Promessi sposi o amanti che sfuggono? Il curioso caso di Spalletti e della Fiorentina
La Fiorentina sogna Luciano Spalletti. O Luciano Spalletti sogna la Fiorentina? I ruoli si invertono da un giorno all'altro e, ormai da tempo, non si trova la chiave per comprendere come vadano davvero le cose tra "promessi sposi" che non riescono poi, in concreto, a trovarsi.
Ferma restando la necessità di condurre la barca in porto o, detta più prosaicamente, di salvarsi è evidente come il nome di Spalletti aleggi costantemente sul panorama calcistico gigliato: i nomi per il probabile post-Iachini abbondano ma, difficile negarlo, quello del tecnico di Certaldo esercita un fascino tutto particolare. Perché? Per il legame mai nascosto con Firenze, città vissuta in prima persona da Spalletti, e per una simpatia viola altrettanto nota, con radici lontane. Fuori da una visione romantica del calcio non mancano altre ragioni che stimolano: Firenze vuole tornare grande, un percorso tortuoso dichiarato a chiare lettere da Commisso, e l'idea di farlo con un tecnico importante e legato proprio al capoluogo toscano ha un suo peso particolare.
Lo stesso Spalletti, dopo i traguardi raggiunti alla Roma e all'Inter, potrebbe concedersi una missione più complessa, non un'utopia ma un progetto comunque da costruire. Il discorso economico ha certo un suo spazio (il contratto con l'Inter è a dir poco ricco) ma, alla fine, l'idea di portare Spalletti a Firenze passa principalmente dalla "promessa" di un progetto importante, costruire una squadra competitiva fin da subito per tornare in Europa e con la voglia di crescere ancora. Se nel calcio ci sono storie che non finiscono, ritorni a effetto che si compiono, è vero anche che non mancano storie annunciate mille volte ma che poi sfumano: finirà così anche stavolta?
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