L'Italia non sfonda il muro nordirlandese, 0-0: Azzurri ai playoff, Svizzera in Qatar

Delusione azzurra
Delusione azzurra / Charles McQuillan/GettyImages
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Di norma un appuntamento decisivo ha uno scenario ben chiaro a definito, in questo caso potremmo pensare al Windsor Park di Belfast, ma non mancano circostanze - e l'Italia vive una di queste - in cui il terreno di una battaglia è molteplice, dilatato tra più sedi nello stesso momento.

Gli Azzurri visitano l'Irlanda del Nord e tengono l'orecchio teso sulla Swissporarena di Lucerna, con la speranza di ottenere un risultato migliore della Svizzera, impegnata contro la Bulgaria, o di mantenere il vantaggio nella differenza reti (attualmente +2 per l'Italia rispetto agli elvetici). Mancini dà fiducia dal primo minuto a Tonali, protagonista di un buon momento di forma, e lascia fuori Locatelli a metà campo. In avanti nessun centravanti di ruolo e tridente "leggero" con Berardi, Chiesa e Insigne, con la missione di segnare a una squadra che, nel percorso di qualificazione ai Mondiali, ha dimostrato in casa di avere una difesa solida.

Northern Ireland v Italy - 2022 FIFA World Cup Qualifier
Azzurri al Windsor Park / Charles McQuillan/GettyImages

Il primo tempo

Il possesso è in mano all'Italia, tanto palleggio a metà campo e sulla trequarti avversaria con l'intenzione poi di trovare il varco giusto per fare male. Gli uomini di Baraclough dal canto loro la buttano sul fisico e rallentano il ritmo quando hanno palla. Dopo il gol siglato con la Svizzera, per il definitivo 1-1, Di Lorenzo appare intraprendente e ben propenso a spingere sulla destra, servito spesso da Jorginho con aperture precise. Gli inserimenti azzurri sono pericolosi, Barella è più che mai a suo agio quando viene servito nello spazio, ma al di là di un tiro sporcato da parte di Chiesa e di un'azione personale di Insigne non arrivano grandi occasioni. Un'Italia che manca nel momento decisivo insomma, quello dell'ultimo passaggio e della giocata decisiva negli ultimi metri: si va all'intervallo sullo 0-0. Stesso risultato anche tra Svizzera e Bulgaria, a fine primo tempo.

La ripresa

Nella ripresa subito un cambio: dentro Cristante e fuori Tonali, ammonito. In avvio di ripresa Insigne si concede un nuovo spunto individuale, la difesa nordirlandese gli lascia spazio e il capitano del Napoli fa partire un destro sul secondo palo, largo. L'occasione più grande però è per l'Irlanda del Nord e Donnarumma si supera, buon riflesso su Saville dalla breve distanza: spingono gli uomini di Baraclough. Al di là del forcing nordirlandese, anche estemporaneo, si sottolinea la vera doccia fredda: il gol della Svizzera a Lucerna, l'Italia ora più che mai è obbligata a segnare e a vincere. Mentre l'Italia non trova spazio arriva anche il 2-0 elvetico: il tempo passa, il bisogno di segnare cresce, Berardi serve Chiesa che col sinistro a giro non trova la porta di un soffio. C'è tensione, c'è l'ansia comprensibile di segnare ma non arrivano occasioni se si esclude un tiro da fuori di Emerson all'80, servono però due gol perché la Svizzera è sul 3-0.

Niente da fare: lo spettro dei playoff si concretizza, ad andare direttamente a Qatar 2022 è la Svizzera (capace di fare anche il 4-0 nel finale), l'Italia conoscerà il 26 novembre la propria sorte e si giocherà a marzo l'accesso ai Mondiali.

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Roberto Mancini / PAUL FAITH/GettyImages

La chiave tattica

Copione ben definito già in avvio, tanto possesso azzurro e palleggio ripetuto con la voglia poi di andare a trovare l'uomo nello spazio, sia a centro che sulle fasce, anche grazie a lanci lunghi affidati perlopiù al piede di Jorginho. Appena l'Irlanda del Nord prova ad alzare la pressione l'Italia dà l'impressione di rendersi più pericolosa, trovando spazio in cui inserirsi, pur senza rivelarsi concreta e capace di creare occasioni nitide.

Se nel primo tempo gli Azzurri trovano spazio il discorso cambia nella ripresa e l'Italia non trova sbocchi in avanti, contro una difesa ben piazzata e mai in affanno: zero gol subiti in casa fin qui non sono un caso. Azzurri più offensivi nel finale, fuori Barella e dentro Belotti: è 4-2-3-1 con Berardi, Bernardeschi e Chiesa dietro a Belotti. Mosse comunque vane, l'Italia non riesce ad attaccare con continuità quando servono ben due gol per passare.


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