Quando e come la Juventus può chiudere il bilancio in positivo?

Maurizio Scanavino
Maurizio Scanavino / Daniele Badolato - Juventus FC/GettyImages
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Un passivo importante che tuttavia non preoccupa più di tanto, dato che il piano per risanarlo non solo esiste ma è già stato addirittura avviato. Nel 2023-24 la Juventus ha fatto registrare il settimo bilancio di fila in negativo, stavolta con un rosso di circa 200 milioni di euro. A pesare è soprattutto la mancata partecipazione alle coppe europee che ha comportata una mancata entrata per 80-100 milioni. Eppure, la dirigenza non mostra segni di inquietudine, visto che sa di essere sulla strada giusta per invertire la rotta e tornare a essere economicamente sostenibili.

Taglio delle spese, traguardi sportivi e sponsor

Stando a quanto riferito da Tuttosport, per prima cosa la Juve dovrà continuare a portare avanti la politica del taglio delle spese. Una policy che in estate si è manifestata con gli addii, giusto per citarne alcuni, di Alex Sandro, Chiesa e Szczesny, tutti giocatori che percepivano ingaggi importanti e che sono stati prontamente sostituiti da altri di livello simile ma costi più contenuti.

Il discorso legato alla competitività è di vitale importanza, dato che il processo di risanamento delle perdite sarebbe senz'altro più veloce con un cammino brillante in Champions League, nella Supercoppa Italiana che si terrà ancora in Arabia Saudita e nel Mondiale per Club 2025. Questione delicata, infine, quella relativa allo sponsor di maglia: Jeep garantiva 45 milioni di euro a stagione, una cifra su cui nessuno in Italia può contare; pertanto, alla Juve andrebbe bene anche una partnership da 20-25 milioni annui.

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