Quando non s'invecchia ma si cresce: cos'è oggi Bonaventura per la Fiorentina

Leader tecnico e arma offensiva: un riferimento cruciale per Italiano e per la sua Fiorentina.
Bonaventura
Bonaventura / Gabriele Maltinti/GettyImages
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"34 is the new 24", ha commentato con ironia Giacomo Bonaventura in risposta agli auguri di compleanno da parte della Fiorentina, su Instagram, nella giornata di ieri. La similitudine ricorrente del vino e del suo miglioramento nel corso del tempo, l'idea dunque di un invecchiamento come virtù anziché come deriva, è tanto comune quanto spesso abusata ma - mai come nel caso di Bonaventura - ci torna utile per comprenderne, oggi, il ruolo all'interno della Fiorentina di Vincenzo Italiano.

Addirittura, spingendoci ancor più in là, la similitudine ci permette di capire l'evoluzione della squadra espressa in tempi più o meno recenti, sottolineata da Italiano stesso: non una crescita valida solo in senso individuale (legate ai numeri e alle statistiche di Bonaventura) ma, e qui sta il punto, congeniale alle esigenze, soprattutto offensive, della squadra. Anche in tempi recenti, del resto, il tecnico gigliato non ha mancato di sottolineare come l'ex rossonero, il suo jolly, abbia avanzato il proprio raggio d'azione e goda di maggiore libertà, diventando così "un valore aggiunto" da godersi.

Libertà tradotta in numeri

I frutti di tale libertà, potenzialmente associabile al ruolo di trequartista nel 4-2-3-1 dopo una prima parte di esperienza in viola da mezzala, si concretizzano anche in senso semplicemente realizzativo: nonostante un numero di minuti inferiore collezionato in A (rispetto alle due stagioni precedenti in viola) Bonaventura nel 2022/23 ha visto cresce il numero di gol fatti (3 nella prima stagione, 4 nella seconda e 5 nella terza).

Diventa evidente come il gol e l'assist trovati a Marassi, nella prima giornata 23/24, lascino intendere come il percorso possa continuare a essere in crescita, possa permettere di raccogliere ancora quei frutti dati dalla maggiore libertà e da una maggiore consapevolezza del proprio ruolo. Se la prima annata in viola, con Iachini e Prandelli, vide Bonaventura a caccia di un ruolo definito e di una posizione congeniale è evidente che, con Italiano, il percorso sia stato in crescendo e finalmente dotato di una coerenza.

Giacomo Bonaventura
Bonaventura in gol a Genova / Getty Images/GettyImages

Spesso, parlando di jolly, ci si riferisce semplicisticamente a chi svolge in modo sufficiente e discreto ogni compito, in questo caso si può notare invece come (partendo dalla trequarti) una missione non escluda l'altra, come si sia arrivati a una vera e propria sintesi che rende Bonaventura da un lato un punto cardine della Fiorentina e, dall'altro, una fenomenale arma per far male alle difese avversarie.

Il tempo talvolta è galantuomo

Dal primo punto di vista è decisivo il ruolo di leader tecnico che il numero 5 viola si carica sulle spalle, facendo da appoggio anche in situazioni di difficoltà e gestendo il pallone con tecnica invidiabile anche se marcato, riuscendo così a liberare i compagni e a ripulire il gioco: non meramente un pensiero da regista, per idee espresse, ma la capacità di rendere logiche situazioni illogiche, assumendosi responsabilità in ogni zona del campo.

Si tratta insomma di un segno tangibile dell'evoluzione di un calciatore che in carriera, tra Atalanta e Milan, ha vissuto più "vite" e ha saputo comprendere al meglio sia le risposte del proprio fisico (adattandosi, capendo come dosarsi) che le esigenze del tecnico di turno.

D'altro canto, ed è stato lampante anche nel 2022/23, i momenti in cui Bonaventura fa più male all'avversario sono quelli in cui lui stesso avvia l'azione che poi lo porta al gol (es. Cremonese o Salernitana): si tratta dunque di immaginare lo svolgimento dell'azione, di capire quale varco occupare, dove inserirsi. Al contempo, come si è visto a Genova, giocare più a ridosso degli attaccanti permette con maggiore facilità di sfruttare gli inserimenti e le ribattute, sfruttando al meglio quell'intelligenza tattica che - oggi - ha raggiunto il suo apice.