Quali sono i club di Ligue 1 che rischierebbero il fallimento per il caos diritti TV?

Ligue 1
Ligue 1 / FRED TANNEAU/GettyImages
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La stabilità finanziaria della Ligue 1 è a forte rischio. Dopo aver perso il proprio giocatore più rappresentativo - Kylian Mbappè, trasferitosi al Real Madrid - adesso il massimo campionato francese sta riscontrando delle serie difficoltà nell'assegnazione dei diritti televisivi dalla stagione 2024/25 a quelle seguenti di fronte a una cifra adeguata.

Al momento le strade più percorribili sono due: la prima riguarda il lancio di un canale di proprietà della Ligue 1, promosso dalla Ligue de Football Professionnel e collegato alla piattaforma Max; la seconda porta invece a DAZN, emittente streaming che detiene anche i diritti della Serie A, che ha messo sul piatto una media di 375 milioni di euro l'anno per le prossime cinque stagioni.

Canal+ si è defilato, con il presidente Maxime Saada che ha ammesso che la rete non ha più i mezzi economici per sostenere una spesa simile: "Purtroppo, la situazione non è una sorpresa per noi. Siamo spesso accusati di essere irritati, rancorosi o amareggiati, posso capire perché, ma la questione è essenzialmente economica. Canal+ ha tentato di competere con Mediapro, poi con Amazon, e poi ancora con DAZN qualche mese fa per tornare nel gioco della competizione della Ligue 1".

I dirigenti dei club continuano ad avere fiducia in Vincent Labrune, presidente della LFP, ma iniziano a essere preoccupati in quanto i proventi dei diritti televisivi rappresentano una grossa fonte di sostentamento per le squadre di fascia media. Una situazione simile non mina di certo la stabilità di società che possono contare su un azionista solido, come PSGNizzaRennesMonacoStrasburgo e Saint-Étienne o di quelli controllati da fondi come Tolosa e Lille. Decisamente più pericolosa invece la situazione per i vari Nantes, Reims, Montpellier, Lens, Brest, Le Havre, Auxerre e Angers, per i quali, secondo l'Equipe, si aprirebbe perfino lo scenario del fallimento.

Per il momento non è ancora stata intrapresa alcuna azione collettiva, ma degli specialisti finanziari stanno esaminando le possibili soluzioni a disposizione dei club transalpini. In casi come questo si può ricorrere al classico prestito bancario, ma senza conoscere l’importo dei diritti le banche difficilmente forniranno la liquidità necessaria. Un'altra pista è quella del factoring, una pratica molto usata nei trasferimenti che Calcio & Finanza spiega con un esempio: "un club che deve ricevere 10 milioni di euro in cinque rate per la vendita di uno dei suoi giocatori, può ottenere subito i 10 milioni di euro da un istituto di credito". Non è da escludere neanche il ricorso a fondi, assicuratori o altri enti finanziari per contrarre debiti finanziari sui mercati.

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