PODCAST | La stagione 2007/08 della Roma di Luciano Spalletti

Nel quinto appuntamento con Dream Builders parleremo dello Scudetto sfiorato dai giallorossi in un'annata comunque memorabile. Appuntamento alle 13 sull'app di Stadeo
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18 maggio 2008. A Catania è già estate da un pezzo, mentre a Parma sembra di essere ancora in inverno. Le sorti della Serie A, le strade del paradiso e dell'inferno calcistico italiano, nell'ultima domenica della stagione si incrociano su quell'insolito tragitto. Più di 1200 chilometri azzerati da migliaia di radioline inevitabilmente sintonizzate sull'altro campo, sperando in un intervento che annunci il gol che serve per la gloria.

Al Tardini si gioca Parma-Inter, mentre al Massimino c'è Catania-Roma. Ducali e siciliani hanno un disperato bisogno di punti per la salvezza, mentre Inter e Roma si contendono il trono d'Italia. I nerazzurri sono in vetta con 82 punti, ma nelle ultime 2 gare ne hanno raccolto solamente uno , rimettendo in gara i giallorossi di Luciano Spalletti che a 90 minuti dalla fine sono lì dietro a -1.

Passano 8 minuti dal fischio d'inizio e il primo sussulto arriva da Catania: Mirko Vucinic riceve palla sulla destra, dribbla internamente un primo avversario, prende velocità, evita la pressione di un secondo calciatore rossoblu e con la punta del piede ne anticipa un terzo, facendo passare la palla da una parte e proseguendo la sua elegante corsa dall'altra per riprenderne possesso all'interno dell'area di rigore in posizione parecchio defilata. A quel punto Vucinic, invece di cercare il cross verso uno dei compagni che nel frattempo avevano riempito l'area di rigore, sceglie di morire nella bellezza: tiro rasoterra sul secondo palo e Roma in vantaggio. Il montenegrino corre verso la bandierina e spalanca le braccia come un Cristo Redentore in attesa che i suoi compagni lo travolgano.

In quel momento e per più di un'ora la Roma sarà Campione d'Italia per la quarta volta nella sua storia. Luciano Spalletti dall'ottavo al sessantaduesimo minuto, intervallo compreso, diventa sportivamente immortale senza rendersene neanche conto. Del resto la sua squadra gioca da 2 stagioni e mezzo il calcio più bello d'Italia ed è tra le squadre più belle d'Europa. Un calcio moderno in cui la prima punta è lo spazio che a turno viene riempito da i 3 trequartisti che agiscono alle spalle di Francesco Totti: Simone Perrotta, Mirko Vucinic e Amantino Mancini i nomi più altisonanti, senza dimenticare Alberto Aquilani, Rodrigo Taddei e Ludovic Giuly.

Bellezza ed efficacia in quella stagione, hanno già permesso alla Roma di sollevare sotto il cielo di San Siro la seconda Supercoppa italiana della sua storia e di battere il Real Madrid per ben due volte negli ottavi di finale di Champions League, espugnando il Santiago Bernabeu in una notte da film.

Sei giorni dopo quella domenica pomeriggio allo Stadio Olimpico ci sarà la Finale di Coppa Italia, ancora una volta contro l'Inter, in cui i giallorossi bisseranno il successo della stagione precedente vincendo il trofeo per la nona volta.

Il Catania, invischiato nella lotta salvezza con Empoli e Parma, ha necessariamente bisogno di un gol per rimanere in Serie A, perché l'Empoli sta vincendo contro il Livorno e in caso di arrivo a pari punti i toscani sarebbero salvi in virtù degli scontri diretti. Lo stadio preme e alcuni tifosi riescono a entrare nella pista che separa gli spalti dal campo: oltre alla salvezza, la gente del Massimino muore dalla voglia di rovinare la festa giallorossa senza aspettare che arrivino notizie da Parma per vendicare il 7-0 subito allo Stadio Olimpico nella stagione precedente. Un risultato che Pulvirenti e Lo Monaco, rispettivamente patron e DS del club etneo, si legarono al dito giurando vendetta.

Il clima si fa sempre più ostile, ma i giallorossi sembrano resistere a ogni assalto. Poi, verso la metà del secondo tempo lo stadio esplode in un boato che gela il settore ospiti e la panchina giallorossa. Oltre 1200 chilometri a nord, sotto il diluvio di Parma, Zlatan Ibrahimovic ha portato in vantaggio l'Inter. Un quarto d'ora dopo si ripeterà con il gol che chiuderà definitivamente il discorso Scudetto. A Catania, nel frattempo, la situazione è ai limiti dell'insostenibile: un quarto dello stadio si è spostato a bordo campo e a cinque minuti dalla fine Martinez fissa il risultato sull'1 a 1. Il Catania è salvo e purtroppo per la Roma, l'Inter è Campione d'Italia.

Potrebbero tornare alla mente i pareggi con Empoli e Livorno (entrambe retrocesse), ma quel che resta è lo spettacolo di quelle tre stagioni in cui il calcio della Roma fece stropicciare gli occhi a tutta Italia, ma non bastò per avere la meglio su un Inter che stava costruendo per arrivare a vincere in Europa.

Morire nella bellezza, ma che bello essere immortali per un'ora...

La Roma di Spalletti nella stagione 2007/08 è la squadra protagonista del quinto episodio di Dream Builders, il podcast di 90min e Stadeo in collaborazione con Spina Group.

Appuntamento alle ore 13 sull'app di Stadeo.

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