Pirlo è il nuovo allenatore della Juventus Under 23: "Felice di essere tornato in famiglia"
Andrea Pirlo riparte dalla Juventus. L'ex centrocampista è il nuovo tecnico della formazione Under 23, che nel corso di questa stagione ha trionfato in Coppa Italia di Serie C sotto la guida di Fabio Pecchia. Queste le dichiarazioni di Pirlo durante la conferenza stampa di presentazione, a cui hanno preso parte anche il presidente Andrea Agnelli e il direttore sportivo Fabio Paratici: "Volevo ringraziare il presidente, Fabio e Federico per quest’opportunità. Per me è motivo di orgoglio tornare nella famiglia Juve. Spero di poter ripercorrere da allenatore la mia carriera da giocatore. Ho le stesse ambizioni. Sarà un periodo nuovo della mia vita. Ho avuto la possibilità di staccare, ma iniziando i corsi di Coverciano ho capito che il percorso giusto era questo, è scattata la scintilla. Sono felicissimo di essere qui".
"Ho avuto tanti allenatori nella mia carriera e tutti mi hanno dato qualcosa. Da Ancelotti, Lippi, Allegri. Però tutti penso debbano fare la propria strada, io ho in testa il mio modo di giocare. Con la palla tra i piedi e con la voglia di giocare sempre per vincere, da giocatore odiavo delle cose e non vorrò rivederle in campo. Fortunatamente conosco i ragazzi. Li seguo dall’anno scorso. Mi piaceva vedere la crescita di questo progetto. I ragazzi sono migliorati allenandosi con la prima squadra e con Sarri. Di certo dovrò creare un rapporto quotidiano con Sarri. Per dare valutazioni in ottica di entrambe le squadre. La prima squadra è una cosa, io sono al di sotto. Nella Juve è giusto festeggiare lo scudetto, ma c’è già un nuovo obiettivo. La Champions è difficile, ma si saranno preparati alla morte. Normale che ci sarà un po’ di stanchezza ma arriveranno con la giusta concentrazione. È una partita importante".
"Sono arrivato qui dopo i 10 anni del Milan. Una nuova famiglia in cui mi sono trovato benissimo con questi uomini. Anche quando sono stato a NY e poi sono tornato a Torino, ho sempre mantenuto rapporti di stima e amicizia. Col Milan non ho più rapporti perché lì è rimasto solo Maldini che conosco. Normale che il percorso sia stato venire e lavorare di nuovo alla Juve. Il dirigente no. Ci ho pensato ma a me piace stare sul campo, vivere la partita, essere protagonista. Voglio raggiungere dei sogni personalmente, e il modo migliore per farlo è fare l’allenatore. Insegnamenti? Dirò loro le cose che mi piacevano degli allenatori precedenti. Ai miei ragazzi dovrò dire cosa significa giocare nella Juventus, quali sono i sacrifici per arrivare in Prima Squadra. Chiunque giocherà contro la Juve vorrà vincere e verrà col coltello tra i denti. Siamo la Juve e dobbiamo avere le giuste motivazioni perché siamo calati in questa realtà della Serie C".
AGNELLI - "Siamo qui oggi per presentare il nuovo allenatore dell’Under 23 che conoscete tutti molto bene. Da calciatore lui ha scritto una parte fondamentale della storia che stiamo continuando a scrivere. Comincia questa sua avventura come allenatore da noi e di questo siamo fieri ed orgogliosi. Spero per lui che sia il primo passo di una carriera ricca di soddisfatti. Lo fa in un progetto che noi abbiamo fortemente voluto. Un percorso di cui mi sono reso conto che inizialmente era un problema identitario perché i ragazzi erano abituati ad un giro di prestiti che spesso li portava a non completare la loro carriere da calciatori. A oggi devo dire che abbiamo ragazzi di cui mi fa piacere leggere le interviste che rilasciano, c’è un riconoscimento da parte dei protagonisti del percorso. Poi è chiaro che l’obiettivo con Andrea il percorso è quello che abbiamo visto in altre seconde squadre ossia che possa magari in futuro arrivare in prima squadra".
PARATICI - "Vi spiego perché siamo arrivati a Pirlo come allenatore dell’Under 23. Questo progetto è nato due anni fa con grandi difficoltà. La scelta è ricaduta su Zironelli che conosceva la categoria. Lo dobbiamo elogiare così come tutto il gruppo di dirigenti. Da Cherubini, Chiellini, fino a Fusco: è difficile lavorare col marchio Juventus. Poi abbiamo scelto Pecchia perché conosceva la Juve ed era abituato a lottare al vertice in alcuni campionati. Ci serviva portare appartenenza e ambizione. Ora c’è Pirlo. Che come calciatore è stato un esempio di passione, professionalità e lealtà. Speriamo possa trasmettere queste doti ai nostri giovani calciatori. Pensiamo abbia tutte le caratteristiche e le qualità per essere un buon allenatore, chiaramente dopo il giusto percorso formativo".
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