Prova di forza del Napoli: 5-1 contro la Juventus e +10 in classifica
Prova di forza del Napoli nel match d'apertura della 18ª giornata di Serie A contro la Juventus. Allo stadio Diego Armando Maradona i padroni di casa dominano dall'inizio alla fine del match e portano a casa un clamoroso 5-1. Apre le danze Osimhen al quarto d'ora di gioco, approfittando di una corta respinta di Szczesny su una mezza rovesciata di Kvaratskhelia; il raddoppio partenopeo lo firma proprio il georgiano che piazza la palla all'angolino dal limite dell'area su assist di Osimhen. Nel finale del primo tempo c'è la reazione bianconera che trova il gol con Di Maria e sfiora il pareggio su un'azione di Chiesa che Rrahmani per poco non mette nella propria porta (decisivo Meret con un miracolo). Nella ripresa la Juventus crolla totalmente e il Napoli chiude il match. Poco prima dell'ora di gioco Rrahmani realizza il 3-1 con una cannonata al volo su azione da calcio d'angolo. Poi Osimhen firma la sua persona doppietta con un altro colpo di testa su cross pennellato di Kvaratskhelia ed infine il pokerissimo porta la firma di Elmas.
Il Napoli lancia un messaggio a tutte le rivali e si porta a dieci punti dalla Juventus. I bianconeri dopo otto partite vinte senza subire gol, cede totalmente.
Intesa Osimhen - Kvaratskhelia, che meraviglia!
Osimhen e Kvaratskhelia sembrano trovarsi a memoria, oltre che a meraviglia. Nel match contro la Juventus il nigeriano a servito un assist al georgiano e viceversa. In campo parlano una sola lingua, conoscono l'uno il movimento dell'altro e anche per una difesa che si è dimostrata - nelle ultime otto gare - imperforabile non c'è stato niente da fare.
Ora è tutto nelle mani del Napoli
Deve ancora chiudersi il girone d'andata, il Napoli ha conquistato il titolo di Campione d'Inverno con due turni d'anticipo e dopo la sconfitta contro l'Inter ha saputo reagire e questo 5-1 contro la Juventus è un segnale forte e chiaro. Solo il Napoli - a questo punto - può perdere questo Scudetto. La squadra gioca a memoria e con una qualità impressionante. Spalletti, rispetto allo scorso anno, ha a disposizione una rosa profonda che gli permette di gestire le rotazioni con facilità.
Reazione a metà della Juventus
La Juventus ha subito per quasi tutta la partita, ad eccezione degli ultimi dieci minuti del primo tempo. Merito di un cambio tattico di Massimiliano Allegri che in corso d'opera ha trasformato l'iniziale 3-5-2 in un mix tra 3-4-3 e 4-4-2, liberando Chiesa dai compiti difensivi ed esaltandone le sue qualità. In quei minuti sono arrivati il gol di Di Maria e il quasi autogol di Rrahmani (su azione di Chiesa). Nella ripresa però questa trasformazione non ha più avuto effetto. Il tecnico bianconero avrà tanto lavoro tecnico, tattico e mentale da fare nelle prossime settimane.