol è poi tornato su livelli importanti nel suo Brasile, col Santos e col Flamengo nelle ultime stagioni.
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