Quali protagonisti della Serie A avrebbero voluto un Natale diverso?
Tra Natale e gli ultimi giorni dell'anno non manca l'occasione di guardarsi indietro e di ripercorrere quel che è accaduto durante l'anno, una naturale tendenza ad un bilancio dietro cui si nasconde la minaccia dei rimpianti, di quel che sembrava potesse funzionare e invece si è inceppato.
Non mancano, tra i protagonisti della Serie A, calciatori che sembravano davvero avere in mano la chiave per lasciare il segno (o per tornare a farlo). Qualcosa però è andato storto, sia per la sfortuna di imbattersi in infortuni difficili da superare che, più semplicemente, per un rendimento ben inferiore alle attese. Vediamo dunque chi, nel nostro massimo campionato, avrebbe sperato di vivere un Natale differente.
Paul Pogba
Il suo arrivo alla Juventus in estate, il suo ritorno a parametro zero, tracciava una nuova tappa di un percorso a dir poco peculiare sull'asse Manchester-Torino, un tragitto sempre favorevole ai bianconeri sul piano economico.
Un affare che però, stavolta, non ha dato fin qui gli effetti sperati sul piano tecnico: il francese avrebbe dovuto fare la differenza nel centrocampo di Allegri ma, causa infortunio, non è mai riuscito a scendere in campo in questa stagione, al di là delle apparizioni nelle prime amichevoli estive. Il caso relativo alle contromisure da prendere dopo l'infortunio ha poi portato a vedere delle divergenze di vedute tra il giocatore stesso e lo staff medico bianconero, con un'operazione prima evitata e poi posticipata rispetto a quanto gli fosse stato suggerito inizialmente.
Romelu Lukaku
Un Mondiale tutt'altro che da ricordare va a completare una prima parte di stagione inferiore alle aspettative, anche pensando alle faccende di casa Inter e tralasciando la delusione per quanto fatto col Belgio.
Un ritorno tanto desiderato, quello dal Chelsea, che ha comportato un grande sforzo economico ma che non ha visto tornare a Milano quello stesso giocatore che, con Conte, aveva saputo risultare decisivo per la conquista dello Scudetto: fin qui il belga ha collezionato un solo gol su 4 presenze in Serie A, faticando a trovare la forma e risultando vittima di infortuni che ne hanno rallentato in modo pesante l'impatto sui nerazzurri, rendendo necessaria una lunga attesa per vederlo di nuovo a disposizione di Inzaghi.
Dusan Vlahovic
Se nel mercato estivo i colpi a parametro zero (Pogba e Di Maria) sono stati i più roboanti e d'impatto mediatico, per la Juve, è chiaro che il top player - sulla carta - fosse già arrivato nel corso del mercato di gennaio, con un investimento importante dal punto di vista economico e con tante parole lusinghiere spese dalla società bianconera: una sorta di colpo manifesto, anche in ottica futura.
Vlahovic però, in questa stagione, non ha reso come quel giocatore visto a Firenze fino a gennaio scorso e, soprattutto, si è trovato a fare i conti con una condizione fisica mai al top (considerando la pubalgia che lo affligge). Tra i calciatori che avrebbero atteso un Natale diverso, anche pensando a quanto accaduto con la Serbia al Mondiale, figura anche Vlahovic.
Chares De Ketelaere
Si è spesso sottolineato come il Milan non debba fasciarsi già la testa pensando al rendimento di De Ketelaere, considerando il profilo del belga e la necessità di ambientarsi in un contesto calcistico differente rispetto a quello in cui ha sempre giocato.
Risulta però chiaro che Pioli e gli uomini mercato rossonero avrebbero confidato in un impatto meno soft e nella capacità, da parte del jolly offensivo belga, di dare continuità a quelle buone impressioni emerse nelle primissime uscite in rossonero, per qualche spezzone di gara. Fin qui De Ketelaere non ha saputo incidere, spingendo Pioli - come ammesso dallo stesso tecnico rossonero - anche a valutarne l'impiego in ruoli diversi e a reinventarlo come falso nove anziché utilizzarlo sulla trequarti.
Georginio Wijnaldum
In questo caso diventa ovviamente complesso entrare nel merito delle prestazioni fornite dall'olandese, considerando il grave infortunio rimediato da Wijnaldum già nelle primissime fasi della stagione.
Un infortunio che ha tolto a Mourinho un prezioso elemento a centrocampo, un potenziale titolare in grado di abbinare dinamismo e qualità, regalando soluzioni rimaste fin qui precluse e obbligando agli straordinari i pochi compagni di reparto a disposizione. Il recupero dell'ex di Liverpool e PSG diventa dunque una delle chiavi per la seconda parte della stagione, per dare più possibilità di scelta a Mourinho in un reparto che - troppo spesso - ha obbligato il portoghese a fare di necessità virtù.