Il primo posto, le pressioni e il nervosismo di Kvara: Conte verso Napoli-Como

Antonio Conte
Antonio Conte / KONTROLAB/GettyImages
facebooktwitterreddit

Un inizio da incubo ma una reazione che autorizza a sognare: il Napoli si è preso il primo posto in solitaria e vive un gran momento di forma, con cinque risultati utili consecutivi come timbro sull'impatto di Antonio Conte. Lo stesso tecnico partenopeo ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida di campionato contro il Como, queste le sue parole:

Come si gestisce il primo posto: "Lavorando seriamente, sappiamo benissimo che siamo all'inizio e come dico sempre è un periodo di assestamento un po' per tutte le squadre. Il fatto che in vetta si siano alternate sei squadre diverse dimostra questo. Per noi è importante che anche in un periodo di assestamento aver messo fieno in cascina, ti fa essere più tranquillo anche quando ci sarà qualche momento un po' più duro. Noi continuiamo a credere percorso che stiamo facendo, crescendo nelle conoscenze, nella voglia, ed in tutti i concetti tattici, ampliando anche altri discorsi e devo dire che sono molto soddisfatto perché ho il piacere di lavorare con un gruppo che mi dà ampia disponibilità" riporta TuttoNapoli.

Sul Como: "Con Cesc abbiamo vinto col Chelsea la Premier, abbiamo condiviso momenti importanti, ho sempre pensato potesse fare l'allenatore, giocava in mezzo al campo, era uno che ti chiedeva sempre il perché di alcune cose, sono contento per lui, sta facendo un percorso veloce, bello, ma si sta dimostrando molto preparato sotto tutti i punti di vista. Il Como è la squadra rivelazione, nelle ultime tre gare poteva fare 9 punti, col Bologna vinceva 2-0 contro una squadra di Champions, poi hanno battuto Atalanta lì e non è una passeggiata di salute e poi col Verona. Hanno salute, qualità perché alcuni giocatori avranno un grande futuro, Fadera, Nico Paz, lo stesso Perrone ed hanno anche esperienza con Cutrone che sta facendo un avvio incredibile, Sergi Roberto. Ci daranno grossi problemi, arrivano con autostima, entusiasmo, ma noi ci stiamo preparando".

Il tema stadi: "In Italia siamo un po' indietro, ho lavorato in Inghilterra e lo stadio di proprietà come il centro sportivo sono elementi fondamentali per la crescita di un club. Anche nelle serie minori hanno centri sportivi che quando li vedi non ci credi, oltre allo stadio, sono step che in Italia che piano piano, o meglio in maniera veloce (ride, ndr), bisognerà fare. Stadi come il Maradona, San Siro, Olimpico, fanno parte della storia, riconosciuti in tutto il mondo, troverei il modo affinché possano diventare più accoglienti, ma pensare di cambiare totalmente non mi trovate favorevole. San Siro... la prima cosa che mi dicevano da ragazzo è che se non giochi lì non puoi essere definito calciatore. Le strutture vanno migliorate, ma mi dispiacerebbe vederli come pezzi da Musei".

Cosa gli piace del suo Napoli: "Come tutti lavoriamo per continuare a migliorare, in tutto, tatticamente, nella gestione, nelle scelte perché a volte siamo un po' frettolosi e non vediamo la scelta giusta ma fa parte del percorso. Quello che mi piace è vedere la disponibilità dei ragazzi nell'apprendere durante gli allenamenti o i video e la loro voglia di migliorarsi, ma sono passati solo tre mesi e ci sono margini di miglioramenti su tutto, ma vedo la crescita, non solo tatticamente, ma a che caratteriale, come determinazione, voglia".

Le pressioni: "Tutte le gare sono difficili, soprattutto per noi che abbiamo intrapreso questo percorso, vincere sarebbe importante, ma affrontiamo una squadra tra le più difficili per tanti motivi, forma, autostima, ma ci stiamo preparando bene. La pressione è una cosa che comunque dobbiamo abituarci ad avere sempre, io la sento sempre, dobbiamo averla dentro di noi per i 3 punti, fa parte di un percorso sulla mentalità, quella sana pressione, anche la sana paura che ti fa alzare il livello e l'attenzione, non ti fa giocare presuntuoso, stiamo lavorando anche su questo e spero che questa pressione ce la porteremo fino alla fine e dovremo abituarci, deve essere una pressione positiva, tappandoci anche le orecchie su quello che si dice intorno. Qualche furbetto ce la vuole mettere da fuori, per coprire la propria squadra, ma fa parte del gioco. La storia insegna che gli Scudetti vengono vinti dalla storia, il valore patrimoniale della rosa ed il monte ingaggi, salvo rarissime eccezioni. Quando sento chi vuole mettere pressione su di noi... qualcuno ha voluto la bicicletta ed ora deve pedalare, a Napoli si dice Cca' nisiciun' è fesso".

Kvara nervoso: "Non ho visto, non so se era arrabbiato con se stesso o no, ha fatto quello che doveva, gol, una buona partita, ma aveva il giallo, era un po' nervoso, ha protestato anche vivacemente ed è insolito per lui, ma a me questo nervosismo mi fa piacere, significa che è presente, sente la sfida, ma deve stare tranquillo con l'arbitro perché vogliamo finire in 11, ma lo vedo molto coinvolto anche emotivamente e voglio vedere i miei calciatori coinvolti così, anche arrabbiati con l'arbitro, significa che ci tengono".

La passione di Napoli: "Questa passione è linfa per noi, vedere i nostri tifosi che ci seguono con questa passione ci fa piacere, non ci isoliamo assolutamente, noi vogliamo condividere con i nostri tifosi dando più del 100%. Il nostro tifoso deve vedere che in ogni partita usciamo con la maglia sudata. Ma si sta creando quest'alchimia ed io non voglio che ci chiudiamo, i ragazzi devono sentirla, deve essere una sana responsabilità. Come la mia accoglienza quando dissi io non ho fatto ancora niente, ma Napoli ti avvolge, ti regala qualcosa di incredibile, parlando con i nuovi lo senti e noi dobbiamo alimentare questo connubio, deve essere forte al di là del risultato perché lavoriamo seriamente con ragazzi seri che amano il Napoli, l'impegno non mancherà mai ed i ragazzi lo sanno e fino a quel momento ci aspettiamo un Maradona pieno".

Combinazioni e metà campo: "Sono diversi, Lobo-Gilmour che fortemente ho voluto, ha caratteristiche simili, oggi è il giocatore che mi sta mettendo anche in difficoltà perché è forte e non sta giocando, ma ha Lobotka davanti, ma stiamo parlando di uno forte, intelligente, vede subito la giocata, anche senza una struttura è uno scozzese forte nei contrasti, nei recuperi, possono giocare insieme. McTominay-Frank insieme sono diversi invece in regia, possono giocare lì con un regista per la mia visione, poi può capitare in una gara fare legna in una parte, ma sono diversi. McTominay e Frank devono giocare con Lobo e Billy, partire insieme non credo".

Cosa chiede alla squadra: "Chiedo di lavorare, se tu chiedi senza lavorare devi sperare nel divino. Io prima di chiedere, metto i giocatori nelle condizioni di fare i 3 punti e li cerchiamo ad ogni partita, questa è la mentalità da portare, che si giochi con la prima o l'ultima, poi sapete benissimo che in Serie A ogni partita non te la porti da casa, i 3 punti sono sempre difficili. Noi affronteremo il Como che vinceva 2-0 col Bologna, ha vinto a Bergamo e conoscete l'Atalanta, questo ti fa capire la difficoltà del campionato e dobbiamo essere lì come martelli, partita per partita per mettere fieno in cascina".