Problemi per la Juventus con l'indice di liquidità: le due soluzioni per superarlo

Un bond in scadenza nel febbraio 2024 da 170 milioni di euro compromette il mercato della Juventus. Adesso per effettuare operazioni in entrata è necessario fare una mossa.
A general view of Allianz Stadium (also kwnon as Juventus...
A general view of Allianz Stadium (also kwnon as Juventus... / Nicolò Campo/GettyImages
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L'indice di liquidità blocca la Juventus in questa fase finale della sessione di mercato estiva. I parametri della società bianconera sono sballati e per questo motivo non potrà fare movimenti sul mercato, se non in uscita, proprio per sistemare questi parametri. Ciò che ha creato questo problema è un bond da 170 milioni di euro in scadenza nel mese di febbraio 2024.

Cosa è l'indice di liquidità?

È un parametro creato nel 2015 dalla FIGC per valutare la tenuta finanziaria dei club. L'idea iniziale del presidente Gravina era di impostare questo parametro anche ai fini dell'iscrizione delle squadre in campionato - essendo nato dopo il classico pasticcio legato a club in difficoltà a concludere le stagioni per mancanza di liquidità in cassa.

L'indice di liquidità viene controllato due volte l'anno e superare i parametri compromette le sessioni di calciomercato, che vengono bloccate al club che non rispetta le regole. Ma di cosa si tratta? In linea di massima è il rapporto tra attività e passività correnti. Di fatto è un parametro che calcola - come scrive Sport Mediaset - la capacità di un club di rispettare gli impegni economici a breve termine.

La situazione Juventus con l'indice di liquidità

In casa Juventus in questo momento, a breve termine, è spuntato un bond da 170 milioni di euro emesso durante l'era Andrea Agnelli, che andrà in scadenza a febbraio 2024. Per questo motivo ad oggi i bianconeri non possono muoversi in entrata sul mercato ma sono costretti a cedere, anche a cifre importanti, i suoi giocatori per rientrare nei parametri.

Sempre che - e questa sarebbe la seconda soluzione - non si riesca a rifinanziare il bond e allungare la scadenza di uno o più anni, in modo da "allontanarlo" dai debiti a breve termine (6 mesi).