Pardo lascia Tiki Taka: "Voglio nuovi stimoli". Già scelto il sostituto
Tiki Taka, storica trasmissione Mediaset, non sarà più condotta da Pierluigi Pardo! Il giornalista ha deciso di cambiare rotta dopo 7 anni. Pardo, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato del suo addio e anche del suo sostituto (non ancora ufficiale) Piero Chiambretti.
Tiki Taka?
"Era un esperimento nato 7 anni fa da un buco di palinsesto. Si parlava di calcio, ma con leggerezza, in maniera diretta e informale, perché se siamo formali nel calcio è finita. Il programma era sopra la media di rete con uno share tra l’8 il 9%, ma dopo tanti anni ho sentito il bisogno di nuovi stimoli. Era un programma trasversale aperto a tutti: calciatori, artisti, politici, personaggi anche di altre tv. Sono passati tutti, da Vespa a Floris, da Fiorello a Jovanotti, da Renzi a Salvini, da Bocelli a Burioni".
Chiambretti il sostituto?
"L’ho sentito spesso nei giorni del virus per fargli arrivare il mio affetto e lui mi ha chiamato quando ha avuto la proposta per Tiki Taka. Se davvero ci sarà Chiambretti penso di lasciarlo in buone mani e a un amico".
Nel contratto di Pardo c’è una deroga che gli consente (a Mediaset o altrove) di condurre un programma non sportivo: ha già in mente qualcosa?
"Eviterei il talk politico, penso a una formula più legata a interviste, personaggi, contaminazione tra sport e spettacolo, cultura e politica. Vediamo, se non trovo l’idea giusta posso stare fermo un giro, ho già una settimana molto intensa. Intanto mi concentro sulla telecronaca, la mia passione viscerale. Ti dà l’illusione di essere in campo, di essere un protagonista della partita. In qualche modo lo sei anche: sugli episodi dubbi i tifosi ti attaccano quasi quanto l’arbitro. La telecronaca è il fanciullino che è in me, il ticchettare del mio buonumore, per dirla alla Guccini. E' una questione estetica, musicale: ritmo e voce sono decisive. È un po’ come per i cantanti la differenza tra live e studio. Il pubblico manca: i fondini virtuali sono orribili".
Per chi tifi?
"Il mio mito è Tony Adams e l’Arsenal di quegli anni".
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