Quale futuro per gli esuberi del Milan? Il punto su Origi e Ballo-Touré
Il Milan viene da una stagione al di sotto delle aspettative: nessun trofeo messo in bacheca, come se non bastasse anche la seconda stella conquistata dagli acerrimi rivali interisti proprio nella stracittadina del 22 aprile. Un boccone amaro da digerire, una ferita che brucia ancora e che ha spinto la dirigenza di Via Aldo Rossi a cambiare tecnico: per il dopo-Pioli è stato scelto Fonseca alla guida del club e adesso si prova a ricostruire un gruppo competitivo ma frastornato per via dell'annata deludente.
L'edizione di oggi de La Gazzetta dello Sport non fa il punto sul mercato in entrata ma su quello in uscita, spesso strategico per poi concentrarsi sugli acquisti: due elementi come Divock Origi e Ballo-Touré non hanno avuto fortuna fuori da Milanello, con l'inglese che non ha lasciato il segno in Premier League col Nottingham Forest e con il franco-senegalese che al Fulham ha avuto un minutaggio ridotto (solo sei i gettoni collezionati nel campionato inglese). Il Milan adesso vuole scaricare i due esuberi ma la situazione sembra non facile: Origi ha uno stipendio alto (4 milioni), Ballo-Touré percepisce un milione a stagione, il centravanti ha un contratto fino al 2026 mentre il difensore fino al 2025.
La loro esperienza a Milano non è stata così proficua: prima della cessione in prestito Ballo-Touré ha lasciato traccia di sé sicuramente con un gol importante come quello del Castellani ma, al contempo, non è riuscito a diventare un elemento su cui puntare con continuità come alternativa a Theo; Origi (con soli due gol fatti con la maglia milanista) è ormai un lontanissimo parente del bomber delle gare importanti visto al Liverpool. Milan che li mette alla porta dunque, una seconda parentesi in rossonero è da escludere ma cederli richiederà una buona dose di pazienza.