Pradè: "Vlahovic alla Juve? Porte aperte. Non possiamo perderlo a zero"
Il nome di Dusan Vlahovic è da tempo quello più discusso in ottica mercato, si tratta del resto di uno dei giocatori più in grado di fare la differenza fin qui, tanto da portarsi in vetta alla classifica dei marcatori e da attirare le attenzioni di grandi club in tutta Europa. Mentre le sirene di mercato non si arrestano rimane in ballo il caso del mancato rinnovo con la Fiorentina, club ormai da tempo privo di contatti con l'entourage del serbo. Daniele Pradè, direttore sportivo viola, ha parlato a Sportitalia soffermandosi proprio sul futuro di Vlahovic:
Se ci sono offerte: "Sì, abbiamo ricevuto offerte importanti, che abbiamo valutato e sono molto sostanziose, ma non abbiamo mai avuto un riscontro dagli agenti del calciatore. Da parte nostra c'è sempre stata grande trasparenza, mi ricollego all'ultima dichiarazione di Barone ieri a Cagliari: tutte le nostre porte sono aperte, vogliamo capire quello che vuole il calciatore e gli agenti, che vogliono fare, siamo aperti anche a rimetterci seduti per il rinnovi di contratto, abbiamo avuto offerte concrete per cederlo. Per una società come la nostra che fattura 75 milioni di euro l'anno non può permettersi di perdere il giocatore a parametro zero, perciò vogliamo capire bene cosa vogliono loro e noi siamo aperti a tutto" riporta ViolaNews.com.
Sulla Juve: "Le porte sono aperte. Lui è un calciatore forte, ma la prima cosa è il gruppo, la società, l'allenatore, non possiamo essere condizionati dal dover parlare solo di un calciatore. Juve corsia preferenziale? Ce lo dica, noi siamo qui, non lo siamo in eterno ma vogliamo una risposta soprattutto dai suoi agenti perché dobbiamo mantenere un rispetto professionale e una riconoscenza. Il ragazzo lo abbiamo supportato e trattato come un figlio, io sono molto attaccato a Dusan e la situazione non è facile da gestire perché non c'è apertura da parte del suo entourage e un asset così importante per noi non possiamo perderlo a zero. Siamo qui, cerchiamo una soluzione e come azienda i calciatori possono soltanto parlare della nostra disponibilità al dialogo".
Sulle proposte arrivate: "Erano tutte proposte molto, molto valide e soddisfacenti, con modalità di pagamento che andavano bene, non siamo potuti andare avanti per definire le operazioni perché non c'era mai contatto con il calciatore: noi lo valutiamo oltre 70 milioni, il presidente ci ha imposto nessuna contropartita né modalità di pagamento dilazionata. Si va a giugno? No, siamo aperti anche ora".